Olimpiadi Parigi 2024, le più blindate della storia?

I Giochi olimpici sono sempre un palcoscenico internazionale per lo sport, ma anche per la politica: cosa accadrà quest’anno?
4 mesi fa
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Olimpiadi Parigi 2024
Tour Eiffel (Adrien Fillon/NurPhoto/Shutterstock/IPA)

A partire da ieri, la città di Parigi ha iniziato a vedere ampie zone del centro essere bloccate dalle forze di sicurezza francesi. Il motivo? Dal 26 luglio e fino all’11 agosto si terranno le Olimpiadi 2024. La cerimonia di apertura si svolgerà lungo la Senna, fiume che taglia a metà la Capitale e all’interno del quale si è tuffata negli scorsi giorni anche la sindaca della città Anne Hidalgo, per dimostrare che il fiume è “pronto” ad ospitare gli atleti.

Si parla già di un dispiegamento di forze militari che vieterà l’ingresso a quella che è stata definita la “zona grigia” di massima sicurezza lungo entrambe le rive del fiume. Residenti o turisti che siano, avranno bisogno di un pass sottoforma di un Qr code.

Parigi, La Sindaca Anne Hidalgo Si Tuffa Nella Senna Per Dimostrarne La Pulizia: Promessa Mantenuta A Nove Giorni Dall'avvio Delle Olimpiadi
Parigi, La sindaca Anne Hidalgo si tuffa nella Senna per dimostrarne la pulizia (Firas Abdullah Fotogramma/IPA)

“Zona grigia” blindata

Come si legge su Le Monde, Parigi si sta trasformando in vista delle Olimpiadi: sono attesi circa 10 milioni di spettatori. “Stadi sportivi temporanei sono spuntati in luoghi popolari come la Torre Eiffel, Les Invalides o Place de la Concorde, mentre le nuove corsie Vip olimpiche sono l’ultima aggiunta che crea ingorghi nel traffico”.

“È vero che il nostro concetto di avere un gran numero di siti temporanei nel cuore della città, ovviamente, comporta dei vincoli, ma ho la sensazione che le persone stiano vedendo cosa stiamo facendo”, ha dichiarato il mese scorso all’Agence France-Presse (AFP) il Chief Executive Officer dell’organizzazione delle Olimpiadi di Parigi 2024, Etienne Thobois.

Molte stazioni centrali della metropolitana saranno chiuse anche fino al giorno dopo la cerimonia di apertura, che vedrà 6.000-7.000 atleti navigare lungo la Senna su un centinaio di battelli fluviali. Sarà la prima volta che un’Olimpiade estiva si aprirà al di fuori dello stadio principale di atletica, con fino a 500.000 persone pronte a guardare di persona dagli spalti, sulle rive del fiume e dagli appartamenti che vi si affacciano.

Una questione di sicurezza

Le tensioni geopolitiche hanno imposto una maggiore accortezza e una vasta operazione di sicurezza si è resa necessaria per fronteggiare eventuali attacchi terroristici. Circa 45.000 ufficiali saranno in servizio per la parata del 26 luglio, assistiti da migliaia di soldati e agenti di sicurezza privati. L’installazione di decine di migliaia di barriere di sicurezza metalliche lungo tutto il percorso della cerimonia di apertura a Parigi ha però indignato alcuni residenti, che si sentono bloccati nell’area in cui vivono.

Altrove, i primi atleti sono pronti ad arrivare per prendere residenza nel Villaggio Olimpico di recente costruzione in una località settentrionale della capitale. Composto da circa 40 diversi blocchi di case basse, il complesso è stato costruito come vetrina di tecniche di costruzione innovative che utilizzano calcestruzzo a basse emissioni di carbonio, riciclo dell’acqua e materiali edili recuperati. L’idea era quella di non dotarsi di aria condizionata, ma le delegazioni olimpiche hanno ordinato circa 2.500 unità di raffreddamento portatili per i loro atleti, per timore dell’impatto delle alte temperature sulle loro prestazioni.

“I paesi che arriveranno il primo giorno sono […] Gran Bretagna, Stati Uniti, Nuova Zelanda, Brasile, Svizzera“, ha detto all’AFP il vicecapo della delegazione francese, Andre-Pierre Goubert. A piena capacità, il villaggio ospiterà 14.500 persone, tra cui 9.000 atleti. Le Olimpiadi saranno seguite dalle Paralimpiadi dal 28 agosto all’8 settembre.

La Cnn ha anche dato notizia che sarebbe stato alzato a ‘Charlie’, ossia quello più alto per un possibile attacco terroristico, il livello di sicurezza. L’ipotesi è che nel mirino ci siano le strutture militari statunitensi e il loro personale, Non è chiaro quale sia stato l’allarme dell’intelligence, che ha innescato il rafforzamento della sicurezza, ma le autorità europee hanno avvertito di una potenziale minaccia terroristica nel continente, soprattutto in vista proprio delle Olimpiadi di Parigi 2024.

Olimpiadi Parigi 2024 Vedute Generiche Di Parigi

Ma perché così tante forze militari e limitazioni alla circolazione?

La prima motivazione della presenza di un dispiegamento massiccio di forze militari e limitazioni alla circolazione dei cittadini e dei turisti è dovuta sicuramente ad una questione di sicurezza urbana. Ma si parla delle Olimpiadi più blindate della storia che tornano a Parigi dopo cento anni, in una città già colpita da atti di terrorismo e che teme ci possano essere possibili casi simili e boicottaggi.

Non è la prima volta che le Olimpiadi sarebbero soggette ad attacchi terroristici. Dietro l’evento sportivo che si celebra ogni quattro anni c’è la possibilità di inviare un eventuale messaggio politico ed è spesso stato utilizzato nella Storia come mezzo “diplomatico” per respingere politiche avverse di Paesi considerati nemici o per attaccare direttamente atleti o Stati.

Storia politica delle Olimpiadi

Le Olimpiadi, costellate di successi di atleti, mettono in scena spettacoli sensazionali, a volte però anche molto tragici. Andando in ordine cronologico, i primi Giochi ad essere boicottati furono quelli del 1916. La sesta edizione delle olimpiadi fu cancellata a causa dello scoppio della Prima guerra mondiale. Nel 1920, i vincitori del conflitto impedirono agli sconfitti di partecipare ai Giochi di Anversa.

I Giochi di Berlino del ’36 furono strumento di propaganda del Partito Nazionalsocialista tedesco. La Spagna, infatti, decide di non presentare i propri atleti e il Fronte Popolare organizzò a Barcellona una competizione sportiva internazionale chiamata Olimpiade Popolare, che non si tenne a causa dello scoppio della guerra civile spagnola.

Altra cancellazione totale, invece, si verificò nel ’40 e nel ’44 per la Seconda guerra mondiale. E anche in quel caso, nei Giochi del 1948, tutte le nazioni che persero la guerra vennero escluse a Londra.

L’Urss non prese parte ai Giochi olimpici fino all’edizione di Helsinki 1952.

I Giochi di Melbourne 1956 furono i primi ad essere boicottati: Paesi Bassi, Spagna e Svizzera decisero di non presenziare per protestare contro la repressione da parte sovietica della rivolta ungherese del 1956; così come Cambogia, Egitto, Iraq e Libano boicottarono i Giochi a causa della crisi di Suez.

Iconico fu il segno dei due atleti afroamericani Tommie Smith e John Carlos, che a Città del Messico nel 1968, eseguirono il saluto delle Pantere nere (pugno alzato in alto) per denunciare il razzismo contro gli afroamericani negli Usa.

L’edizione che però è maggiormente ricordata per un evento tragico fu quella del 1972 che divenne nota come “il massacro di Monaco di Baviera”. Un evento terroristico sconvolse la Germania ovest quando un commando palestinese denominato Settembre Nero irruppe negli alloggi degli atleti israeliani del villaggio olimpico e uccise due atleti che opposero resistenza, mentre altri nove membri della squadra olimpica israeliana furono uccisi successivamente al tentativo di liberazione da parte della polizia tedesca. Nello scontro a fuoco morirono anche cinque fedayyin e un poliziotto tedesco.

Poi nel 1976, i paesi africani saltarono i Giochi di Montréal contro la tournée in Sudafrica della nazionale neozelandese di rugby. Così come gli Stati Uniti non parteciparono ai Giochi di Mosca nel 1980 a causa dell’intervento sovietico in Afghanistan. Il blocco orientale dei sovietici, di risposto, boicottò i successivi Giochi di Los Angeles 1984. La Corea del Nord saltò le olimpiadi di Seul 1988 e venne appoggiata da Cuba, Madagascar, Etiopia e Nicaragua.

Dal 1992 il Compitato internazionale olimpico, in occasione di ogni Olimpiade chiede ufficialmente alla comunità internazionale, con il supporto dell’Onu, di osservare la “tregua olimpica”.