La Georgia approva una legge contro i diritti Lgbtq+. Borrell: “A rischio l’adesione Ue”

Ad esprimersi sul tema anche Josep Borrell, l’Alto rappresentante per gli affari esteri, che ha criticato aspramente la legge
2 settimane fa
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Bandiere Arcobaleno Al Pe Canva

La recente approvazione da parte dei legislatori georgiani di una legge sui “valori della famiglia e la protezione dei minori” ha sollevato gravi preoccupazioni per le potenziali conseguenze sui rapporti tra la Georgia e l’Unione Europea.

Questo provvedimento, che limita drasticamente i diritti Lgbtq+, vieta eventi come il Pride, esposizioni pubbliche della bandiera arcobaleno e censura film e libri relativi a tali tematiche, rappresenta un punto di rottura significativo nelle relazioni tra il paese caucasico e i suoi partner europei.

Ad esprimersi sul tema anche Josep Borrell, l’Alto rappresentante per gli affari esteri, che ha criticato aspramente la legge: ecco cosa ha detto.

Critiche Ue alla Georgia

“Il parlamento georgiano ha adottato leggi sui “valori della famiglia e la protezione dei minori” che comprometteranno i diritti fondamentali del popolo e aumenteranno la discriminazione e la stigmatizzazione. Invito la Georgia a ritirare questa legislazione, facendo ulteriormente deragliare il paese dal suo percorso verso l’Ue”, ha scritto Borrell su X.

Un percorso di adesione, quello del quale parla l’Alto rappresentante, già messo in crisi, però, dall’approvazione di una legge sugli “agenti stranieri” che connotava i legami del Paese con la Russia. La legge richiede che i media e le Ong che ricevono almeno il 20% dei loro fondi dall’estero si registrino come entità che “perseguono gli interessi di una potenza straniera”.

La Georgia sarà protagonista del processo elettorale il prossimo mese e il popolo ha la possibilità di invertire la rotta. La legge appena promulgata ha come obiettivo dichiarato la preservazione degli standard morali tradizionali, sostenuti dal partito al governo Sogno Georgiano e dall’influente Chiesa ortodossa conservatrice.

Questa mossa potrebbe compromettere definitivamente le ambizioni della Georgia di integrarsi nell’Unione e rischia ora di allontanarsi dai suoi obiettivi di avvicinamento all’Europa e all’Occidente.

Compromessa l’adesione del Paese all’Unione europea?

I diritti Lgbtq+ sono un elemento chiave della legislazione e della politica dell’Unione Europea, e il loro rispetto è spesso considerato un requisito essenziale per i Paesi che aspirano a diventare membri.

La legge potrebbe anche rafforzare la percezione che la Georgia stia inclinando verso posizioni più conservatrici e anti-occidentali, in un momento in cui il Paese sta cercando di bilanciare le sue relazioni tra i desiderati alleati e la Russia.

Anche a causa della legge sugli “agenti stranieri” che vieta di fatto qualsiasi legame economico o commerciale con “agenti” esteri, funzionari europei potrebbero reagire con sanzioni o misure diplomatiche.

Inoltre, la legge potrebbe compromettere la cooperazione economica e culturale tra la Georgia e l’Ue, poiché potrebbe limitare i programmi e le iniziative che promuovono la diversità e i diritti umani.

In sintesi, se le preoccupazioni per i diritti umani e la democrazia non verranno affrontate, il paese potrebbe trovarsi a dover rivedere le sue strategie di politica estera e le sue ambizioni europee, e un quarto mandato di Sogno Georgiano confermato alle elezioni del prossimo 26 ottobre, non sarebbe un segnale di cambiamento di rotta.