“Non è in gioco solo la libertà dell’Ucraina, è in gioco la libertà di tutta l’Unione europea”. In due anni e mezzo di guerra questo concetto è stato ripetuto più volte dai leader europei, per ricordare agli scettici quale sia il ruolo dell’Ue nella guerra ucraina.
Mai come in questi mesi, i cittadini europei hanno avuto la sensazione di vivere un periodo decisivo per il futuro assetto geopolitico. Gli appuntamenti cruciali si sono susseguiti in rapida successione: le elezioni europee e la nuova formazione degli organi comunitari, le elezioni in Inghilterra e in Francia e a novembre l’ultimo appuntamento, quello con le presidenziali Usa, che piomberà sull’Ue e sul resto del mondo come una specie di gran finale.
Fine e inizio, perché da allora potrebbe iniziare un nuovo corso della guerra in Ucraina.
Con Starmer, Uk più vicina all’Ucraina
È in questo contesto che Germania e Gran Bretagna stanno stringendo un patto di difesa per proteggere l’Ucraina, ma anche sé stessi. Esclusi gli Usa, questi sono i due Paesi che mandano più aiuti al territorio aggredito dalla Russia.
Con le elezioni americane all’orizzonte, crescono i timori legati alla vittoria di Donald Trump, che rischia di essere una “tragedia” per la sicurezza dell’Unione europea. Ancor più dopo che il tycoon newyorkese ha scelto J.D. Vance come vice, il senatore stanco di staccare “assegni in bianco” per proteggere l’Ucraina.
Il passo indietro di Joe Biden potrebbe rendere più combattuta la corsa per la Casa Bianca che, tra i dubbi sulla salute del presidente e l’attentato in Pennsylvania, sembrava già destinata a Donald Trump.
“Sarò molto franca: la posta in gioco è alta, non solo per l’Ucraina, ma per tutta l’Europa e per il
mondo intero. Saremo messi alla prova. A farlo saranno coloro che vogliono approfittare della minima divisione tra di noi”, disse Ursula von der Leyen nel suo discorso sullo Stato dell’Unione nel settembre 2022. Il titolo dello speech era abbastanza emblematico “Un’unione che è forte solo se unita”.
Ma concretamente, quella unità deve essere spinta prima di tutto dalle principali forze economiche e militari.