Caccia polacchi e degli alleati Nato si sono alzati in volo questa mattina, 9 giugno, per presidiare lo spazio aereo e “garantire la sicurezza nelle regioni confinanti con le aree a rischio”. A renderlo noto è stato il Comando operativo delle Forze armate polacche tramite un post su X. La misura è stata definita precauzionale, dopo che le forze russe hanno lanciato un attacco massiccio contro l’Ucraina occidentale, in prossimità del confine polacco. Non sono state segnalate violazioni dello spazio aereo.
“In relazione all’intenso attacco aereo della Federazione Russa sul territorio dell’Ucraina, nelle prime ore del mattino sono iniziate le attività degli aerei polacchi e alleati nello spazio aereo polacco”, ha affermato lunedì il Comando operativo delle Forze armate polacche.
L’attacco aereo più esteso della guerra
L’aeronautica militare ucraina ha lanciato l’allarme: stanotte c’è stato uno dei più pesanti attacchi aerei dall’inizio del conflitto: secondo quanto riferito da Kiev, 479 droni e 20 missili sono stati lanciati dalla Russia contro obiettivi ucraini, principalmente nell’ovest del Paese.
Nuovo fronte a est?
Nel frattempo, Mosca ha dichiarato che le proprie truppe stanno avanzando verso la regione centro-orientale ucraina di Dnipropetrovsk, con l’obiettivo – secondo il portavoce militare ucraino Dmytro Zaporozhets, citato dal Guardian – di creare una testa di ponte per un possibile attacco su Kostyantynivka, importante snodo logistico per l’esercito di Kiev. Se confermato, questo movimento aprirebbe un nuovo fronte e dimostrerebbe quanto sia lontana la luce in fondo al tunnel di una guerra che va avanti da oltre 3 anni.
Diplomazia al palo e tensioni sullo scambio di prigionieri
Sul fronte diplomatico regna lo stallo. Gli sforzi di mediazione del presidente statunitense Donald Trump non hanno prodotto risultati concreti, almeno al momento, mentre ogni possibilità di avviare un tavolo di tregua per ora si è infranta contro le rigide condizioni poste da Mosca e il netto rifiuto ucraino di accettarle.
L’unico spiraglio di dialogo resta lo scambio di prigionieri, ma anche su questo si registrano frizioni: la Russia accusa Kiev di aver ritardato la restituzione dei prigionieri e delle salme di oltre 12mila soldati caduti. L’Ucraina smentisce e rilancia, denunciando che Mosca non ha fornito l’elenco completo di oltre mille militari russi detenuti, necessario per procedere allo scambio.
Varsavia rimane in allerta
“L’esercito polacco monitora costantemente la situazione sul territorio ucraino e rimane in costante stato di allerta per garantire la sicurezza dello spazio aereo polacco. Ringraziamo l’Aeronautica Militare della Nato per il supporto alleato”, conclude il comunicato stampa del comando dell’esercito polacco.