A poche ore dal summit di Riad tra Usa e Russia per porre fine alla guerra in Ucraina (che però è stata esclusa dal tavolo), Donald Trump ha detto che “l’Ucraina non avrebbe mai dovuto iniziare la guerra“. Durante la conferenza stampa da Mar-a-Lago, il presidente Usa ha aggiunto che Vladimir Putin non sarebbe mai entrato in guerra con l’Ucraina se alla Casa Bianca, nel 2022, ci fosse stato lui e non Joe Biden. A proposito di presidenti, Trump ha anche detto che Zelesnky ha solo il 4% della popolarità in Ucraina (dato che non trova alcuna conferma) e che per questo andrebbe sostituito con un altro presidente.
Trump si è poi definito soddisfatto dai colloqui di Riad e “deluso” dalla reazione di Zelensky.
La posizione di Zelensky sui trattati
Aldilà delle dichiarazioni, Trump vuole sostituire il presidente ucraino perché il suo unico interesse è porre fine alla guerra (come da promessa elettorale), a prescindere dal fatto che si tratti di una pace o di una resa ucraina. E Zelenksy potrebbe essere un ostacolo in tal senso: dopo che Mosca e Washington non hanno invitato nessun rappresentante del Paese invaso al summit di Riad, il presidente ha ribadito che “l’Ucraina non accetterà alcun accordo” stipulato da altri senza il suo coinvolgimento.
Sul punto, il generale Keith Kellogg, l’inviato speciale presidenziale Usa, ha detto nei giorni scorsi che “nessuno imporrà un accordo preconfezionato al leader eletto di una nazione sovrana, la decisione ultima sul futuro dell’Ucraina resta all’Ucraina“. Resta da capire quanto sarà davvero così mentre Putin e Trump continuano flirtare.
Il summit di Riad e le parole di Trump
Durante la conferenza di Mar-a-Lago, Trump ha aggiunto: “Ho sentito che [gli ucraini] sono arrabbiati perché non hanno avuto un posto [al tavolo dei colloqui], beh, ne hanno avuto uno per tre anni e anche molto prima. La questione avrebbe potuto essere risolta molto facilmente”. In che modo? Semplicemente, almeno secondo la retorica del tycoon: “Non avreste mai dovuto iniziarla [la guerra]. Avreste potuto fare un accordo”. Non è chiaro di quale accordo parli: “avrebbero avuto quasi tutto il territorio, tutto, quasi tutto il territorio, e nessuno avrebbe ucciso e nessuna città sarebbe stata demolita, […], ma hanno deciso di non fare così”.
lol, Russian troops brazenly attacked Kyiv and other Ukrainian cities in a live broadcast, but Trump thinks it was Zelensky who started the war.
Putin is surely popping a bottle of champagne every night.
— Ragıp Soylu (@ragipsoylu) February 18, 2025
Il presappochismo del suo discorso è una scelta evidente del tycoon: non è chiaro cosa intenda con “quasi” tutto il territorio, né in che modo vuole (se vuole) includere Kiev nei trattati. È chiaro invece che con Trump alla Casa Bianca i toni tra Usa e Mosca sono radicalmente cambiati: “Ci siamo ascoltati a vicenda e ho ragione di credere che la parte americana abbia iniziato a comprendere meglio la nostra posizione”, ha detto il ministro degli esteri russo Lavrov dopo il summit di Riad.
La portavoce russa Maria Zakharova, la stessa che ha assicurato conseguenze all’Italia per le parole del presidente Mattarella (vedasi l’attacco hacker filorusso al nostro Paese), ha dichiarato che Mosca vuole “l’annullamento della dichiarazione di Bucarest del 2008 che prometteva a Kiev un eventuale ingresso senza specifiche date”. Il ‘collega’ Peskov ha detto che l’accordo riguarderà anche l’architettura della sicurezza in Europa.
Lavrov: “Zelensky merita una bacchettata sulle mani”
Né i russi né gli americani sono scesi nei dettagli sulle condizioni di un possibile accordo di pace. Michael Waltz ha detto che “ci saranno discussioni sui territori e sulle garanzie di sicurezza” e che dovranno essere gli europei a farsi carico in gran parte di queste ultime. Ma questo era chiaro già dopo la telefonata tra Trump e Putin.
“Il fatto che il Regno Unito, la Francia e altri parlino di contribuire in maniera più vigorosa alla sicurezza dell’Ucraina è una buona cosa”, ha aggiunto il consigliere Usa per la sicurezza nazionale. Dal canto suo, Lavrov ha spiegato che la Russia non è contraria all’ingresso dell’Ucraina nell’Ue, ma ritiene “inaccettabile” l’ingresso del Paese nella Nato così come “il dispiegamento [in Ucraina] di truppe dei Paesi Nato sotto la bandiera dell’Unione europea o le bandiere nazionali”.
Per la prima volta dall’inizio della guerra, le dichiarazioni di Mosca e quelle di Washington sono sovrapponibili: “Zelensky e tutta la sua squadra devono essere spinti a ragionare e ricevere una bacchettata sulle mani“, ha detto Lavrov riferendosi ad un attacco ucraino a una stazione di pompaggio dell’oleodotto del Caspio.
La sostituzione di Zelesnky fa parte del piano?
Sulla base di “molteplici fonti diplomatiche”, Fox News ha scritto che i russi propongono nuove elezioni in Ucraina, come “fase 2” intermedia tra il cessate il fuoco e l’accordo di pace.
“Putin considera la probabilità di eleggere un presidente fantoccio come piuttosto alta, ed è convinto che qualsiasi candidato al di là dell’attuale presidente ucraino sarebbe più flessibile e pronto a negoziati e concessioni”, scrive il giornale di destra che ha diversi contatti con l’amministrazione Trump. Il ministro degli esteri russo Lavrov ha smentito seccamente la notizia, mentre Trump ha detto di appoggiare l’idea di nuove elezioni a Kiev: “Non viene dalla Russia, ma da me e da molti altri Paesi”, ha detto il tycoon ieri sera ricordando che il mandato del presidente ucraino sarebbe scaduto (il 20 maggio 2024) se ci fosse stata la legge marziale.
Poi ha aggiunto: “Il leader dell’Ucraina, odio doverlo dire, ha un tasso di approvazione del 4%”. Secondo un sondaggio del Kyiv International Institute of Sociology il consenso di Zelensky è sceso dal 77% al 52% nel 2024. A tre anni dall’invasione russa dell’Ucraina, e contrariamente a quanto affermato dal presidente Donald Trump, i consensi per il presidente ucraino restano alti. Secondo un sondaggio telefonico condotto dall’Istituto internazionale di sociologia di Kiev (Kiis), al momento il tasso di approvazione di Zelensky si attesterebbe 57%, più cinque punti percentuali rispetto a dicembre 2024 (52%) e in leggero calo rispetto a settembre 2024 (59%).
Trump non ha spiegato la fonte del suo dato. Ma su questo c’è poco da sorprendersi.