L’Ue appoggia l’attacco di Kiev in Russia: “Ne ha tutto il diritto”

Il portavoce della Commissione, Stano: “Non siamo parte in causa”, mentre il ministro Crosetto esprime dubbi sull’iniziativa militare ucraina
4 mesi fa
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Volodymyr Zelensky
Il presidente ucraino Zelensky nella regione ucraina di Volinia

L’Ue lo ha scandito chiaramente: Kiev ha tutto il diritto di attaccare Mosca. E questo nonostante l’Ucraina non abbia consultato gli alleati prima di iniziare l’avanzata che oggi arriva al quarto giorno.

L’incursione delle armate gialle nella regione di Kursk è la prima di un esercito regolare sul territorio russo dai tempi della Seconda guerra mondiale. “La Russia ha portato la guerra sulla nostra terra, e ne deve sentire le conseguenze”, tuona il presidente Zelensky, rivendicando l’iniziativa.

Kiev attacca in Russia, la posizione dell’Ue

Dunque, mesi di dibattito a Bruxelles sulla possibilità di usare le armi oltre il confine russo sono stati “risolti” con l’iniziativa del tutto a sorpresa dell’Ucraina che, ribadisce il portavoce della Commissione Ue Peter Stano, “è vittima di un’aggressione illegale e sulla base di diritto internazionale ha il diritto di difendersi e di colpire il nemico anche sul suo territorio”.

Stano aggiunge: “Siamo in contatto permanente Kiev dall’inizio dell’invasione anche perché da anni la Russia ha dimostrato un comportamento pericoloso per l’Europa”. Il portavoce dell’esecutivo europeo ribadisce che l’Unione europea “non è parte in causa”, ma sostiene “al 100% gli sforzi di Kiev per recuperare la sovranità sul proprio territorio”.

Crosetto: “No armi italiane in territorio russo”

Il ministro della Difesa italiano Guido Crosetto ha ribadito la posizione dell’Italia, che già aveva rifiutato l’idea di Macron di usare armi Nato in territorio russo (“Non esiste chi decide per noi: che sia Macron o Stoltenberg”).

Poche ore fa, Crosetto ha ribadito la posizione dell’Italia ai microfoni di ‘Radio Anch’io’: “Le armi fornite dall’Italia non possono essere utilizzate se non dal punto di vista difensivo. E le altre che potrebbero essere utilizzate in altro modo non possono essere impiegate per un attacco in territorio russo. Ma non posso scendere in dettagli tecnici che sono secretati”.

Il ministro ha cercato di tranquillizzare chi teme uno scontro frontale con la Russia di Putin: “La miopia di un certo giornalismo è vedere tutto in chiave italiana, ma il tema non è questo. Non vengono utilizzate armi italiane in questo attacco, tranquilli”. Il ministro della Difesa ha quindi sollevato qualche dubbio sull’iniziativa ucraina: “il problema non è che cosa succede oggi, o domani. La domanda è: con questa tattica, in questo modo si può arrivare più velocemente a quel tavolo di pace che tutti auspichiamo? Nessuno ha la risposta”.

“Secondo me – ha aggiunto – se vogliamo arrivare alla pace non dobbiamo incentivare passi ulteriori di guerra. Non è che la guerra è l’attacco ucraino alla Russia, la guerra è quella che la Russia ha portato all’Ucraina. Ogni giorni oltre 10mila ordigni cadono sui civili ucraini. Questo succede ininterrottamente da centinaia di giorni”.

La Russia alza il livello, ora è “emergenza federale”

Intanto, come succede dal 24 febbraio 2022, la guerra tra Russia e Ucraina si combatte anche a colpi di propaganda. Secondo quella russa, nella notte tra mercoledì e giovedì sarebbero stati abbattuti 16 droni, 14 sulla regione di Belgorod e 2 sulla regione di Kursk. A questi numeri, il ministero della Difesa russo aggiunge le perdite ucraine sul campo: secondo il bollettino, le truppe di Zelensky avrebbero perso 660 uomini e 82 blindati, afferma il bollettino della Difesa di Mosca.

L’attacco ucraino continua a tenere in allerta l’esercito russo nonostante i proclami del capo di Stato maggiore russo Velerij Gerasimov che tre giorni fa (inizio dell’incursione ucraina) ha detto: “L’operazione contro le unità delle Forze armate ucraine che tentavano di avanzare si concluderà con la loro sconfitta e con un presidio totale delle forze russe al confine statale”.

Mosca assicura che l’esercito e i servizi segreti del Fsb “continuano a distruggere formazioni delle Forze armate ucraine nei distretti di Sudzhensky e Korenevsky, nella regione di Kursk”. Nel primo giorno d’incursione ucraina, Gerasimov si era addirittura spinto a dire che “La Russia è riuscita a porre fine all’avanzata dell’incursione ucraina nella regione di Kursk. Le perdite del nemico ammontano a 315 persone, tra cui almeno un centinaio di morti e 215 feriti. Sono stati distrutti 54 veicoli blindati, tra cui sette carri armati”.

L’avanzata ucraina, però, continua e in due giorni le truppe di Kiev sono avanzate di almeno 10 chilometri. Oggi, l’esercito russo conferma che i combattimenti con le forze ucraine stanno continuando nella regione di Kursk, dove l’emergenza è passata da livello “regionale” a “federale”, il più elevato come riportato da Ria Novosti citando la Protezione civile.
“L’esercito continua a respingere il tentativo delle forze ucraine di penetrare in profondità nella regione di Kursk”, ha detto il ministero della Difesa russo in una nota aggiungendo che “L’operazione per distruggere le formazioni dell’esercito ucraino continua” e “sventerà” i raid ucraini.

Secondo il bollettino di Mosca, il bilancio complessivo delle perdite dell’esercito nemico, in quattro giorni di offensiva, ammonta a 945 soldati caduti. La narrazione del Cremlino e delle sue emanazioni, però, non è l’unica.

Cosa dicono i canali non ufficiali

Secondo i canali non ufficiali superstiti in Russia, i combattimenti più pesanti stanno avvenendo nei pressi di Sudzha, dove gli ucraini hanno preso il controllo della stazione di misurazione del gasdotto che trasporta gas in Ucraina e da lì in Europa. Capire cosa stia succedendo davvero in quei territori non è semplice.
Per il canale “Dva majora”, uno dei pochi critici nei confronti del ministero della Difesa russo, l’esercito ucraino si sarebbe avvicinato al villaggio di Korenevo, dove sarebbe stato fermato da quello russo. Secondo altri blogger russi, le forze ucraine sarebbero addirittura a 30 chilometri dall’impianto nucleare di Kursk.

Finora, dall’inizio dell’incursione ci sarebbero state tra i russi 5 vittime, 28 feriti e 3mila civili evacuati, mentre nel vicino oblast ucraino di Sumy 6mila civili sono in fuga dai bombardamenti russi. Proprio in queste ore, però, la polizia ucraina ha detto che “circa 20mila persone devono essere evacuate” da ventotto insediamenti nella regione, un forte aumento rispetto alla precedente stima.

La posizione dell’Ucraina e le minacce di Mosca

L’esercito russo è stato sorpreso dall’iniziativa dell’Ucraina, che tramite il consigliere presidenziale Podolyak rivendica su X: “La Russia ha sempre creduto di poter attaccare impunemente i territori dei Paesi vicini e pretendere ipocritamente l’inviolabilità del proprio territorio”.

Secca la risposta dell’ex premier e attuale vicepresidente del Consiglio di sicurezza russo Medvedev, che promette un avanzamento delle truppe “verso Kiev e oltre”.

Intanto, l’esercito ucraino ha reso noto di aver colpito “con successo” una base aerea militare russa nella regione di Lipetsk, a quasi 300 chilometri dal confine con l’Ucraina. “Durante l’attacco sono stati colpiti i depositi con bombe aeree guidate e altre installazioni nella zona della base aerea… È scoppiato un grande incendio e sono state segnalate diverse detonazioni”, si legge in un comunicato dello stato maggiore di Kiev.

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