Sicurezza, difesa e commercio: il piano Starmer per riavvicinare Uk e Ue

La Brexit non è in discussione, ma il premier inglese vuole inaugurare un nuovo corso basato su tre fronti: difesa, sicurezza e commercio
3 mesi fa
5 minuti di lettura
Starmer E Macron Alla convention di Blenheim Palace
Starmer e Macron al Vertice della Comunità politica europea a Blenheim Palace

Step by step. Così il nuovo premier inglese Keir Starmer vuole riallacciare i rapporti con l’Ue lavorando su tre fronti: sicurezza, difesa e commercio. L’ordine non è casuale, ma rispecchia la climax ascendente che il leader laburista vuole seguire.

D’altronde, dopo la Brexit l’economia inglese ha subito un tracollo costante e ora il nuovo inquilino di Downing Street vuole cambiare rotta.

Il piano di Starmer per riavvicinarsi all’Ue

Ieri, giovedì 18 luglio, aprendo il vertice della Comunità politica europea a Blenheim Palace, il premier inglese ha parlato espressamente di un “reset” necessario dei rapporti tra Uk e Ue per ricostruire i rapporti su più fronti. “Il Regno Unito e l’Unione Europea, lavorando insieme come partner sovrani, rappresentano una forza potente per il bene di tutto il nostro continente, per la pace, per la sicurezza, per la prosperità e per tutti i nostri cittadini”, ha detto Starmer.

Un nuovo corso che punta a lasciarsi alle spalle la linea del governo Tory e le sue conseguenze economiche, sanguinose per la popolazione inglese.

“Vogliamo lavorare con tutti voi per ripristinare le relazioni, riscoprire il nostro interesse comune e rinnovare i legami di fiducia e amicizia, il diritto e il tessuto della vita europea”, ha aggiunto Starmer parlando ai rappresentanti europei. Oggi il premier inglese ha ricevuto il presidente ucraino Zelensky a Downing Street rinnovando l’impegno del Regno Unito nel supporto alla causa ucraina.

Un nuovo patto di sicurezza Uk-Ue

Il primo step della riconciliazione avrà ad oggetto la sicurezza. Il premier inglese punta ad una lotta comune Uk-Ue contro l’immigrazione illegale e a un nuovo patto di sicurezza tra Regno Unito e Unione europea, che Starmer spera di siglare al più presto. Il premier laburista vuole imprimere un netto cambio di direzione e cancellare il controverso piano dei conservatori di inviare in Ruanda i migranti che arrivano in Uk via mare.
L’equilibrio è delicato, ma Starmer ha dimostrato di saper conciliare le istanze di destra e di sinistra già prima di vincere le elezioni. Seguendo un approccio pragmatico e non ideologico, il premier inglese vuole collaborare strettamente con l’agenzia di polizia europea Europol contro il traffico di esseri umani, rafforzando la sicurezza delle frontiere.

Il neoministro degli Esteri Lemmy ha scritto: “Oltre alla sicurezza, vogliamo fare di più insieme per portare la prosperità nel nostro continente”.

I rapporti commerciali Uk-Ue

Se il primo step di riconciliazione, quello sulla sicurezza, avrà successo, anche i rapporti su commercio, ricerca e viaggi potrebbero distendersi.
Ma non è ancora il momento dei facili entusiasmi: al momento non ci sono negoziati tra le parti e, come spiega il Financial Times, i funzionari di Bruxelles non sarebbero disposti a riaprire gli accordi sulla Brexit. Nessun colpo di spugna, dunque, le scelte della storia recente non si possono cancellare in pochi mesi. I rappresentanti europei si aspettino che prima di tutto l’Uk attui l’Accordo di Windsor, l’accordo stipulato dalla Commissione Ue e dall’ex premier britannico Rishi Sunak il 27 febbraio 2023.

L’Accordo, o Quadro, di Windsor è un’intesa tra il Regno Unito e l’Unione Europea per risolvere le controversie sul Protocollo dell’Irlanda del Nord, parte dell’accordo Brexit.

Gli elementi principali del Quadro di Windsor sono:

  • Controllo sulle merci: riduzione dei controlli doganali sulle merci destinate all’Irlanda del Nord provenienti dalla Gran Bretagna. Viene introdotto un sistema a due corsie: una “corsia verde” per le merci che rimangono nell’Irlanda del Nord (con controlli minimi) e una “corsia rossa” per le merci destinate all’UE (con controlli completi);
  • Ruolo del Parlamento dell’Irlanda del Nord: viene riconosciuto il cosiddetto “meccanismo di freno di Stormont”, che consente al parlamento dell’Irlanda del Nord di opporsi a nuove leggi dell’UE che si applicano all’Irlanda del Nord, offrendo così una maggiore autonomia;
  • Sovranità: il Regno Unito mantiene la sovranità sull’Irlanda del Nord, ma l’Irlanda del Nord rimane allineata ad alcune regole del mercato unico dell’UE per evitare una frontiera fisica con la Repubblica d’Irlanda;
  • Settore farmaceutico: migliorato l’accesso ai medicinali in Irlanda del Nord, garantendo che i farmaci approvati dal Regno Unito siano disponibili;
  • IVA e dazi: il Quadro consente al governo britannico di decidere su IVA e dazi in Irlanda del Nord per alcuni prodotti, allineando ulteriormente l’area alle regole fiscali del resto del Regno Unito.

Solo dopo l’attuazione di questi accordi e la riuscita del passaggio sulla sicurezza, la riconciliazione Uk-Ue potrà allargarsi ad altri campi.

Non a caso, Starmer ha dedicato gran parte della sua campagna elettorale alla promessa di “abbattere le barriere inutili al commercio” con l’Ue e il suo partito ha sottolineato l’importanza di normalizzare le connessioni con il resto del continente. Indicazioni in tal senso arrivano dalla lettera aperta scritta dal ministro degli Esteri David Lemmy, dove si fa riferimento alle tematiche di difesa, sicurezza, ricerca e commercio.

In queste ore il premier dovrebbe spiegare ai leader presenti al vertice della Comunità politica europea come vuole rinnovare le relazioni tra Uk e Ue. Starmer vorrà dimostrare che, nonostante la Brexit non sia in discussione, l’approccio conservatore è finito, e il Regno Unito è pronto ad aprire un nuovo corso dei rapporti con l’Ue.

La politica green

Anche la transizione ecologica rientra nel capitolo commerciale. “Nessuno di noi può affrontare da solo l’urgenza dell’emergenza climatica: abbiamo bisogno di un’azione globale coordinata. Questo è particolarmente importante in Europa, le cui reti energetiche sono così strettamente connesse: insieme, dobbiamo investire nelle industrie del futuro e garantire una crescita economica sostenuta per tutti”, si legge ancora nel messaggio che il ministro Esteri David Lammy ha pubblicato sul sito del governo.

In tal senso la conferma di Ursula von der Leyen, che nel suo discorso ha subito rilanciato il Green Deal, è una buona notizia per il governo Starmer. Già nel suo precedente mandato, la presidente della Commissione Ue ha spesso ribadito che le sfide climatiche sono globali e richiedono una risposta coordinata. Ha sottolineato che, nonostante la Brexit, il Regno Unito rimane un partner chiave in questo ambito e che la cooperazione in materia di energia pulita, tecnologie verdi e riduzione delle emissioni di carbonio è fondamentale per il successo del Green Deal europeo.

In particolare, von der Leyen ha espresso il desiderio di mantenere stretti legami e collaborazioni con il Regno Unito su questioni come la transizione verso energie rinnovabili, l’efficienza energetica e l’innovazione tecnologica verde. Una linea che esce rafforzata dai confronti di questi giorni con l’appoggio decisivo dei Verdi per la riconferma di Ursula.

Viaggi in Uk, cosa cambierà?

Tutte le indicazioni che arrivano da Blenheim Palace sono all’insegna dell’apertura. “Dobbiamo fare di più per sostenere i legami tra le nostre persone e la nostra cultura”, si legge ancora nel messaggio del ministro Lammy. “Vacanze, legami familiari, scambi scolastici e studenteschi, arte e sport. Grazie a ciò, i nostri cittadini beneficiano della ricca diversità del nostro continente”.8

Seppure giustificato da ragioni geografiche, ai più attenti non è sfuggito il riferimento al “nostro” continente, tanto più perché reiterato nelle parole del ministro.

“Se vogliamo realizzare le nostre ambizioni – continua – dobbiamo anche migliorare le relazioni della Gran Bretagna con l’Unione europea. Spiegherò ai miei nuovi colleghi ministri degli Esteri come la proposta del nostro nuovo governo di un ambizioso e ampio patto di sicurezza tra Regno Unito e Unione europea sosterrebbe una più stretta cooperazione tra noi, sancendo un nuovo partenariato geopolitico. Sono anche ansioso di ascoltare le loro idee su come ricostruire la fiducia e reimpostare le relazioni tra il Regno Unito e l’Ue”.

Insomma, che il nuovo corso abbia inizio. Step by step.