Nella residenza dell’ambasciatrice d’Italia in Belgio, Federica Favi, si è svolta la cerimonia di consegna del Premio De Sanctis Europa 2025, un riconoscimento istituito per valorizzare figure che, in ambiti diversi, hanno contribuito al rafforzamento dei valori fondanti dell’Unione europea: democrazia, cultura, solidarietà, ricerca e coesione.
Il Premio, promosso dalla Fondazione De Sanctis con il patrocinio del Ministero degli Esteri e della Rai, è giunto alla sua quarta edizione europea. Come ha sottolineato l’ambasciatrice Favi nel suo intervento, “si tratta di un riconoscimento non solo simbolico, ma concreto, che intende rendere merito a chi, attraverso il proprio operato, rafforza l’identità del nostro continente in un momento cruciale per il suo futuro”.
Alla cerimonia ha preso parte anche Roberto Fitto, vicepresidente della Commissione europea, che ha ricordato “quanto sia fondamentale dare un messaggio forte, nel quale i valori che contraddistinguono il processo europeo possano essere riaffermati con sempre maggiore certezza”. Presente anche un parterre di personalità italiane di rilievo, tra cui Daria Perrotta, ragioniera generale dello Stato, il procuratore capo di Roma Francesco Lo Voi e l’ex presidente del Consiglio Enrico Letta, che è membro della giuria del premio.
Il ministro degli Esteri Antonio Tajani, assente per via del summit Nato in corso all’Aja, ha inviato un messaggio letto dall’ambasciatrice, in cui si è congratulato con “ciascuno degli illustri premiati” sottolineando come “l’impegno civile, l’arte e la scienza possano contribuire in modo significativo ai valori che guidano la nostra società e il nostro progresso comune”.
I premiati
Roberta Metsola, presidente del Parlamento europeo, ha ricevuto il premio per il suo impegno nel promuovere i valori democratici dell’Unione, la vicinanza ai cittadini e la capacità di rappresentare con credibilità e passione le istituzioni europee. “Conserverò questo premio come promemoria della nostra responsabilità: dimostrare ai cittadini che l’Europa non è solo uno spazio fisico, ma un ideale da realizzare”, ha dichiarato nel suo discorso.
Un riconoscimento speciale è stato attribuito anche a Christine Lagarde, presidente della Banca centrale europea, per la leadership esercitata in anni complessi e per il contributo alla stabilità economica dell’Eurozona. Nel suo intervento ha voluto ricordare come “cultura e arte siano un baluardo contro l’ottusità e la mancanza di fiducia che caratterizza, purtroppo, l’evoluzione della nostra società”, citando Victor Hugo come fonte d’ispirazione.
Il premio per il valore artistico e sociale è andato a Paola Cortellesi, per il suo lavoro cinematografico che ha saputo coniugare poesia, impegno civile e promozione dell’emancipazione femminile. “Credo nella potenza della parola, dell’arte, del pensiero libero come metodo di cambiamento”, ha dichiarato, ricevendo il riconoscimento.
Per il cinema europeo d’autore, la giuria ha scelto ‘L’Abbaglio’ di Roberto Andò, lodandone la capacità di raccontare le contraddizioni e le speranze di una nazione in guerra come metafora della costruzione europea. “L’unica mia preoccupazione – ha detto il regista – è che il titolo del mio film non diventi il titolo della nostra epoca”.
Il premio per l’eccellenza nella ricerca scientifica è stato assegnato a Maria Leptin, presidente dell’European Research Council, per la sua dedizione alla libertà accademica e per l’impegno nel rafforzare la competitività scientifica del continente, ispirando una nuova generazione di ricercatori.
Marina Abramovic, pioniera della performance art, è stata premiata per l’innovazione e la libertà creativa, per aver saputo esplorare attraverso il corpo e l’arte i temi universali del dolore, della resistenza e della connessione umana, traghettando l’avanguardia nel terzo millennio.
Infine, la regina Paola del Belgio ha ricevuto il riconoscimento per il valore umano e istituzionale nella storia europea. Nata in Italia, la giuria ha voluto sottolineare il suo ruolo come “figura ponte tra Italia e Belgio” e simbolo vivente dell’identità culturale europea. “Un esempio di eleganza morale e civica”, si legge nella motivazione, “capace di unire radici italiane e impegno per la monarchia belga e per l’unità del nostro continente”.
Un segnale all’Europa
Il Premio De Sanctis Europa ha come obiettivo quello di creare un momento di riflessione collettiva e un segnale di fiducia nel ruolo dei cittadini, delle istituzioni e della cultura nel processo di integrazione europea. In una fase in cui l’Unione è chiamata a confrontarsi con nuove sfide globali – dalla sicurezza alla transizione verde, dalla difesa dei diritti alla coesione sociale.