Zelensky va da Trump, vicina la firma per l’accordo sulle terre rare

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Parigi, Il Presidente Macron Incontra Il Presidente Eletto Degli Stati Uniti Donald Trump Ed Il Presidente Ucraino Zelenskiy
Donald Trump e Volodymyr Zelensky si incontrano all'Eliseo il 7 dicembre 2024 (ftg/ipa)

Un accordo in bilico fino all’ultimo quello Usa-Ucraina sulle terre rare, che Zelenksy ha messo in dubbio anche alla vigilia dell’incontro con Donald Trump, in programma oggi pomeriggio a Washington. La tattica del presidente americano è sempre la stessa: sparare in alto per guadagnarci sul compromesso finale. Il tycoon ha parlato inizialmente di un accordo da 500 miliardi di dollari, ribadendo che a tanto ammonta l’impegno degli States nei confronti dell’Ucraina. Una cifra esagerata e smentita dallo stesso Zelensky: “si trattava di sovvenzioni, e ci eravamo accordati con Biden e il congresso americano” ha spiegato il presidente ucraino che quota intorno ai 100 miliardi gli aiuti americani ricevuti dall’inizio della guerra.

Trump ha sparato in alto persino parlando del leader ucraino che ha definito un “dittatore” responsabile dell’inizio del conflitto, salvo poi sorprendersi delle sue stesse dichiarazioni: Davvero ho detto che è un dittatore?, ha dichiarato nelle scorse ore, quando la Bbc gli ha chiesto se si sarebbe scusato con il leader ucraino in occasione dell’incontro odierno. The Donald si era scagliato contro Zelenksy proprio per la sua riluttanza a firmare l’accordo sulle terre rare che ora la Casa Bianca assicura essere “pronto” e prossimo alla firma.

Cosa prevede l’accordo sulle terre rare

Aspettando il leader ucraino alla Casa Bianca, Trump continua a fare il brutto e il cattivo tempo: “L’ho detto io? Non ci posso credere”, dichiara ancora alla Bbc lasciando senza parole gli ascoltatori più di quanto egli stesso si dica perplesso.

Il tycoon ha parlato con l’emittente britannica dopo i colloqui con il primo ministro britannico Sir Keir Starmer sulla fine della guerra tra Ucraina e Russia, prevedendo oggi un “incontro molto positivo” con Zelensky che ha da detto di stimare perché “molto coraggioso”. Il presidente americano ha aggiunto che gli sforzi per raggiungere la pace “stanno procedendo molto rapidamente”, ma finora i dialoghi sono stati tra Mosca e Washington e hanno tenuto fuori Kiev, sia nell’appuntamento di Riad della scorsa settimana che nel secondo round, che si è tenuto ieri (27 febbraio) a Istanbul.

Ogni confronto con l’Ucraina passa dall’accordo sulle terre rare che, secondo le bozze circolate e via via perfezionate, prevede l’apertura di un fondo a cui Kiev contribuirà al 50% degli introiti dello sfruttamento delle risorse minerarie di proprietà dello Stato, grazie alla “futura monetizzazione” di litio, grafite, cobalto, titanio, terre rare come lo scandio, ma anche gas e petrolio, e delle logistiche associate. Tutti elementi fondamentali per guidare la transizione green e lo sviluppo dell’intelligenza artificiale, partite da cui dipenderà la leadership globale dei prossimi decenni. La Cina di Xi Jinping procede spedita e Donald Trump vuole togliere lo scettro al Dragone prima che sia troppo tardi.

Secondo uno studio della Facoltà di Economia di Kiev, l’Ucraina controlla più di 100 importanti giacimenti di minerali essenziali, oltre a modeste riserve di petrolio e gas naturale. L’Ucraina possiede inoltre depositi di venti dei cinquanta minerali che l’Us Geological Survey elenca come essenziali per lo sviluppo economico e la difesa degli Stati Uniti, tra cui titanio, litio, manganese, zirconio, grafite e le ambite terre rare. 

In pratica, l’accordo sulle terre rare prevede una spartizione equa degli introiti derivanti dai materiali elencati in precedenza con somme da definire in un fondo comune. Il fondo potrà essere usato anche per successivi progetti di investimento in Ucraina e gli Stati Uniti si impegnano a sostenere lo sviluppo economico del Paese in futuro. D’altra parte, Trump ha detto di non voler contribuire con truppe americane al mantenimento della pace, che dovrà essere una preoccupazione tutta europea.

L’intesa sulle terre rare non riguarda il flusso già attivo di proventi di attività di estrazione, quindi non tocca le attività già in essere di Naftogaz e Ukrnafta. Non viene citata la quota degli Stati Uniti nel fondo. Ci si riferisce solo ad accordi di “proprietà congiunta” che dovranno essere dettagliati in accordi successivi. Dopo il proclama iniziale, è scomparsa dalle carte la quota di 500 miliardi di dollari di ‘debito’ che Trump aveva chiesto a Kiev come tetto massimo del contributo ucraino al fondo. Anche il riferimento al “mantenimento, da parte degli Stati Uniti, del 100 per cento degli interessi finanziari” nel fondo è scomparso dall’accordo. Maggiori dettagli, come la tempistica, l’ambito e la sostenibilità dei contributi, saranno concordati in un accordo successivo. 

L’accordo prevede una clausola di “garanzia”: né gli Stati Uniti né l’Ucraina potranno vendere, trasferire o disporre, direttamente o indirettamente, di alcuna quota della propria partecipazione nel fondo senza il previo consenso scritto dell’altra parte.

Per approfondire: Terre Rare: cosa sono, a cosa servono e perché tutti le vogliono.

Una sicurezza per l’Ucraina?

Trump ha definito l’accordo una garanzia sia per gli Usa che per l’Ucraina, ma l’unico accenno alla protezione dell’Ucraina si trova al punto 10 della bozza dove c’è un vago riferimento al sostegno americano agli “sforzi” ucraini per ottenere le garanzie “necessarie a stabilire una pace duratura”. Le parti cercheranno di identificare le misure per proteggere gli investimenti reciproci che in questo senso dovrebbero fungere da tutela per l’Ucraina. In pratica, vincolando questi introiti al territorio ucraino, gli States garantiscono il proprio interesse alla tutela dello stesso. Il presidente ucraino ha espresso cautela, definendo l’intesa un “primo accordo quadro” che potrebbe essere seguito da “patti più specifici”, ma avvertendo che il risultato finale potrebbe essere un grande successo o, al contrario, un buco nell’acqua.

Sul punto sarà importante capire come verranno spartiti i territori tra Ucraina e Mosca, che attualmente controllo circa il 20% del territorio ucraino per lo più nella parte orientale dove si concentrano i giacimenti di terre rare.

In queste ore Zelensky raggiungerà Trump alla Casa Bianca e dagli States non ci sono dubbi sull’esito dell’incontro: “Il consiglio di governo ucraino ha approvato l’accordo ieri sera. Quindi, ho ricevuto un accordo dal loro ministro dell’Economia. L’accordo è fatto”, ha dichiarato il segretario al Tesoro americano, Scott Bessent a Fox Business.

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