La scelta di Vance preoccupa l’Ue su tre fronti: Ucraina, commercio e diritti civili

Donald Trump nomina Vance come vicepresidente in caso di elezione, e l’Europa trema
5 mesi fa
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Trump E Vance Al Congresso Repubblicano
Trump e Vance al Congresso Repubblicano di Milwaukee

Trump nomina Vance come vicepresidente in caso di elezione, e l’Europa trema. I motivi di allerta nel Vecchio Continente sono diversi, a partire dalla posizione di Vance sull’Ucraina.

Vance sull’Ucraina: stop agli aiuti

“Siamo riusciti a chiarire abbastanza bene all’Europa e al resto del mondo che l’America non può firmare assegni in bianco indefinitamente”, ha dichiarato a inizio anno il vicepresidente scelto da Trump parlando con i giornalisti. Già in quei mesi i Repubblicani hanno fortemente osteggiato gli aiuti americani alla causa ucraina, bloccandone di fatto l’adozione per diverse settimane.
In quella occasione proprio James David Vance ha avuto un ruolo centrale nel tentativo di bloccare il disegno di legge sugli aiuti all’Ucraina in Senato. Il tentativo repubblicano non andò a buon fine, ma tra quattro mesi la situazione potrebbe cambiare radicalmente.

La scelta del candidato di Trump alla vicepresidenza e le parole dello stesso Vance rafforzano le preoccupazioni europee.

Non a caso, come spiega Politico.eu, gran parte dell’Europa è già in preda al panico per la possibilità (molto concreta) di un secondo mandato presidenziale di Donald Trump, temendo che da novembre gli Stati Uniti possano tagliare gli aiuti all’Ucraina. In questa direzione vanno non solo le parole di Trump, ma anche la scelta del 39enne senatore dell’Ohio, che è uno dei membri più isolazionisti del Partito Repubblicano.

Vance è fermamente contrario all’uso di ulteriori fondi per aiutare l’Ucraina. Nello specifico sull’Ue, ha duramente criticato quella che ritiene un’eccessiva dipendenza dell’Europa dagli Stati Uniti in materia di investimenti militari. Un alto funzionario dell’Ue, intercettato dal Politico.eu, non ha usato mezzi termini nel definire la nomina di Vance una “disgrazia” per l’Ucraina e, di conseguenza, per l’Unione Europea, che sin dal 24 febbraio 2022 ha sostenuto Kyiv nella sua difesa della sua sovranità.

Il protezionismo di Vance che preoccupa l’Ue

Isolazionismo fa spesso rima con protezionismo e Vance non è certo un’eccezione.

Il vicepresidente scelto da Donald Trump è un convinto difensore della manifattura americana e sostiene l’imposizione di dazi sulle importazioni. Le sue posizioni potrebbero ostacolare le relazioni commerciali tra Europa e Stati Uniti.

Ieri, Trump ha promesso di proteggere nuovamente l’industria americana se rieletto a novembre e ha evidenziato il record di Vance nella protezione dei lavoratori americani: “J.D. ha avuto una carriera di grande successo nel settore della tecnologia e della finanza,” ha dichiarato in un post su Truth Social, “e ora, durante la campagna, sarà fortemente concentrato sulle persone per cui ha combattuto brillantemente, i lavoratori e gli agricoltori americani in Pennsylvania, Michigan, Wisconsin, Ohio, Minnesota e oltre.”

Nel libro “Hillbilly Elegy”, Vance ha raccontato la sua infanzia nelle regioni industriali in declino degli Stati Uniti, difendendo la causa dei lavoratori americani e l’importanza del settore manifatturiero americano. In caso di rielezione, è verosimile che il vicepresidente scelto da Trump contrasti non solo i rapporti con l’Ue, ma anche con la Cina. Il tutto mentre Bruxelles mentre cerca di ricucire i rapporti commerciali con Washington, che si sono deteriorati nell’ultimo periodo.

Secondo un altro funzionario europeo, ripreso ancora da Politico.eu, se il ticket Trump-Vance vincerà le elezioni presidenziali, la nuova amministrazione potrebbe spingere l’Europa ad avvicinarsi maggiormente alla posizione americana nei confronti della Cina, con cui l’Ue sta già affrontando una delicatissima guerra dei dazi.

Negli scorsi mesi, J.D. Vance è stato molto chiaro sul punto parlando al Politico.eu: “Vedrete un approccio molto più aggressivo per proteggere i produttori nazionali. Penso sicuramente che dovremmo essere molto più aggressivi nell’applicazione delle tariffe su una vasta gamma di industrie.” Insomma, se fino ad oggi l’Ue è stata meno aggressiva rispetto agli Stati Uniti nei confronti di Pechino, da novembre le cose potrebbero cambiare e le relazioni commerciali potrebbero essere molto tese.

Vale la pena ricordare che già durante il suo primo mandato presidenziale, Trump aveva imposto dazi sulle importazioni di acciaio e alluminio europei.

Le posizioni estreme di Vance contro l’aborto e i diritti LGBTI

La nomina di J.D. Vice come vicepresidente preoccupa la comunità LGBTI.

Vance, infatti, non è solo noto per le sue posizioni isolazioniste e protezionistiche in politica estera, ma anche per le sue posizioni estreme in materia di diritti civili.

Secondo il sito LGBTI Washington Blade, il senatore repubblicano avrebbe persino difeso l’uso del termine “groomer” (pedofili) per attaccare i politici democratici a favore dei diritti LGBTI, sostenendo che queste persone non dovrebbero essere protette dalla discriminazione.

Chiaramente, anche il matrimonio egualitario, introdotto nel 2015 dalla presidenza Obama, sarebbe a rischio, per usare un eufemismo. Vance si è da sempre dichiarato contrario al matrimonio tra persone dello stesso sesso e ha anche criticato le politiche di inclusione nelle scuole e nei luoghi di lavoro. Queste posizioni hanno polarizzato l’opinione pubblica, attirando il sostegno dei conservatori sociali mentre aliena i progressisti e i difensori dei diritti civili. Se eletto, ci si aspetta che Vance promuova politiche che potrebbero ridurre le protezioni per le persone LGBTI e limitare l’accesso ai servizi per l’aborto, segnando un ulteriore spostamento verso destra dell’agenda sociale americana.

Ricordiamo che i giudici conservatori eletti da Trump alla Corte Suprema hanno già abolito il diritto federale all’aborto, che invece l’Europarlamento ha chiesto di inserire tra i diritti fondamentali dell’Unione europea. Un’istanza che resta in bilico dopo le elezioni di giugno, e lo spostamento dell’emiciclo a destra.

Meno dubbi, invece, su cosa potrebbe accadere Oltreoceano: nel caso di elezione di Donald Trump alla Casa Bianca, gli Stati Uniti potrebbero vietare l’obbligo per gli Stati di trascrivere i certificati di matrimonio delle coppie LGBTI.

Nelle sue posizioni platealmente anti-aborto, riporta ancora LGBTI Washington Blade, Vance si sarebbe opposto persino alle eccezioni per le vittime di stupro e incesto. Il vicepresidente scelto da Trump in caso di elezione ha anche proposto leggi per criminalizzare i medici che forniscono cure necessarie ai giovani transgender, dichiarando che avrebbe votato contro il Respect for Marriage Act, che protegge i matrimoni omosessuali a livello federale.

Traiettorie diametralmente opposte al percorso intrapreso dall’Unione europea in materia di uguaglianza e di diritti civili.

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