“Signor Trump, vaff…”. Non ha usato mezzi termini l’eurodeputato danese Anders Vistisen che ieri, 22 gennaio, parlando al Parlamento europeo ha voluto usare “un linguaggio comprensibile” al presidente americano per opporsi alla sue pretese sulla Groenlandia.
Cosa ha detto Vistisen
Alzandosi dal suo posto nell’emiciclo, Vistisen ha detto: “Presidente Trump, ascolti molto attentamente: la Groenlandia fa parte del regno della Danimarca da 800 anni, è una parte integrante del nostro Paese e non è in vendita, lo dirò chiaramente in un linguaggio a lei comprensibile: Mr. Trump, f**k off”.
Un attacco diretto e senza precedenti al presidente americano quello lanciato ieri a Strasburgo. Eppure, l’orientamento politico dell’eurodeputato danese non è distante da quello del tycoon, dal momento che Vistisen fa parte del gruppo dei Patrioti per l’Europa, la formazione sovranista guidata dal Rassemblement National di Marine Le Pen di cui fa parte anche la Lega. Dopo le elezioni della scorsa estate, il terzo gruppo più grande dell’europarlamento ha assorbito anche i alcuni membri della formazione Identità e Democrazia, dissolta l’8 luglio 2024, di cui faceva parte Vistisen.
Lo scontro tra Vistisen e Trump è connaturato alla politica nazionalista e protezionista che appartiene tanto ai Repubblicani quanto ai Patrioti. Le dichiarazioni di The Donald sulla Groenlandia hanno fatto il resto.
Cosa ha detto Trump sulla Groenlandia
A pochi giorni dal suo insediamento alla Casa Bianca, Trump non ha escluso l’uso della forza militare per prendere il controllo dell’isola artica che fa parte del regno di Danimarca. Prima di Natale, annunciando la nomina di Ken Howery – cofondatore di PayPal ed ex ambasciatore degli Stati Uniti in Svezia – come nuovo ambasciatore americano nel regno danese, il presidente eletto ha affermato: “Ai fini della sicurezza nazionale e della libertà in tutto il mondo, gli Stati Uniti d’America ritengono che la proprietà e il controllo della Groenlandia siano una necessità assoluta“. La parte del discorso che più ha scosso la politica internazionale e l’opinione pubblica è stata quella sulle modalità: “Non posso assicurarlo per nessuna delle due cose”, ha risposto a un giornalista che gli chiedeva se escludeva “la forza militare o la coercizione economica”.
Il secondo mandato Trump promette di rilanciare e rinforzare la politica nazionalista tipico del partito Repubblicano. Un approccio condiviso da Elon Musk che ha espresso il proprio sostegno all’Afd, considerandolo l’unico partito che può “salvare” la Germania. La diretta su X con la leader del partito di estrema destra tedesca Alice Weidel è ormai famigerata, così come i suoi contenuti.
La risposta dell’Ue
Un’ora e un quarto dopo l’inizio della live, l’Unione europea ha risposto sia a Trump che a Musk: “L’Ue proteggerà sempre i nostri cittadini e l’integrità delle nostre democrazie e libertà. Ci aspettiamo un impegno positivo con la nuova amministrazione statunitense basato sui nostri valori comuni e interessi condivisi. In un mondo difficile, Europa e Stati Uniti sono più forti insieme”, hanno scritto sui social la presidente della Commissione, Ursula von der Leyen, e il presidente del Consiglio, António Costa, con un post concordato.
Anders Vistisen ha scelto una forma meno accomodante.