Bce, ripresa economica migliore del previsto grazie ai consumi delle famiglie

Aumentano occupazione, salari e investimenti: le prospettive economiche nel bollettino economico di Francoforte
4 mesi fa
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Christine Lagarde Bce Afp
Christine Lagarde visita l'azienda francese Pasqal

La ripresa economica dell’area dell’euro nei primi mesi del 2024 ha superato le aspettative degli esperti della Banca centrale europea. L’elemento che ha sorpreso e migliorato le previsioni è stato l’aumento della spesa delle famiglie.

Questo emerge dall’ultimo Bollettino Economico della Bce, che evidenzia come il dinamismo dei consumi abbia giocato un ruolo chiave nel rafforzare la crescita economica.

Gli elementi chiave della ripresa

Francoforte spiega che la ripresa economica dell’area euro ha registrato un’accelerazione superiore a quanto previsto nelle proiezioni di marzo 2024 per una combinazione di fattori:

  • Spesa delle famiglie: il reddito disponibile reale è aumentato grazie a una robusta dinamica salariale, alla crescente fiducia dei consumatori e al miglioramento delle ragioni di scambio. Questi elementi hanno contribuito a una ripresa trainata dai consumi, con le famiglie che hanno incrementato i loro acquisti, stimolando così l’economia;
  • Interscambio netto: il contributo positivo dell’interscambio netto agli inizi dell’anno riflette una ripresa della domanda estera e un’espansione delle esportazioni. Questo ha compensato parzialmente la volatilità registrata alla fine del 2023, fornendo un ulteriore impulso alla crescita economica.

L’interscambio netto, o saldo commerciale, è la differenza tra il valore delle esportazioni di beni e servizi di un Paese (o, in questo caso, di un’area) e il valore delle sue importazioni.

Ci saranno altri tagli dei tassi?

Le previsioni per il breve periodo indicano che la crescita economica dell’area euro continuerà a un ritmo superiore rispetto a quello precedentemente stimato. Il tasso di incremento medio annuo del Pil reale è previsto allo 0,9% per il 2024, con un aumento all’1,4% nel 2025 e all’1,6% nel 2026.

Le proiezioni per il 2024 sono state riviste al rialzo rispetto a marzo, grazie alla dinamica positiva iniziale e al miglioramento delle condizioni economiche recenti.

Si prevede che nel medio periodo l’impatto negativo delle precedenti politiche monetarie restrittive (e quindi dei tassi di interesse elevati) si riduca progressivamente. Con l’allentamento delle condizioni di finanziamento e il (lieve) taglio dei tassi deciso a inizio mese da Francoforte, la Bce si attende una maggiore spinta all’attività economica dell’area euro.

L’organo presieduto da Lagarde dovrà trovare l’equilibrio tra il contenimento dell’inflazione e la pressione finanziaria su imprese e famiglie europee, sempre avendo un occhio sugli sviluppi geopolitici che, come imparato a caro prezzo negli ultimi due anni, possono generare problemi energetici e dinamiche inflattive. Indizi interessanti sulla tenuta energetica dell’Ue arriveranno a breve, dopo che, per la prima volta dall’inizio della guerra, l’Unione europea ha deciso di sanzionare il gas russo.

Nel bollettino La Banca centrale europea specifica di non volersi vincolare “a un particolare percorso dei tassi” e resta “determinata ad assicurare il ritorno tempestivo dell’inflazione all’obiettivo del 2% nel medio termine e manterrà i tassi di riferimento su livelli sufficientemente restrittivi finché necessario”.

Tuttavia, si legge ancora nel Bollettino economico, pur con un’inflazione tornata ad accelerare a maggio al 2,6%, “gran parte delle misure dell’inflazione di fondo è nuovamente scesa ad aprile” confermando “il quadro di graduale diminuzione delle pressioni sui prezzi”, che aveva vissuto giorni di incertezza proprio a ridosso del taglio dei tassi di inizio giugno.

Aumentano salari e investimenti

I consumi delle famiglie sono stati trainati e hanno a loro volta spinto una dinamica positiva dei salari per i cittadini europei. Anche da un punto di vista quantitativo, la Bce registra la tenuta del mercato del lavoro, con un tasso di disoccupazione previsto su livelli storicamente bassi, e un’accelerazione della produttività che contribuirà alla crescita dell’area.

Nel bollettino economico della Bce emerge la linearità delle dinamiche macroeconomiche: grazie all’aumento dei redditi delle famiglie, nell’area euro è aumentata anche la fiducia degli investitori, che a loro volta generano opportunità di lavoro e di sviluppo.

In questa direzione vanno gli appelli fatti da Draghi a febbraio e nel suo recente discorso in Spagna, dove ha esortato l’Ue ad utilizzare i dazi contro la concorrenza sleale per salvaguardare le aziende europee. Infine, una sfida importante per l’economia Ue sarà allontanare il più possibile l’aumento dei consumi dalla matrice inflazionistica, che aumenta il valore degli scambi.