Qualità dell’aria, una direttiva Ue garantisce il “diritto al risarcimento”

1 mese fa
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Il Consiglio dell’Unione europea ha adottato, a Lussemburgo, una nuova direttiva sulla qualità dell’aria che segna un passo significativo nella tutela della salute pubblica e nell’impegno verso un futuro sostenibile.

Questa normativa non solo stabilisce standard di qualità dell’aria aggiornati per tutti gli Stati membri, ma sottolinea e ribadisce anche il “diritto al risarcimento” per i cittadini danneggiati da violazioni delle norme sulla qualità dell’aria stessa.

“Richiesti obiettivi più ambiziosi”

L’Organizzazione Mondiale della Sanità aveva fatto appello all’Unione europea e insieme a diverse Ong si era chiesto, negli scorsi mesi, “obiettivi più ambiziosi” da parte degli Stati membri. Le nuove norme, parte integrante del piano d’azione dell’Ue per l’inquinamento zero, mirano a rispondere a queste richieste e ridurre drasticamente l’inquinamento atmosferico.

L’inquinamento atmosferico, infatti, è un problema di salute pubblica e prevenire le morti premature ad esso associate è la priorità. Secondo il Consiglio, circa 300.000 morti premature in Europa ogni anno sono attribuibili all’inquinamento dell’aria, evidenziando l’urgenza di azioni decisive.

La direttiva impone nuovi standard per inquinanti come il particolato PM10 e PM2.5, il biossido di azoto e il biossido di zolfo, noti per i loro effetti nocivi sulla salute respiratoria. Tuttavia, gli Stati membri hanno la possibilità di richiedere un rinvio della scadenza del 2030, a patto che soddisfino condizioni specifiche.

Con la revisione della direttiva, l’Unione europea pone la salute dei cittadini al centro della sua agenda ambientale. Gli standard di qualità dell’aria devono ora allinearsi più strettamente con le linee guida dell’Oms. Per garantire che tali obiettivi vengano raggiunti, le autorità europee sono chiamate a predisporre tabelle di marcia e a monitorare costantemente i dati ambientali, attuando misure tempestive qualora si registrino andamenti di inquinamento preoccupanti.

Accesso alla giustizia e diritto al risarcimento

Uno degli aspetti più significativi della direttiva è l’accesso garantito alla giustizia per i cittadini colpiti dall’inquinamento atmosferico. “Gli Stati membri – si legge nella nota del Consiglio – dovranno assicurare che i cittadini possano richiedere e ottenere un risarcimento per danni alla salute causati da violazioni delle norme sulla qualità dell’aria”. Questo rappresenta un passo avanti verso una maggiore responsabilizzazione delle istituzioni e una protezione più forte per i diritti dei cittadini.

Verso la Cop16 e un “Impegno Globale”

La direttiva è stata adottata in un contesto di crescente attenzione internazionale verso le questioni ambientali, con l’imminente Cop sulla diversità biologica (Cop16) in programma a Cali, Colombia, dal 21 ottobre al primo novembre 2024. L’Unione europea ha ribadito il suo impegno a mobilitare risorse per la protezione della biodiversità e ha accolto positivamente l’istituzione di fondi globali dedicati a questo scopo.

In un’epoca in cui l’inquinamento atmosferico rappresenta una delle sfide più gravi per la salute pubblica e per l’ambiente, la nuova direttiva dell’Ue segna un importante passo verso un futuro più sano e giusto. La garanzia di diritti di risarcimento e l’adozione di standard più rigorosi rappresentano non solo un’azione necessaria, ma anche una dichiarazione di intenti forte da parte dell’Unione europea per affrontare questa crisi globale.