Zelensky in Italia, ipotesi “Piano per la Pace” a novembre

Al Forum Ambrosetti, il presidente dell’Ucraina ha incontrato Giorgia Meloni per parlare di pace e aiuti militari. Borrell: “Perché Italia non permette uso armi per colpire la Russia?
4 settimane fa
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Cernobbio, il Presidente Ucraino Volodymyr Zelensky Incontra Il Primo Ministro Italiano Giorgia Meloni (POU/ROPI/Fotogramma)
Cernobbio, il Presidente Ucraino Volodymyr Zelensky Incontra Il Primo Ministro Italiano Giorgia Meloni (POU/ROPI/Fotogramma)

Il presidente dell’Ucraina Volodymyr Zelensky ha raggiunto l’Italia per il Forum Ambrosetti di Cernobbio che si è concluso lo scorso weekend. Il leader di Kiev, insieme alla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha avuto un incontro bilaterale per parlare della pace: obiettivo al quale ambiscono gli alleati occidentali.

I due leader, si legge in una nota di Palazzo Chigi, hanno discusso degli ultimi sviluppi della situazione sul terreno e delle più immediate necessità dell’Ucraina in vista dell’inverno e a fronte dei continui attacchi russi contro la popolazione civile e contro le infrastrutture critiche.

La presidente del Consiglio ha ribadito la centralità del sostegno all’Ucraina nell’agenda della Presidenza italiana del G7 e il continuo impegno a favore della legittima difesa del Paese e di una pace giusta e duratura.

Particolare attenzione è stata dedicata, infine, al tema della ricostruzione, anche in vista dello svolgimento nel 2025 in Italia della prossima Ukraine Recovery Conference. Ma una tabella di marcia potrebbe già essere presentata a novembre. E tra i ringraziamenti al ministro degli esteri italiano Antonio Tajani e il dialogo costante con gli Stati Uniti, Josep Borrell risponde per l’Ue: ecco cosa è accaduto negli scorsi giorni.

Zelensky in Italia

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky ha incontrato a Cernobbio l’ambasciatore americano in Italia Jack Markell e un gruppo di senatori statunitensi del congresso. Zelensky sarebbe rimasto “molto impressionato” dal forum Ambrosetti in corso sul lago di Como.

Il primo nodo da sciogliere è quello degli aiuti militari offerti dagli alleati occidentali. L’Ucraina ha prodotto i propri “missili e droni” e, come dimostra l’operazione a Kursk, sta cercando di “riportare questa guerra in Russia così che anche Putin senta la pressione di ricercare una sola cosa: la pace. L’Italia sta facendo di tutto per portare avanti la Formula di pace, per arrivare alla pace”, ha dichiarato il presidente ucraino.

Per questo motivo, ha aggiunto Zelensky, “voglio dire grazie per il sostegno a Tajani, abbiamo ottimi rapporti con lui, abbiamo dialogato a lungo e sono grato per i sistemi di difesa messi a disposizione dall’Italia e dalla Francia perché ci hanno aiutato a salvare tanti bambini che non sono stati deportati e si trovano ancora in Ucraina”.

E ha concluso: “L’Ucraina deve arrivare a eventuali negoziati in una posizione di forza perché altrimenti perderemo la nostra Nazione, le nostre persone e i nostri territori. Vogliamo mantenere i nostri valori e per questo abbiamo bisogno di un piano e del sostegno dei nostri alleati“. Lo ha dichiarato il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky, intervenendo al Forum Ambrosetti a Cernobbio.

Cernobbio: Il Presidente Ucraino Volodymyr Zelensky Incontra Il Primo Ministro Italiano Giorgia Meloni
Cernobbio, il presidente ucraino Volodymyr Zelensky incontra il primo ministro italiano Giorgia Meloni (POU/ROPI/Fotogramma)

“Un Piano per la Pace”

“Ho preparato un piano e voglio condividerlo con il presidente in carica degli Stati Uniti perché ci sono alcuni punti che dipendono dall’America”. Così Volodymyr Zelensky, in un’intervista alla Rai, ha poi spiegato che “spero che avrò l’occasione di far vedere questo piano a Biden e ai potenziali candidati per la presidenza Usa, Harris e Trump, e avere un feedback e un riscontro”, precisando di volere “delle garanzie”. Al momento però “non abbiamo condiviso niente, il primo contatto ci sarà con Biden”.

Per quanto riguarda il contenuto del piano – ha spiegato – “non si tratta solo di armi, ma anche di questioni importanti globali. Parliamo di un pacchetto concreto di difesa. E se lo avremo, sarà un forte deterrente per la Russia e per poter terminare la guerra a condizioni diplomatiche”, perché “la guerra finirà e per gli ucraini è importante in che situazione si troveranno”.

Borrell: “Perché armi italiane non su territorio russo?”

Non le ha mandate a dire Josep Borrell, Alto rappresentante europeo per la politica estera, che si è così espresso a margine del Forum: “Non voglio certo interferire nelle posizioni politiche nazionali. Sono gli Stati a prendere le loro decisioni. La posizione da tenere è una questione nazionale, ma dell’Ucraina abbiamo parlato al Consiglio europeo per la Difesa e gli Stati hanno preso una decisione. Ognuno aveva la propria sensibilità, alcuni erano sensibili alle richieste di Kiev, altri meno, altri ancora erano d’accordo e hanno autorizzato le operazioni dell’Ucraina, e c’è anche qualcuno che potrebbe aver dato il suo via libera in modo riservato, non lo so. Ribadisco: io ho espresso soltanto la mia opinione dopo aver sentito il presidente Volodymyr Zelensky. Le scelte sono degli Stati“.

Rispondendo così, sulla Stampa, l’Alto rappresentante ha lanciato anche una stoccata a Roma: “Perché non permette all’Ucraina di usare le armi che le fornisce per colpire le basi russe in territorio russo?”.

Quanto all’ipotesi di un “disimpegno” italiano, Borrell sostiene di aver “seguito con grande interesse il dibattito qui al Teha Ambrosetti e ci sono tante divisioni anche a sinistra. Ho appena ascoltato l’ex primo ministro Giuseppe Conte, la segretaria del Pd Elly Schlein e Carlo Calenda e ho trovato grandi differenze nelle loro posizioni. Uno di loro voleva supportare Kiev e procurare armi a lungo raggio, altri sono contrari alla concessione di questi armamenti. Tutti parlano di una soluzione diplomatica e il mio ruolo non è quello di entrare negli affari interni e di dire chi ha ragione e chi ha torto. Però percepisco differenze importanti“.

“Nessuno più di Zelensky vuole la pace – ha poi aggiunto Borrell – Conosco la guerra in Ucraina, sono stato lì. Nessuno vorrebbe la cessazione delle ostilità quanto gli ucraini. Ma gli ucraini vogliono anche preservare l’integrità del loro territorio e la loro sovranità. Non bisogna dimenticarsi che sono stati vittima di una aggressione da parte di uno Stato molto potente che pensava di poter vincere in due settimane. Dopo l’inizio della guerra, la prima volta che Zelensky venne al consiglio europeo, disse: ‘Questa forse è l’ultima volta in cui mi vedrete vivo, perché qualunque cosa succeda io starò a Kiev’. La Russia è stata respinta ma non dimentichiamoci mai che il piano di Putin era di prendere Kiev in due settimane, di cambiare il governo e di cacciare quelli che il presidente russo chiama fascisti e nazisti. Immaginatevi se questo accadesse alla Spagna o alla Francia, quale sarebbe la nostra reazione? Come difenderemmo i nostri Paesi?”.

“Il sostegno all’Ucraina – ha infine concluso Borrell – non riguarda me, Von der Leyen o Meloni, che pure ha dato un grosso sostegno. Quella su Kiev è una posizione ufficiale dell’Unione europea, che è un’istituzione con una cultura e una architettura molto complessa. A definire la linea europea sono i leader seduti attorno al tavolo”. Riguardo la situazione in Medio Oriente, “proprio ora sto partendo per l’Egitto, vado al Cairo e poi al confine con Gaza perché l’Unione europea sta provando a organizzare una missione per gestire il punto di frontiera fra Gaza e l’Egitto attraverso Rafah. Ne avevamo già messa in campo una prima che iniziasse questa nuova guerra e adesso siamo chiamati a ripeterla, per consentire il passaggio di persone da e per Gaza e in particolare dei feriti. Tutti gli Stati membri devono cooperare e sono sicuro che l’Italia vorrà farlo”.