Inizia oggi la seconda giornata del summit Nato che ha riunito oltre 30 leader da tutto il mondo e che hanno ribadito con forza l’impegno di difendere l’Ucraina contro la Russia. Il presidente Usa Joe Biden avrà nel pomeriggio un bilaterale con Volodymyr Zelensky a Washington. Lo ha reso noto la Casa Bianca, precisando che il presidente americano e il presidente ucraino si vedranno a margine del summit dell’Alleanza atlantica, prima del Consiglio Nato-Ucraina.
La Casa Bianca ricorda che quello di oggi sarà il terzo incontro tra Biden e Zelensky in un mese: il 7 giugno si erano visti in occasione delle celebrazioni per l’80esimo anniversario dello sbarco in Normandia e la settimana dopo al G7 in Italia, dove avevano firmato un accordo sulla sicurezza.
Confermato anche l’impegno di destinare il 2% del Pil di ogni nazione alla spesa per la difesa.
Nato e l’impegno anti-Putin
Ieri 9 luglio, il Segretario di Stato americano Antony Blinken ha incontrato il Segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, nella prima giornata del summit a Washington. Blinken e Stoltenberg hanno discusso l’attuazione del più grande piano di rinforzo per la difesa collettiva e l’approvazione dell’impegno della Nato sull’espansione della capacità industriale “che migliorerà la capacità degli alleati di difendersi dalle minacce attuali e future”. I due leader, rende noto il portavoce del Dipartimento di Stato degli Usa Matthew Miller, hanno accolto con favore i progressi significativi nella condivisione degli oneri, con oltre due terzi degli alleati che attualmente rispettano l’impegno di destinare il 2% del Pil alla spesa per la difesa.
Blinken e Stoltenberg hanno inoltro discusso le decisioni attese al Consiglio Nato-Ucraina di giovedì per costruire un ponte verso l’adesione all’Alleanza consentendo al tempo stesso la difesa dell’Ucraina contro l’aggressione russa, oggi e in futuro.
Il presidente dell’Ucraina, intanto, chiede di accelerare l’adesione all’Alleanza, mentre con l’Unione europea sono stati avviati i negoziati ufficiali nelle scorse settimane e che, insieme alla Moldova, vedrebbero il Paese verso l’ingresso nell’Ue.
“Difendere l’Ucraina”
“Annunciamo che, collettivamente, forniremo all’Ucraina ulteriori sistemi di difesa aerea strategica, comprese batterie Patriot aggiuntive donate da Stati Uniti, Germania e Romania; componenti Patriot donati dai Paesi Bassi e da altri partner per consentire il funzionamento di una batteria Patriot aggiuntiva; e un ulteriore sistema SAMP-T donato dall’Italia. Questi cinque sistemi di difesa aerea strategici contribuiranno a proteggere le città, i civili e i soldati ucraini e ci stiamo coordinando strettamente con il governo” di Kiev “in modo che questi sistemi possano essere utilizzati rapidamente. Stiamo lavorando ad un ulteriore annuncio quest’anno per altri sistemi di difesa aerea strategica per l’Ucraina“. È quanto si legge nel comunicato congiunto firmato dal presidente americano Joe Biden, dal cancelliere tedesco Olaf Scholz, dalla premier Giorgia Meloni, dal presidente rumeno Klaus Iohannis e dal presidente ucraino Volodymr Zelensky.
“Mentre rafforziamo le difese aeree dell’Ucraina, siamo grati alla coalizione di oltre 50 paesi che continua a fornire assistenza in materia di sicurezza all’Ucraina – si legge ancora -, nonché all’iniziativa di azione immediata sulla difesa aerea, alla quale i partner hanno promesso più di 1 miliardo di dollari a sostegno della difesa aerea per l’Ucraina – e la Coalizione integrata per la capacità di difesa aerea e missilistica, co-guidata da Germania e Francia. Accogliamo inoltre con favore il lavoro della Nato volto a sostenere gli sforzi dell’Ucraina per sviluppare un’architettura di difesa aerea e missilistica integrata e interoperabile. Il nostro messaggio a Mosca e al mondo è chiaro: il nostro sostegno all’Ucraina è forte e incrollabile”.
Together with America, the world can do the right things. When we all act, strong and determined, this must be our strategy. Right now, with all American power that no “Putins” can repel. America is too great for small deeds. Don’t wait months! America can be great every day.
— Volodymyr Zelenskyy / Володимир Зеленський (@ZelenskyyUa) July 10, 2024
Le parole di Joe Biden e dei leader a sostegno dell’Ucraina
Il presidente americano ha risposto ai dubbi sul prosieguo della sua corsa alle presidenziali statunitensi del 5 novembre con un discorso forte, chiaro e limpido ieri pomeriggio a Washington. “L’Ucraina può e fermerà Putin”, ha sostenuto Biden che ha poi aggiunto: “Oggi la NATO è più forte che mai nella sua storia”. Lo stesso messaggio è arrivato con forza anche dai leader che hanno dimostrato il loro impegno nel sostegno militare del Paese sotto attacco.
La leader italiana Giorgia Meloni, ad esempio, ha detto a margine del vertice della Nato a Washington, che l’Italia “terrà fede ai suoi impegni” di spendere il 2% del pil per la difesa: “Ovviamente con i tempi e le possibilità che abbiamo, considerato l’impegno complessivo del nostro Paese” nell’Alleanza, dove siamo “tra i maggiori contributori di personale in quasi tutte le missioni e le operazioni di pace, perché il nostro know how è molto richiesto”. Per far sì che ciò sia possibile, il ministro della Difesa, Guido Crosetto, ha annunciato che chiederà “probabilmente alla nuova commissione Ue di interpretare come fattore rilevante gli investimenti per la difesa e quindi di escluderli dal patto di stabilità”. Una richiesta già avanzata con la commissione uscente. L’Italia offrirà all’Ucraina il SAMP/T, un sistema missilistico terra-aria sviluppato dal consorzio europeo Eurosam.
E lo stesso vale per la Germania. Ad esprimersi sull’Ucraina, anche il cancelliere Olaf Scholz che considera cosa “buona e giusta” difendersi dalla Russia: “Abbiamo ribadito questo concetto con un messaggio molto chiaro: sosterremo l’Ucraina finché sarà necessario”. Anche la Romania non si è tirata indietro: “Siamo impegnati a fornire all’Ucraina ulteriori capacità di difesa aerea mentre si difende dalla continua aggressione della Russia, compresi gli attacchi deliberati contro le città ucraine e le infrastrutture civili e critiche”, ha scritto il presidente Iohannis. I “Patriot” sono sistemi missilistici che fanno parte degli equipaggiamenti inclusi nelle esercitazioni di difesa aerea. Il governo di Bucarest ne possiede numerosi di questo tipo, di fabbricazione statunitense.