Marine Le Pen sotto accusa, chiesti 5 anni di carcere e ineleggibilità

Le Pen è accusata di aver orchestrato un sistema illecito per l'appropriazione di fondi destinati agli assistenti parlamentari del suo partito al Parlamento europeo
4 settimane fa
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Marine Le Pen (Thomas Padilla/Ipa/Fotogramma)
Marine Le Pen (Thomas Padilla/Ipa/Fotogramma)

La procura francese ha chiesto una condanna di cinque anni di reclusione, di cui due con sospensione della pena, una multa di 300.000 euro e l’ineleggibilità per cinque anni per Marine Le Pen, accusata di aver orchestrato un sistema illecito per l’appropriazione di fondi destinati agli assistenti parlamentari del suo partito al Parlamento europeo.

La leader del Rassemblement National ha reagito con fermezza, denunciando un tentativo di privare i francesi del diritto di votare liberamente e distruggere il suo partito nelle prossime elezioni francesi. “Questo è un attacco alla democrazia”, ha dichiarato all’uscita dall’udienza.

Le reazioni interne al Rassemblement National

All’interno del Rassemblement National, le reazioni sono state dure. Il nuovo presidente del partito, Jordan Bardella, ha denunciato un tentativo di eliminare una delle principali voci di opposizione in Francia, invitando i sostenitori a manifestare solidarietà a Le Pen con l’hashtag #JeSoutiensMarine.

Marion Maréchal, nipote di Marine Le Pen, ha parlato di “intrusione inaccettabile” nel lavoro politico, mentre Sébastien Chenu, vicepresidente del partito, ha accusato il pubblico ministero di agire come parte di una “missione politica”.

Il processo e le ripercussioni politiche

Il processo, che coinvolge anche altri 24 imputati, si concluderà il 27 novembre, ma la sentenza non arriverà prima di alcuni mesi. Le Pen rischia non solo una condanna penale, ma anche di non poter partecipare alle prossime elezioni presidenziali, previste per il 2027, a causa della richiesta di ineleggibilità.

In questo contesto, il caso potrebbe avere forti ripercussioni politiche per la Francia, creando un clima di crescente polarizzazione. Il Rassemblement National continua a lanciare appelli alla difesa della democrazia, accusando le istituzioni di interferire con il processo elettorale.

Cosa rappresenta il “caso Le Pen” per l’Europa

La procura ha descritto l’attività di Le Pen come una pratica sistematica e organizzata, che, se provata, potrebbe portare a severe condanne. Un verdetto di colpevolezza potrebbe rafforzare l’idea di un’Ue che si fa garante di trasparenza e integrità, ma un’assoluzione potrebbe alimentare la narrazione di Le Pen, che considera il processo come un attacco politico.

In ogni caso, il processo va oltre la gestione dei fondi: è un confronto tra visioni opposte per il futuro dell’Europa e dei movimenti che contestano l’autorità di Bruxelles.

Il caso divide l’élite politica

Molti alti funzionari, dalla France Insoumise (LFI) alla base governativa, esprimono perplessità sull’impossibilità per Marine Le Pen di candidarsi alle elezioni presidenziali a causa della sua situazione giudiziaria. Sebbene in pubblico il governo sia generalmente silente, l’ex ministro degli Interni, Gérald Darmanin, ha definito “scioccante” la possibilità che la leader del Rn venga esclusa dalla competizione elettorale. “La lotta contro Le Pen si fa alle urne, non altrove”, ha dichiarato, insinuando che il processo contro di lei non dovrà influire sulle elezioni politiche.

Tuttavia, molti alti esponenti politici sembrano evitare di esporsi pubblicamente su questa questione, per non sembrare critici nei confronti del sistema giudiziario. La ministra dei Rapporti con il Parlamento, Nathalie Delattre, non ha criticato Darmanin per aver commentato una decisione che non è ancora stata presa, poiché siamo ancora alla fase delle richieste, e la sentenza non arriverà prima del 2025. Questo riflette una certa cautela tra i funzionari, secondo la stampa francese, che temono di essere accusati di interferire con l’indipendenza della giustizia.

Solidarietà politica, Salvini contro l’accusa

Il leader della Lega e ministro italiano ai Trasporti, Matteo Salvini, ha espresso sostegno a Marine Le Pen, accusando le autorità francesi di voler fermare l’opposizione politica e la volontà popolare. “Anche in Francia provano in tutti i modi a fermare la volontà popolare”, ha scritto su X, aggiungendo che il processo rappresenta un attacco al cambiamento.

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