La Bce lascia i tassi invariati, cosa succederà a settembre?

Confermato il 3,75% per i depositi e il tasso di riferimento al 4,25%. Lagarde: “Le condizioni di finanziamento rimangono restrittive”
4 mesi fa
2 minuti di lettura
Christine Lagarde Presidente Bce Fg
La presidente della Bce Christine Lagarde

La Bce ha lasciato invariati i tassi di interesse dopo il taglio di giugno. Confermato dunque il 3,75% per i depositi e il tasso di riferimento al 4,25%.

La decisione è stata presa oggi all’unanimità dopo una lunga riunione e segue il taglio di un quarto di punto percentuale avvenuto il 6 giugno. Francoforte unita anche nel non dare indicazioni su quanto avverrà nei prossimi mesi: “Abbiamo deciso di mantenere i tassi stabili per valutare con attenzione l’evoluzione economica e l’andamento dell’inflazione nei prossimi mesi”, ha detto la presidente Christine Lagarde.

Quando ci sarà il prossimo taglio dei tassi?

La Bce non si sbottona, ma gli analisti prevedono che il prossimo taglio dei tassi potrebbe avvenire a settembre, in concomitanza con le nuove proiezioni macroeconomiche e i dati sull’inflazione. D’altronde l’aumento dell’inflazione di maggio non spaventa la Banca centrale: è stato causato da fattori “isolati”, rassicurano da Francoforte. Inoltre, la maggior parte delle misure di inflazione sottostante sono calate o rimaste stabili a giugno. Lagarde ha precisato: “Le pressioni salariali più elevate sono state assorbite dai profitti aziendali, che hanno registrato una riduzione nel primo trimestre, lasciando spazio per ulteriori riduzioni dei tassi”.

Sul prossimo taglio dei tassi, Lagarde ha ribadito che ogni decisione futura sarà basata su un’analisi approfondita dei dati economici: “Valuteremo attentamente l’andamento dell’inflazione e delle condizioni economiche prima di prendere qualsiasi ulteriore decisione sui tassi d’interesse”.

Quanto è alta l’inflazione?

Nonostante la possibilità di futuri tagli, la Bce avverte che le pressioni sui prezzi interni rimangono elevate. “Le pressioni interne sui prezzi restano alte, l’inflazione dei servizi è elevata ed è probabile che l’inflazione complessiva rimanga al di sopra dell’obiettivo fino a gran parte del prossimo anno”, ha spiegato la Banca centrale nel comunicato con cui spiega la decisione di lasciare invariata i tassi.

In questi mesi, domina l’incertezza nella zona euro e la linea scelta è quella della prudenza.
A giungo l’inflazione è scesa dello 0,1%, passando dal 2,6% di maggio al 2,5%, ma è ancora lontana dal target del 2%.

L’inflazione dei servizi è alta e si prevede che l’inflazione complessiva rimanga sopra l’obiettivo fino alla maggior parte del prossimo anno, principalmente a causa degli effetti base legati all’energia. Lagarde ha indicato che l’inflazione dovrebbe scendere verso l’obiettivo del 2% nella seconda metà del 2025: “Le condizioni di finanziamento rimangono restrittive – ha spiegato – con una crescita economica prevista per il secondo trimestre simile a quella del primo trimestre”.

La Bce continuerà a seguire un approccio guidato dai dati, con decisioni definite di volta in volta durante ogni riunione. “Non abbiamo preso nessun impegno né fornito alcuna indicazione precisa sul percorso futuro dei tassi d’interesse”, ha aggiunto Lagarde sostenendo un approccio sempre più indispensabile in un contesto incerto come quello attuale. L’assenza di indicazioni chiare (almeno all’esterno) permette di non dare scossoni ai mercati in un senso o nell’altro e mantiene la Bce flessibile di fronte alle mutevoli condizioni micro e macro economiche.

Focus sulla politica fiscale

Durante la conferenza stampa, Lagarde ha enfatizzato l’importanza della politica fiscale, accogliendo con favore le recenti linee guida della Commissione Europea che invitano gli Stati membri a rafforzare la sostenibilità fiscale: “L’implementazione completa e tempestiva del quadro di governance economica riveduto dell’Ue aiuterà i governi a ridurre in modo sostenibile i disavanzi di bilancio e i rapporti debito/PIL”, ha dichiarato la presidente, sottolineando l’importanza di una gestione fiscale prudente per la stabilità economica a lungo termine.

Le misure attuali riflettono l’impegno della Bce a mantenere la stabilità dei prezzi e a supportare una crescita economica sostenibile, bilanciando le sfide poste dall’inflazione e dalle pressioni interne sui prezzi. Lagarde ha concluso: “La nostra priorità rimane garantire un’inflazione stabile e sostenibile nel lungo termine, proteggendo al contempo la crescita economica e il benessere dei cittadini europei”.

Dopo il lieve taglio dei tassi di interesse di giugno, anche la decisione di oggi non è una sorpresa. La Bce resta in guardia e tiene in mano le redini di un equilibrio precario.