Consiglio Ue, Trump “fondamentale per la pace” per Zelensky e i Patrioti, ma le prospettive sono diverse

Il presidente ucraino Zelensky da Bruxelles: "È molto difficile sostenere l'Ucraina senza l'aiuto dell'America"
3 giorni fa
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Antonio Costa e Ursula von der Leyen
Antonio Costa e Ursula von der Leyen (elaborazione foto Fotogramma)

“È molto difficile sostenere l’Ucraina senza l’aiuto dell’America”. Le parole del presidente ucraino Zelensky mentre approda a Bruxelles per il Consiglio Ue sono molto emblematiche. Ancora di più perché ieri, a margine dell’incontro con il presidente francese Macron, Zelensky ha riconosciuto l’impossibilità di recuperare il Donbass e la Crimea.

In occasione del primo Consiglio dell’era Costa, Ursula von der Leyen ha annunciato un altro ingente pacchetto di aiuti per l’Ucraina: “Il 2025 sarà un anno cruciale per l’Ucraina e i suoi partner, ne abbiamo parlato con Volodymyr Zelensky. Sosterremo il diritto dell’Ucraina a lottare per la propria libertà e a scegliere il proprio destino. Sosterremo la stabilità economica dell’Ucraina con oltre 30 miliardi di euro di sostegno da parte dell’Ue il prossimo anno”, ha scritto la presidente della Commissione su X.

Zelensky: “Trump intensificherà gli sforzi di pace”

Sono giorni intensi per il presidente ucraino che ieri ha avuto ieri un bilaterale con il presidente francese Emmanuel Macron, quindi un vertice con il Segretario generale della Nato, Mark Rutte, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il presidente del Consiglio europeo, Antonio Costa, il presidente del Consiglio italiano Giorgia Meloni, e il cancelliere tedesco Olaf Scholz.

Parlando con la stampa presente a Bruxelles, Zelensky ha fatto sapere che l’Ucraina starebbe discutendo un possibile dispiegamento di una forza di peacekeeping europea nel Paese: “Sosteniamo l’idea di rafforzare l’Ucraina. La questione sta nei dettagli. Stiamo discutendo di questi dettagli” relativi al peacekeeping, ha spiegato il leader ucraino, citato dal Kiev Indipendent.

Da quando Donald Trump ha vinto le elezioni Usa, il clima attorno alla guerra in Ucraina sembra cambiato. “Comprendiamo tutti che a gennaio il presidente Trump intensificherà gli sforzi per porre fine alla guerra. Sta a noi decidere se l’Europa lo sosterrà con una voce forte e unita”, ha detto ancora Zelensky da Bruxelles invitando l’Europa a fare di più: “L’Europa deve essere al tavolo delle trattative quando sarà il momento giusto. Come l’Ucraina, l’Ue deve entrare nei negoziati su basi forti, e la forza dell’Europa risiede nell’unità. Abbiamo bisogno di un lavoro coordinato per una pace duratura, non solo della pausa nelle ostilità che Putin cerca di guadagnare tempo. Dobbiamo spingere Mosca verso una pace autentica, sostenibile e garantita“.

Il presidente ucraino ha anche confermato che l’accordo che di transito del gas russo verso l’Ucraina, in scadenza al 31 dicembre, non sarà prolungato per evitare che Mosca guadagni “altri miliardi sul nostro sangue e sulla pelle degli ucraini”.

Costa: “Sostegno all’Ucraina per tutto il tempo necessario”

Nella sua prima volta da presidente del summit, Antonio Costa ribadisce il sostegno all’Ucraina parafrasando Draghi: “Whatever it takes and for as long as necessary”, ha detto il presidente del Consiglio europeo accogliendo Zelensky a Bruxelles.

“Sull’Ucraina – ha spiegato – dobbiamo essere molto chiari: potete contare sul nostro pieno e incrollabile sostegno. Ora in guerra, e in futuro nella pace. E vogliamo darvi il benvenuto, un giorno, qui come membro dell’Unione europea. Lavoreremo su questo insieme a voi e per ottenere una pace completa, giusta e duratura”.

Costa rafforza il concetto di pace giusta e allarga lo sguardo oltre l’Europa, ricordando come nessun Paese possa sentirsi escluso dall’esito del conflitto: “Questa guerra è in Ucraina, contro il popolo ucraino, sul suolo europeo, ma qui sono in gioco i principi universali sanciti dalla Carta delle Nazioni Unite: il diritto all’autodeterminazione, il diritto all’integrità territoriale e il diritto ad avere confini sicuri. Ecco perché questa guerra non riguarda solo l’Ucraina, non riguarda solo l’Europa; riguarda il diritto internazionale. Il diritto internazionale deve prevalere e l’invasore deve essere sconfitto”.

Metsola: “No ad una pace falsa”

La presidente del Parlamento europeo ha ribadito la posizione espressa dal leader ucraino sulla necessità di una pace giusta: “Se c’è una cosa che definirà il nostro continente nei prossimi anni, è la nostra capacità di restare uniti negli obiettivi”, ha detto da Bruxelles Roberta Metsola. “Nel 2024 ci siamo ribellati. E possiamo esserne orgogliosi. Ma nel 2025 dovremo fare un passo avanti se vogliamo davvero affermare il posto dell’Europa sulla scena mondiale. Non abbiamo altra scelta. Per quanto riguarda l’Ucraina, dobbiamo intensificare i nostri sforzi per procedere verso la pace. Ma non una pace qualsiasi, non una falsa versione della pace spacciata dalla Russia, bensì una pace vera e duratura. Pace con dignità, pace con libertà, pace con giustizia”, ha detto Metsola ai leader Ue riuniti in Consiglio.

Orban: “Il piano di pace è pronto. La decisione spetta a Kiev”

Per l’occasione, il gruppo dei Patrioti per l’Europa si è riunito a Bruxelles prima del summit tra i capi di Stato e di governo. Anche in questo caso si è ribadito il ruolo di Donald Trump per gli scenari della guerra in Ucraina, ma da una prospettiva diversa: “Il piano di pace è sul tavolo. Prendere o lasciare, è una proposta semplice, niente di complicato, è una proposta per non lasciare morire migliaia di ragazzi e effettuare uno scambio di prigionieri. È una tregua di Natale come ce ne sono state nella prima guerra mondiale” ha detto il presidente ungherese Viktor Orban prima di entrare nella riunione della neoformazione europea.

Il collega politico Matteo Salvini non ha dubbi: “Il piano di Viktor Orban è coraggioso e plausibile, sono convinto che il 2025 grazie anche all’elezione di Trump sarà l’anno della pace“, ha detto il vicepremier a margine dell’incontro. “Oggi abbiamo fatto il punto sul Consiglio europeo quindi sul tema delle auto, dello stop alle ecofollie e al Green Deal, abbiamo ragionato di una missione a Washington presto, della fine della guerra e di un alleanza tra i nostri movimenti giovanili”, ha spiegato il vicepremier.

Su una cosa non ci sono dubbi: il ritorno del tycoon alla Casa Bianca non lascerà inalterate le strategie. Ancora da capire, invece, da che parte penderà la bilancia mentre Zelensky ribadisce l’importanza di Washington: “Per noi è molto importante, soprattutto dall’inizio del prossimo anno, che vi sia molta unità tra Stati Uniti e Ue e i Paesi d’Europa. Questo è molto importante, ne abbiamo bisogno. Abbiamo bisogno di questa unità per raggiungere la pace. Penso che solo insieme Stati Uniti ed Europa possono davvero fermare Putin e salvare l’Ucraina“.