Siria, l’Unione europea stanzierà 2,12 miliardi. Msf: “Situazione disastrosa”

Medici Senza Frontiere si appella ai fondi Ue per supportare le spese sanitarie del Paese che versa in “condizioni disastrose”
5 mesi fa
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Tende umanitarie dopo il terremoto Turchia e Siria

L’Unione europea si impegnerà a stanziare 2,12 miliardi di euro per la Siria per il biennio 2024 e il 2025. Questa assistenza sosterrà sia i siriani all’interno del Paese, nonché le comunità che li ospitano in Turchia, Libano, Giordania e Iraq. La notizia arriva insieme alla richiesta di Medici Senza Frontiere che ha invitato i donatori internazionali ad aumentare i fondi per supportare il sistema sanitario in Siria.

I supporti economici richiesti nell’ottava conferenza di Bruxelles sulla Siria, tenutasi negli scorsi giorni, rientrano nella cornice di un Paese i cui bisogni medici sono enormi rispetto ai servizi sanitari disponibili.

“Sostegno al futuro della Siria e della regione”

La riunione ministeriale, che ha riunito i delegati degli Stati membri dell’Ue, dei Paesi confinanti con la Siria, di altri Paesi partner e donatori e di organizzazioni internazionali, tra cui l’Onu, ha ribadito la necessità di un processo politico in Siria, in linea con la risoluzione 2254 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite (Unscr), e la necessità di mobilitare un sostegno finanziario vitale per rispondere ai bisogni più urgenti della popolazione siriana e delle comunità che la ospitano.

L’Unione europea ha riconfermato l’impegno assunto alla Conferenza di Bruxelles del 2023 anche per il 2024 (560 milioni di euro) per la popolazione all’interno della Siria, nonché per i rifugiati siriani e le comunità ospitanti vulnerabili in Libano, Giordania e Iraq. L’Unione si è inoltre impegnata a stanziare altri 560 milioni di euro per il 2025 a favore dei Paesi sopra citati. Inoltre, stanzierà 1 miliardo di euro per sostenere i rifugiati siriani e le comunità ospitanti vulnerabili in Turchia. Infine, l’Ue ha segnalato che gli impegni per il 2025 costituiscono una parte del più ampio pacchetto finanziario fino al 2027, in linea con le conclusioni del Consiglio europeo del primo febbraio e del 18 aprile 2024.

È dal 2011 che gli Stati membri donano assistenza umanitaria alla Siria e alla regione, fornendo ad oggi oltre 33 miliardi di euro in aiuti umanitari, di sviluppo, economici e di stabilizzazione.

L’appello di Medici Senza Frontiere

Medici Senza Frontiere (Msf) ha denunciato la situazione nel paese che risulta essere “disastrosa”, sottolinea un comunicato, “i bisogni medici nella regione sono enormi rispetto ai servizi sanitari disponibili e la popolazione subisce le conseguenze di un sostegno limitato e della chiusura di ospedali e strutture sanitarie. Eppure, dopo anni di conflitto, milioni di persone nel nord della Siria devono affrontare sfide sempre più grandi per accedere all’assistenza sanitaria a causa dei tagli ai finanziamenti”.

“La popolazione siriana sta subendo le maggiori conseguenze della mancanza di fondi, perché gli ospedali non vengono finanziati – ha affermato Carlos Arias, coordinatore medico di Msf per la Siria nordoccidentale -. Quando le persone cercano assistenza sanitaria, trovano gli ospedali chiusi oppure non ci sono medici o farmaci. Se trovano un medico, devono andare a comprare le medicine nelle farmacie private, il che è inaccessibile”.

Nei governatorati di Idlib e del nord di Aleppo, quasi un terzo delle strutture sanitarie hanno chiuso o hanno parzialmente sospeso le attività a causa della mancanza di fondi, lasciando un milione e mezzo di persone senza accesso a cure mediche di emergenza e salvavita. Secondo le autorità locali, 112 strutture sanitarie rischiano di chiudere entro la fine di giugno.

Lo scorso anno, Msf ha supportato sei ospedali, fornito oltre un milione di visite ambulatoriali e più di 150 mila visite per malattie non trasmissibili. Le équipe di Msf hanno assistito più di 20 mila parti e fornito più di 25 mila consulenze individuali sulla salute mentale.

“Più volte abbiamo ribadito che il peggioramento della situazione sanitaria in Siria non si risolverà con ulteriori tagli ai finanziamenti – ha affermato Thierry Goffeau, capomissione di Msf per la Siria nord-occidentale -. Le nostre équipe e i nostri partner sono testimoni dell’impatto diretto e grave della mancanza di fondi sui pazienti”.

“Il divario tra l’aumento dei bisogni e la riduzione dei fondi è contraddittorio e inaccettabile”, ha concluso la nota di Msf.