Guerra, sicurezza, energia: i pericoli che incombono sull’Ue secondo gli esperti

Lo studio 'Global Risks to the EU' ha delineato 30 minacce chiave legate ai conflitti nel 2025. La Russia è la principale preoccupazione per il blocco, che deve fare i conti con le divisioni interne e le crescenti spinte populiste che le impediscono di agire e parlare in modo davvero compatto
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Risiko

Che viviamo in tempi turbolenti è sotto gli occhi di tutti (anche se quando mai i tempi sono stati placidi?), ma spesso sfugge la portata e la varietà delle sfide che ci attendono. Un nuovo sondaggio ha coinvolto esperti di politica europea per classificare i principali rischi che l’Ue dovrà affrontare nel 2025, valutandone sia le probabilità di concretizzarsi sia il potenziale impatto che avrebbero sull’Unione.
Il risultato sono trenta minacce chiave legate ai conflitti nel 2025, che potrebbero colpire gli interessi europei, definiti come sicurezza, unità, coerenza e prosperità, classificate per grado di rischio (altro, moderato, basso).

Il tutto è delineato nel rapporto ‘Global Risks to the EU (Rischi globali per l’Ue) – RISK-EU 2025’, la prima valutazione a livello continentale della percezione del rischio globale tra gli esperti europei, lanciato nel 2025 dal Robert Schuman Centre for Advanced Studies (RSCAS) presso lo European University Institute (EUI), in collaborazione con lo European Union Institute for Security Studies (EUISS), la Trans European Policy Studies Association (TEPSA) e la European Initiative for Security Studies (EISS).

La Russia è la principale preoccupazione per l’Ue

395 esperti hanno detto la loro, e questi sono i risultati principali:

• un cessate il fuoco alle condizioni della Russia in Ucraina è la principale minaccia agli interessi dell’Ue nel 2025: la stragrande maggioranza degli esperti, infatti, considera l’Ucraina uno scudo fondamentale per gli interessi del blocco
• la minaccia nucleare della Russia è il rischio meno probabile dei 30 scenari considerati, ma gli esperti prevedono una nuova azione militare russa negli Stati confinanti non appartenenti alla Nato
• l’isolazionismo degli Stati Uniti è pericoloso per l’Europa alla stessa stregua di un attacco nucleare russo
• l’Unione deve prepararsi a un’escalation delle tattiche di guerra ibrida
• la Georgia scivolerà verso un governo filo-russo
• non ci si aspetta nessuna pace duratura in Medio Oriente: che il cessate il fuoco tra Israele e Hamas regga è considerato improbabile

Come si vede, la Russia è la principale preoccupazione per l’Ue, sia relativamente al conflitto con l’Ucraina sia per le sue attività di guerra ibrida e per l’espandersi della sua influenza: sette dei 30 rischi dell’indagine sono incentrati proprio sulle azioni aggressive del Paese slavo o sul suo potenziale destabilizzante per il blocco.

Ma entriamo più nel dettaglio delle minacce principali.

Energia

L’invasione russa dell’Ucraina non ha solo riportato la guerra sul continente e alle porte dell’Unione europea, lanciando al centro del palcoscenico il tema della difesa e della sicurezza, ma ha anche significato problemi legati all’energia, dalla riduzione della dipendenza dal gas russo all’aumento dei prezzi. Non da ultimo, la questione ha evidenziato le divisioni, le differenti priorità e modi di vedere dei Ventisette e l’incapacità dell’Unione di parlare con una voce sola e compatta.

Georgia e Moldava

Quanto alla Georgia, gli esperti non si aspettano proteste di piazza o pressioni internazionali per impedire l’insediamento di un governo filo-russo dopo le contestate elezioni parlamentari e presidenziali del 2024. Anzi l’inversione del percorso europeo della Georgia è considerata lo scenario con la massima probabilità e ad alto rischio per il 2025.

La Moldova è un altro Paese da monitorare: gli esperti prevedono un rischio ad alto impatto se un governo filo-russo emergesse dopo le elezioni parlamentari del 2025, ma valutano questo scenario come meno probabile rispetto alla Georgia, per la presenza di una presidente filo-europea, Maia Sandu.

Nucleare

L’uso di armi nucleari da parte della Russia è considerato l’evento di maggiore impatto potenziale per gli interessi dell’Ue ma per gli esperti l’uso effettivo di queste armi da parte del gigante slavo ha la più bassa probabilità tra i 30 rischi valutati.

Va anche detto però che, sebbene lo scenario nucleare e quello di un conflitto militare diretto Nato-Russia siano valutati come poco probabili, il loro impatto potenziale rimane estremamente elevato.

Lotta di potere a Mosca

Gli esperti poi non prevedono una lotta di potere destabilizzante a Mosca, anche se un evento di tal genere sarebbe molto importante per l’Ue. Al contrario, le azioni e le reazioni degli Stati Uniti hanno un’influenza molto alta sulle preoccupazioni degli esperti.

Isolazionismo Usa

Il ritiro degli Stati Uniti dalle garanzie di sicurezza nei confronti dell’Europa è considerato avere un impatto sull’Unione pari a quello di un attacco nucleare russo, a causa della dipendenza del Vecchio Continente dagli Usa per la sua sicurezza. A tal proposito, le minacce di Trump di disimpegnarsi sono prese molto seriamente.

Cina-Usa

Spostandoci di quadrante geopolitico, gli esperti ritengono improbabile un confronto militare diretto tra Stati Uniti e Cina, ma valutano la possibilità di un conflitto tra Cina e Taiwan come moderatamente alta e quella di un’aggressione cinese nel Mar Cinese Meridionale come notevolmente alte. Nel qual cas, l’isolazionismo di Trump potrebbe portare gli Usa a non intervenire nemmeno in caso di aggressione contro alleati quali Taiwan o le Filippine, finendo per rafforzare Pechino.

In ogni caso, l’impatto sugli interessi Ue sarebbe alto, considerando la profonda influenza della competizione tra grandi potenze sulla stabilità globale, la sicurezza dell’Ue e l’economia.

Minacce ibride

Tra le principali minacce agli interessi dell’Ue nel 2025 c’è il rischio di un attacco informatico alle infrastrutture critiche, guidato dall’aumento dell’attività di hacktivisti, criminali informatici e gruppi sponsorizzati da entità statali dopo l’invasione su vasta scala dell’Ucraina da parte della Russia.
Inoltre, il rischio di sabotaggio sottomarino è in aumento, soprattutto nel Mar Baltico, spingendo gli Stati limitrofi ad adottare misure sempre più decise per proteggere le infrastrutture sott’acqua.

Immigrazione

Il rischio di immigrazione irregolare su larga scala dal Medio Oriente e dall’Africa settentrionale e dall’Africa subsahariana verso l’Ue rappresenta una grave minaccia secondo gli esperti, non da ultimo perché viene strumentalizzata dalle forze di estrema destra per frammentare la politica dell’Ue senza realmente voler trovare una soluzione armonica. Gli esperti prevedono una continuazione di tali tendenze nel 2025.

Radicalismo

Mentre l’impatto di un’esplosione di violenza politica organizzata che coinvolga gruppi estremisti nell’Unione è considerato un evento di forte impatto, la probabilità di radicalismo nel 2025 è classificata come da moderata a bassa. Tuttavia, un attacco terroristico di massa nell’Ue si colloca come un rischio moderato per il 2025.

Medio-Oriente

In Medio-Oriente gli esperti non prevedono un cessate il fuoco duraturo tra Israele e Hamas nel 2025, classificando la continuazione di questo conflitto come un rischio principale per gli interessi dell’Ue.
Anche il rischio potenziale di uno scontro militare su larga scala tra Iran e Israele è considerato elevato e con un impatto forte sugli interessi dell’Ue.

Nell’area, inoltre, gli esperti classificano il collasso dello Stato libanese come altamente probabile, ma con effetti moderati sugli interessi del blocco europeo.

Conflitti distanti

I conflitti geograficamente distanti sono visti come a rischio limitato per gli interessi dell’Unione. Ad esempio, la probabilità che uno scontro armato tra India e Pakistan abbia un impatto significativo è remota.

Allo stesso modo, nonostante l’escalation delle tensioni tra Etiopia, Somalia ed Egitto nel Corno d’Africa, gli esperti ritengono che il potenziale di un conflitto violento su larga scala rappresenti un rischio remoto per gli interessi dell’Ue.

In Mozambico, dove il blocco ha avviato una missione militare nel settembre 2024 a sostegno delle forze armate mozambicane, il panel prevede che le violenze continuino, ma che il conflitto abbia l’impatto minore sugli interessi europei nel prossimo anno.

Infine, un potenziale conflitto nei Balcani occidentali – per un rinnovato confronto tra Kosovo e Serbia o per la secessione della Republika Srpska in Bosnia Erzegovina – rientra nei livelli più bassi sia di probabilità che di impatto tra i rischi delineati dal panel.

Global Risk 2025 Sito

Le 30 principali sfide per l’Ue nel 2025 per livello di rischio

Se siete curiosi di conoscere tutte le 30 sfide su cui è basato il rapporto, che potete trovare a questo link (in inglese), eccole:

Rischi Elevati

Queste sono le minacce più critiche per l’Ue nel 2025, sia in termini di probabilità che di impatto.

  • Cessate il fuoco in Ucraina alle condizioni della Russia
  • Ritiro degli Stati Uniti dalle garanzie di sicurezza europee
  • Ascesa di un governo filo-russo in Georgia
  • Escalation delle tattiche di guerra ibrida
  • Nuove operazioni militari russe nei Paesi confinanti non Nato
  • Crisi migratoria dal Medio Oriente, dal Nord Africa (Mena) e Africa sub-sahariana
  • Rischio di un conflitto su larga scala tra Iran e Israele
  • Non ci sarà una pace duratura in Medio Oriente

Rischi Moderati

Queste minacce sono meno probabili o hanno un impatto meno devastante rispetto ai rischi elevati, ma rimangono preoccupanti per l’Ue.

  • Elezioni in Moldavia e possibile svolta filo-russa
  • Conflitto militare diretto Nato-Russia
  • Confronto militare diretto tra Stati Uniti e Cina
  • Azione aggressiva cinese nel Mar Cinese Meridionale
  • Attacco nucleare russo
  • Attacco terroristico su larga scala in Europa
  • Violento conflitto nel Sahel
  • Instabilità e collasso dello Stato libanese
  • Conflitto armato in Libia
  • Migranti spinti dalla Bielorussia verso l’Ue
  • Intervento militare degli alleati occidentali nel Mar Rosso contro i ribelli Houthi sostenuti dall’Iran.

Rischi Minori

Questi scenari, pur essendo preoccupanti, hanno una probabilità ridotta di verificarsi o un impatto limitato sugli interessi dell’Ue.

  • Crisi politica e lotta di potere in Russia
  • Scoppio di violenza politica tra democratici e repubblicani statunitensi
  • La Republika Srpska si separa dalla Bosnia ed Erzegovina
  • Confronto armato tra Kosovo e Serbia
  • Escalation delle tensioni nel Corno d’Africa
  • Conflitto militare diretto tra Cina e Taiwan
  • Conflitto tra le forze turche e i gruppi armati curdi
  • Scoppio di violenza politica organizzata che coinvolge gruppi estremisti nell’Ue
  • Conflitto tra India e Pakistan
  • Conflitto armato nella penisola coreana
  • Mozambico e missioni militari dell’Ue in Africa.

Un’Europa divisa

Molte, dunque, sono le cose a cui l’Europa deve guardare, con una distinzione: le minacce più elevate richiedono risposte immediate per garantire la sicurezza; i rischi moderati devono essere monitorati attentamente per evitare che si aggravino; le sfide minori rappresentano possibili problemi futuri, ma con un impatto meno diretto sull’Ue.

Tuttavia, la capacità da parte dell’Unione di rispondere e affrontare le crisi globali si scontra con le differenti posizioni e i diversi interessi degli Stati membri su temi come energia, sicurezza, immigrazione, debito comune, politica estera, che paralizzano l’azione e riducono il ruolo da protagonista globale che pure l’Europa vorrebbe avere ed era abituata ad avere. Inoltre, le spinte populiste sempre più forti e rumorose sia a livello nazionale sia a livello europeo, esercitano ed eserciteranno un forte effetto centrifugo, proprio laddove servirebbe maggior compattezza.