Klaus Schwab si è dimesso dal World Economic Forum

La decisione dopo la lettera anonima che ha denunciato presunte irregolarità finanziarie ed etiche presso il Forum. Cosa significa per l'Ue?
7 ore fa
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Klaus Schwab Volodymyr Zelenksy Ipa Ftg
Klaus Schwab e Volodymyr Zelensky al Forum di Davos di gennaio 2024 (Ipa/Ftg)

Klaus Schwab, fondatore del World Economic Forum (Wef), ha annunciato le sue dimissioni immediate dalla presidenza del Consiglio di amministrazione dell’organizzazione. Questa decisione, arrivata poco prima del suo 88° compleanno, segue la lettera anonima che ha denunciato presunte irregolarità finanziarie ed etiche presso il Forum di Davos. Con le sue dimissioni, Schwab rinuncia a una pensione di 5 milioni di franchi svizzeri (circa 5,2 milioni di euro).

Il Wef ha confermato l’apertura di un’inchiesta interna a seguito di una lettera anonima, presumibilmente scritta da dipendenti attuali o ex del Forum.

Le dimissioni e l’inchiesta: cosa è successo

Le dimissioni di Schwab interrompono un piano di transizione che era previsto per il 2027. La presidenza ad interim è stata affidata a Peter Brabeck-Letmathe, ex presidente del Consiglio di amministrazione di Nestlé, figura di peso nel panorama economico europeo.

Secondo quanto riportato dal Wall Street Journal, le accuse includono l’uso improprio di fondi per massaggi privati e riunioni fittizie organizzate da Hilde Schwab, moglie del fondatore, per giustificare viaggi a spese dell’organizzazione. Il Consiglio di amministrazione ha votato all’unanimità a favore di un’indagine indipendente sottolineando che le accuse sono ancora “non provate”.

I coniugi Schwab hanno negato le accuse, che definiscono infondate, mentre un portavoce ha fatto sapere che l’ex presidente intende intraprendere un’azione legale contro chiunque si celi dietro la lettera anonima o diffonda queste informazioni.

Il precedente del 2024

L’organizzazione era finita nell’occhio del ciclone già l’anno scorso, quando il Wall Street Journal pubblicò un’inchiesta basata su oltre 80 testimonianze di ex dipendenti, che parlavano di un ambiente di lavoro problematico, con accuse di discriminazione e comportamenti inappropriati. Schwab aveva respinto ogni addebito, ma pochi mesi dopo aveva lasciato la presidenza operativa, mantenendo un posto nel board fino ad oggi.

Cos’è il Wef e perché è diventato così influente

Il World Economic Forum, noto anche come Forum di Davos, è una fondazione senza fini di lucro creata nel 1971 da Klaus Schwab con l’obiettivo di promuovere la cooperazione globale su questioni politiche, sociali ed economiche. Nel corso degli anni, il Wef si è trasformato in un’istituzione di riferimento per il dialogo tra leader mondiali, imprenditori e intellettuali. L’incontro annuale a Davos, in Svizzera, è diventato un appuntamento imprescindibile per le élite globali, un luogo dove si delineano tendenze e si forgiano alleanze che influenzano le politiche internazionali.

Negli ultimi anni, il Wef ha guadagnato ulteriore visibilità grazie a iniziative come il “Grande Reset“, che propone una ristrutturazione dell’economia globale in chiave sostenibile e digitale, mostrando una importante vicinanza con i valori e con la strategia europea.

Sulla guerra in Ucraina

Il Forum di Davos ha assunto ancora più importanza con lo scoppio della guerra in Ucraina. Alla vigilia del Wef 2024, a Davos si è tenuto il quarto round di colloqui sul piano di pace proposto da Kiev, con la partecipazione dei consiglieri per la sicurezza nazionale di 83 Paesi. Il Forum ha anche ospitato discussioni specifiche sulla situazione energetica in Ucraina, con la partecipazione di funzionari ucraini, tra cui un ministro dell’energia e rappresentanti del settore energetico ucraino.

Nel gennaio 2024, il presidente ucraino ha fatto la sua prima apparizione di persona al World Economic Forum, dopo aver partecipato alle precedenti edizioni in collegamento video. Durante questo intervento, Zelensky ha affermato che “Putin incarna la guerra” e che il conflitto finirà solo quando si porrà fine al suo regime. Lo scenario è cambiato drasticamente con il ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca. In occasione dell’ultimo summit Wef (gennaio 2025), il consigliere federale svizzero Ignazio Cassis ha incontrato il ministro degli affari esteri ucraino Andriy Sybiha per discutere dell’evoluzione della situazione militare e del possibile contributo della Svizzera sul piano diplomatico.

Implicazioni per l’Ue e per la governance globale

Le dimissioni di Schwab arrivano in un momento delicato per l’Unione Europea, che sta cercando di rafforzare il proprio ruolo sulla scena internazionale. Il Wef è stato storicamente un partner importante per l’agenda europea su temi come la sostenibilità, la digitalizzazione e la cooperazione multilaterale, pilastri della strategia europea.

Ora l’organizzazione dovrà affrontare non solo le conseguenze immediate delle dimissioni del suo fondatore, ma anche ripensare la propria governance e il proprio ruolo in un contesto geopolitico molto delicato, a poche ora dal piano di Trump che ha chiesto a Kiev di riconoscere (e accettare) l’occupazione russa.

L’instabilità del Wef scuote un’alleanza che per decenni ha canalizzato idee tra Davos e Bruxelles. Non è da escludere che il vuoto di leadership possa accelerare il piano dell’Ue di esportare il suo “metodo comunitario” oltre i confini continentali: meccanismi di controllo parlamentare, accesso pubblico ai documenti decisionali, e un sistema anticorruzione ispirato alla Procura Europea.

Intanto, la Commissione von der Leyen ha recentemente proposto di estendere il modello del compliance officer – figura chiave nel monitoraggio interno delle istituzioni Ue – alle partnership con organizzazioni internazionali.

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