“La Russia è una minaccia esistenziale, non pensiate che l’impensabile non possa accadere”. Dunque, un approccio comune è più che mai necessario. Lo sostiene il presidente francese Emmanuel Macron, che ieri ha tenuto in videoconferenza un nuovo vertice informale sull’Ucraina e sulla sicurezza in Europa che ha seguito quello dello scorso lunedì. “Ho appena avuto un’altra lunga conversazione con diversi colleghi dell’Unione Europea, nonché del Canada, dell’Islanda e della Norvegia”, ha spiegato su X dopo il colloquio.
E proprio l’unità è quello che Macron ha voluto sottolineare del meeting di ieri: “La posizione della Francia e dei suoi partner è chiara e unita. Auspichiamo una pace duratura e solida in Ucraina. Siamo al fianco dell’Ucraina e ci assumeremo tutte le nostre responsabilità per garantire la pace e la sicurezza in Europa”, ha continuato nel suo post su X.
“Condividiamo l’obiettivo, che è anche quello del presidente Trump, di porre fine alla guerra di aggressione condotta dalla Russia da quasi tre anni. I nostri sforzi per la pace continueranno nel rispetto dei seguenti principi, nel nostro stesso interesse”, che “è l’interesse fondamentale della Francia e io ne sono il garante”, ha specificato Macron. Questi i principi:
- L’Ucraina deve essere sempre coinvolta e i suoi diritti devono essere rispettati
- La pace deve essere duratura e accompagnata da garanzie solide e credibili
- Bisognerà tenere conto delle preoccupazioni europee in materia di sicurezza.
“La Russia agisce su più fronti”
Macron, dunque, avvisa della pericolosità delle Russia. In un’intervista pubblicata ieri su Le Parisien, spiega perché il Paese slavo rappresenta ”una minaccia esistenziale per l’Europa”, e cioè perché agisce letteralmente su più fronti, che ormai non sono più solo quelli classici del campo di battaglia. Il titolare dell’Eliseo ha elencato degli esempi: “Le sue (della Russia, ndr) azioni alla frontiera della Polonia, i suoi attacchi cyber in tutti i nostri Paesi, gli attentati come in Gran Bretagna, le manipolazioni dell’informazione o dei processi elettorali come in Romania, le minacce esplicite attraverso la sua dottrina nucleare”. “Non pensiate che l’impensabile non possa accadere, compreso il peggio”, ha aggiunto.
Il presidente francese ha anche detto che “Trump può riavviare un dialogo utile con Putin” e che in ogni caso, “se il presidente Putin mi chiama, ovviamente risponderò. Quando sarà opportuno nel ciclo dei prossimi negoziati, ovviamente gli parlerò di nuovo, se sarà utile alla situazione”.
Perché i due vertici: la brusca svolta di Trump
I due vertici si inseriscono nel solco della brusca svolta nell’approccio alla guerra in Ucraina impressa dal presidente Usa Donald Trump, che in campagna elettorale aveva promesso di far finire il conflitto in 24 ore, divenute dopo la sua vittoria alle urne 100 giorni, e che ora sta accelerando.
Trump ha riunito intorno a un tavolo a Riad una delegazione russa e una americana, escludendo sia l’Ucraina che l’Unione europea, alla quale peraltro vorrebbe lasciare l’incombenza della futura sicurezza, nell’ambito di un disimpegno verso la difesa del Vecchio Continente che la sua amministrazione intende portare avanti.
La mossa, accompagnata da da parte Usa da dichiarazioni che vanno oltre ogni bon ton internazionale e ogni prassi diplomatica, soprattutto fra alleati (o almeno finora tali), e approdate a vere e proprie fake news, ha creato shock e sgomento in Europa e spinto a cercare una soluzione.
Macron lo ha twittato chiaro ieri: “Siamo convinti della necessità di aumentare la nostra spesa e le nostre capacità di difesa e di sicurezza per l’Europa e per ciascuno dei nostri Paesi. Le decisioni verranno prese nei prossimi giorni e nelle prossime settimane”.
Una ‘forza di garanzia’
È di stamattina la notizia che il premier britannico Keir Starmer sottoporrà al presidente degli Stati Uniti un piano che prevede l’invio di meno di 30mila soldati europei in Ucraina per il monitoraggio del rispetto di un eventuale cessate il fuoco. Lo ha scritto il Telegraph, in vista della missione a Washington annunciata per la prossima settimana e dopo il colloquio tra Starmer e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky delle scorse ore. Anche Macron sarà a Washington la settimana prossima per incontrare Trump, come affermato dal consigliere alla Sicurezza nazionale dell’amministrazione Usa, Michael Waltz, in un’intervista a Fox.
L’idea è quella di creare una “forza di garanzia” europea per impedire possibili futuri attacchi russi a città, porti e infrastrutture fondamentali in Ucraina in caso si arrivi a un accordo di pace mediato dagli Stati Uniti. Secondo il Guardian, che cita fonti occidentali, le truppe sarebbero probabilmente concentrate sulla difesa aerea e marittima, mentre sarebbe minimo il coinvolgimento di forze di terra, non dispiegate vicino alla linea del fronte nell’est dell’Ucraina.
Sul tema tuttavia i Paesi del blocco non sono concordi.
Accordo su nuovo pacchetto di sanzioni alla Russia: flotta ombra e import/export
Intanto ieri l’Unione europea ha concordato sul sedicesimo pacchetto di sanzioni contro Mosca, che sarà approvato lunedì prossimo al Consiglio Affari Esteri, spiegano fonti diplomatiche, nel terzo anniversario dell’inizio dell’invasione su larga scala dell’Ucraina.
La presidenza polacca, sottolineano, ha fatto “un lavoro eccellente”, in collaborazione con tutti gli Stati membri e le istituzioni Ue. Si tratta di un “segnale chiaro” da parte dell’Unione, la cui linea rimane quella di sostenere l’Ucraina e sanzionare “l’aggressore russo”, perché “è la cosa giusta da fare” per preservare l’ordine internazionale e le regole e per difendere i principi della sovranità e l’integrità territoriale degli Stati sovrani.
Per l’Alta Rappresentante della Politica estera dell’Unione Kaja Kallas, “con misure più severe sull’elusione, nuovi divieti di importazione ed esportazione e sanzioni sulla flotta ombra di Putin, chiudiamo le porte di servizio che permettono alla macchina da guerra russa di funzionare. Il Cremlino non spezzerà la nostra determinazione”.
Concorde la presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen, che via social ha commentato il nuovo pacchetto: “Ci impegniamo a mantenere alta la pressione sul Cremlino”.