Europa alla ricerca di sicurezza: Tusk e la politica di difesa aerea

La presidente von der Leyen favorevole allo scudo aereo europeo proposto dai primi ministri di Polonia e Grecia
3 settimane fa
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Donald Tusk, primo ministro della Polonia
Donald Tusk, primo ministro della Polonia (IPA/Fotogramma)

In un’Europa sempre più preoccupata per la sicurezza e la difesa, il primo ministro polacco, Donald Tusk, ha lanciato un appello per la creazione di un sistema di difesa aerea paneuropea. Questa proposta, battezzata come ‘iron dome’ (cupola di ferro), è stata presentata insieme ad altri leader europei e ha ricevuto un forte sostegno dalla Banca europea degli investimenti (BEI), che ha stanziato 300 milioni di euro per supportare l’iniziativa.

La necessità di un sistema di difesa aerea comune è stata ulteriormente sottolineata dalle recenti tensioni internazionali, con la Polonia e la Grecia che hanno inviato una lettera congiunta alla Commissione europea, sollecitando un’azione immediata. La vicinanza della Polonia all’Ucraina, unita al fatto che ha visto missili penetrare nel suo spazio aereo, ha reso la questione della difesa aerea una priorità urgente.

Durante un’intervista con TVP Info, il primo ministro Tusk ha espresso la sua convinzione che solo attraverso la cooperazione e la creazione di progetti comuni sarà possibile affrontare efficacemente le sfide della difesa aerea. Questa visione è stata sottolineata anche dalla presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, che ha accolto con favore l’idea di uno scudo di difesa aerea proposto da Tusk e dal primo ministro greco Mitsotakis.

L’approccio di Tusk è quello di trasformare l’idea di una difesa aerea paneuropea da un sogno a una realtà concreta e pratica. Questo richiederà un impegno comune da parte di tutti gli Stati membri dell’UE, che dovranno mettere da parte la concorrenza e collaborare per garantire la sicurezza e la difesa del continente.

Inoltre, Tusk ha espresso interesse nel coinvolgere altri paesi europei in questo progetto, citando l’esempio della cooperazione tra Danimarca, Germania e Regno Unito su un sistema europeo di difesa antimissile e antiaerea.

Sistema di difesa aerea europeo

L’European Sky Shield Initiative (ESSI) rappresenta un ambizioso sforzo dell’Unione Europea per consolidare la difesa aerea del continente. Lanciata nel 2022 su proposta della Germania, l’ESSI mira a creare un sistema integrato di difesa aerea basato a terra, che comprenda capacità anti-missile balistico.

Il contesto che ha ispirato l’ESSI è stato caratterizzato dagli attacchi russi contro l’Ucraina e dalle crescenti preoccupazioni sulla capacità limitata dell’Europa di difendersi da minacce esterne, come i sistemi di missile balistico russo.

L’idea di un sistema comune di difesa aerea è stata accolta con interesse da diversi paesi europei, che hanno riconosciuto la necessità di rafforzare la sicurezza del continente in un periodo di crescente instabilità geopolitica. L’ESSI si propone di coinvolgere gli stati membri dell’Unione Europea in una collaborazione strategica per l’acquisizione congiunta di sistemi di difesa aerea e per il potenziamento del sistema integrato di difesa aerea della NATO. Tuttavia, l’iniziativa non è priva di sfide e critiche.