Unione europea, al via domani la X legislatura. Si inizia con la conferma di Metsola alla presidenza

Con la prima sessione plenaria del Parlamento europeo i vari tasselli del puzzle delle alleanze e degli incarichi andranno man mano definitivamente al loro posto
2 mesi fa
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Roberta Metsola
Roberta Metsola (Fotogramma)

Dopo settimane di negoziati politici, trattative e trame, domani si inizia a fare sul serio. Con la prima sessione plenaria del Parlamento europeo partirà la X legislatura, e i vari tasselli del puzzle delle alleanze e degli incarichi andranno man mano definitivamente al loro posto.

Come prima cosa, i 720 eurodeputati (MEP) dovranno eleggere il loro presidente o meglio la loro presidente visto che, a meno di colpi di scena clamorosi, la carica sarà ricoperta per la seconda volta consecutiva da Roberta Metsola.

Metsola deve avere la maggioranza assoluta dei voti validamente espressi; quindi, non i 361 minimo necessari a von der Leyen per confermarsi alla guida della Commissione (il voto per lei è previsto giovedì alle 13), ma occorre considerare gli astenuti, le schede nulle e quelle bianche, che abbassano la soglia richiesta per l’elezione.

Consensi trasversali per Metsola

Metsola appartiene al Partito Popolare Europeo (PPE), il più numeroso dell’Eurocamera, e raccoglie consensi trasversali, come è emerso anche dal briefing pre-plenaria organizzato dall’Ufficio del Parlamento europeo in Italia.

Paolo Borchia, capo delegazione della Lega all’Europarlamento, partito confluito nei neonati Patrioti per l’Europa, ha fatto sapere che la sua delegazione proporrà una valutazione positiva, anche se l’eurogruppo non ha ancora discusso in merito al voto.

Quanto ai Conservatori e Riformisti Europei, il co-presidente Nicola Procaccini ha detto: “Come gruppo ECR vi è un orientamento favorevole anche come Fratelli d’Italia” alla riconferma di Metsola. “Abbiamo apprezzato il suo operato”, ha aggiunto.

Anche i Verdi sembrano favorevoli alla conferma di Metsola. “Sinceramente ci attendiamo che rispetti l’agenda e le proposte che verranno da tutti i gruppi e dai suoi vicepresidenti”, ha sottolineato Ignazio Marino di Europa Verde, vicepresidente dell’eurogruppo Verdi/Ale.

Idem per il Movimento 5 Stelle, come ha spiegato venerdì Pasquale Tridico: “Noi come M5S abbiamo apprezzato Metsola nel modo in cui ha gestito il Qatar Gate. Faremo una riflessione all’interno del gruppo per avere una posizione condivisa all’interno di The Left”.

La procedura di voto

In effetti la maltese è l’unica candidata, votata già dal Consiglio europeo, e se entro le 19 di oggi non si presenteranno concorrenti e se non verrà chiesto lo scrutinio segreto, non ci sarà nemmeno bisogno di votare ma si procederà per acclamazione. Se invece verrà chiesto un voto segreto, cosa per la quale occorrono almeno 144 MEP, sarà la prima dei vicepresidenti uscenti rieletti, in questo caso l’italiana Pina Picierno (del Partito Democratico, eurogruppo S&D), a coordinare il voto.

In effetti un’eventuale ulteriore candidatura potrebbe venire dai gruppi di estrema destra costituitisi nei giorni scorsi, i Patrioti per l’Europa di Orban, Salvini e Le Pen o l’Europa delle Nazioni Sovrane di AfD, dato che dalle forze di maggioranza e da ECR non c’è intenzione in tal senso.

Se si procederà al voto, si inizierà alle 10, con eventuale secondo turno alle 12.30, terzo alle 15, quarto e ultimo alle 17.

Dopo l’elezione del/la presidente, si passerà a quella dei 14 vicepresidenti prevista comunque al massimo entro domani sera. Per l’Italia in questo ambito potrebbe essere riconfermata Pina Picierno. Mercoledì poi sarà il turno dei cinque questori e delle votazioni sulla composizione numerica delle commissioni e sottocommissioni permanenti del Parlamento, oltre che delle sue delegazioni interparlamentari.

Le nomine delle commissioni saranno decise dai gruppi politici e annunciate in plenaria venerdì. Le commissioni si costituiranno formalmente la settimana prossima contestualmente all’elezione dei loro presidenti e vicepresidenti.

Cosa fanno presidente, vicepresidenti e questori

La presidenza del Parlamento europeo è eletta per due anni e mezzo, ovvero per metà legislatura, rinnovabili. Rappresenta il Parlamento europeo all’esterno e nelle sue relazioni con le altre istituzioni dell’Unione, sovrintende ai lavori della Camera e dei suoi organi costitutivi, e alle discussioni in Aula. Garantisce inoltre il rispetto del regolamento del Parlamento.

In apertura di ogni riunione del Consiglio europeo, il/la presidente esprime il punto di vista del Parlamento europeo e le sue preoccupazioni in merito ai punti iscritti all’ordine del giorno e ad altre tematiche.

Con la sua firma, il/la presidente rende esecutivo il bilancio dell’Unione europea che sia stato approvato dal Parlamento. Firma, inoltre, insieme al presidente del Consiglio, tutti gli atti legislativi adottati nell’ambito della procedura legislativa ordinaria.

Il/la presidente è affiancato/a da 14 vicepresidenti che possono sostituirlo/la in caso di assenza o impedimento. Il/la presidente può anche affidare loro deleghe per alcune funzioni.

I cinque questori infine hanno compiti amministrativi e finanziari direttamente riguardanti i deputati, ad esempio mettere a loro disposizione le strutture e i servizi generali. Possono anche presentare proposte di modifica o di nuova stesura di testi concernenti tutte le regolamentazioni adottate dall’Ufficio di presidenza.

Le commissioni

Per preparare il lavoro del Parlamento europeo in Aula, i MEP si suddividono in commissioni permanenti, ciascuna specializzata su un tema. La nona legislatura aveva 20 commissioni composte da un minimo di 25 a un massimo di 88 deputate e deputati. Ciascuna di esse ha una presidenza, un ufficio di presidenza e una segreteria e la loro composizione politica dovrebbe rispecchiare quella dell’Aula.

Le commissioni elaborano, modificano e votano proposte legislative e relazioni d’iniziativa, esaminano le proposte della Commissione e del Consiglio e se necessario redigono una relazione che sarà presentata in Aula.

Il Parlamento europeo può anche istituire commissioni temporanee che si occupano di argomenti specifici, o commissioni d’inchiesta per indagare su casi di infrazione o applicazione inadeguata del diritto comunitario.