Arrestati i leader del “Regno di Germania”: avevano un piano (concreto) per sovvertire la democrazia

Il gruppo appartiene al movimento di estrema destra "Cittadini del Reich" ("Reichsbürger"), che tentava di capovolgere l'ordine democratico del Paese, e aveva posto le basi per un proprio esercito
8 ore fa
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Peter Fitzek Leader Regno Di Germania Afp
Peter Fitzek. autoproclamatosi "Re di Germania" (Afp)

Il governo tedesco ha messo al bando il “Regno di Germania” (“Konigreich Deutschland”) e annunciato l’arresto di quattro suoi esponenti, tra cui tre membri fondatori. Quanto trovato dall’intelligence, sul campo e nei documenti, è inquietante. Il gruppo appartiene al movimento di estrema destra “Cittadini del Reich” (“Reichsbürger”), che tentava di capovolgere l’ordine democratico del Paese, e aveva posto le basi per un proprio esercito.

Dalle prime ore del mattino di questa mattina (13 maggio), più di 800 di agenti delle forze di sicurezza hanno perquisito le proprietà dell’associazione Regno di Germania e le case dei membri di spicco in sette Länder, concentrati nell’ex Germania Est (Sassonia-Anhalt, Baden-Württemberg, Bassa Sassonia, Norreno-Vestfalia, Renania-Palatinato, Sassonia, Turingia).

“I membri di questa associazione non sono innocui nostalgici, hanno creato un contro-Stato nel nostro Paese e hanno costruito strutture criminali”, ha dichiarato il ministro dell’Interno, Alexander Dobrindt, aggiungendo che il gruppo diffonde narrazioni cospirazioniste antisemite e promettendo che il governo agirà “con decisione contro chi minaccia il nostro libero ordine democratico”.

Il ministero degli interni tedesco ha definito i militanti dei “pericolosi estremisti”, specificando che il “Regno di Germania” fa parte del movimento cospirativo tedesco dei “cittadini del Reich”, che rifiuta la legittimità della moderna Repubblica tedesca.

Il “Regno di Germania” e il suo “Re” Peter Fitzek

Il “Regno di Germania” è la più numerosa organizzazione del movimento estremista dei “Cittadini del Reich”.

Figura di spicco del “Königreich Deutschland” è Peter Fitzek, autoproclamatosi “Re Pietro I” del cosiddetto “Regno di Germania”, nonché uno dei quattro membri arrestati questa mattina. Fu lo stesso Fitzek a fondare il “Regno di Germania” nel 2012 nella città di Wittenberg, in Sassonia-Anhalt. Con circa 6.000 seguaci, secondo i dati del Ministero dell’Interno, questa organizzazione ha creato un vero e proprio “contro-Stato” sul territorio della Repubblica Federale.

Fitzek, 59 anni, ex cuoco, istruttore di karate e gestore di un negozio di oggetti esoterici, si sarebbe autoproclamato monarca in una cerimonia dove indossava un mantello color porpora con colletto d’ermellino, impugnando una spada come simbolo del suo potere. I suoi seguaci lo chiamano “Re Pietro I” o, con toni messianici, “Pietro, figlio dell’uomo”.

Ciò che rende particolarmente pericolosa questa organizzazione è la sua capacità di accumulare importanti risorse economiche. Il ministero del Brandeburgo ha definito Fitzek un “milionario particolarmente attivo” nella scena dell’estrema destra, con legami documentati con Afd.

Sei mesi fa, otto persone sono state arrestate nella Germania Est perché pianificavano un colpo di Stato per instaurare un regime nazista.

Una propria banca, documenti fittizi e il piano per un esercito

Nel corso degli anni, il “Regno di Germania” ha costruito un vero e proprio impero immobiliare, acquisendo proprietà per diversi milioni di euro, tra cui castelli di pregio come quelli di Bärwalde e Wolfsgrün, costati rispettivamente 1,3 e 2,3 milioni di euro. Questi immobili sono stati trasformati in centri operativi e comunità autonome per i seguaci.

Secondo le ricostruzioni dell’intelligence tedesca, diversi gruppi di simpatizzanti di estrema destra hanno decretato la creazione dei propri mini-stati e, nel 2022, il movimento dei “Cittadini del Reich” contava oltre 23.000 membri. Negli ultimi dieci anni il gruppo ha creato strutture finanziarie parallele, come una propria banca (la “Royal Reichsbank”) e un’assicurazione sanitaria illegale (GemeinwohlKasse), chiusa dalle autorità tedesche nel febbraio 2023. Particolarmente inquietante è la scoperta di una complessa rete offshore con oltre cento società finanziarie, inizialmente con sede in Inghilterra e poi trasferita altrove, utilizzata per gestire i fondi raccolti dai seguaci.

Ma il punto più allarmante è che l’organizzazione di Fitzek possiede società militari per l’organizzazione di un esercito volontario e società di cybersecurity, configurando un potenziale apparato paramilitare. Nella sua “costituzione militare”, il regno afferma che ogni tedesco dovrebbe essere addestrato all’autodifesa con e senza armi. “Strutture e istituzioni pseudo-statali” tipiche dei gruppi che mirano a ribaltare il sistema democratico.

Come spiegato dal ministero degli Interni tedesco, l’associazione “Regno di Germania” è stata messa al bando perché “i suoi obiettivi e le sue attività sono contrari alla legislazione penale e vanno contro l’ordine costituzionale e l’idea di comprensione tra i popoli”. Il ministero ha aggiunto che il divieto riguarda anche “le tante organizzazioni affiliate a questa associazione“.

Il ministro Alexander Dobrindt ha accusato l’organizzazione di “attaccare l’ordine liberaldemocratico” e di sostenere “la propria presunta pretesa di potere con narrazioni cospirative antisemite“.

I legami con Afd

La messa al bando del “Regno di Germania” di Peter Fitzek arriva a pochi giorni dalla decisione dell’Ufficio federale per la protezione della Costituzione che il 2 maggio ha classificato Alternative für Deutschland come “organizzazione estremista” nonché un “pericolo per la democrazia”, al termine di un’indagine durata tre anni e documentata in un rapporto di oltre mille pagine. 

Sebbene operino su piani diversi – Afd come partito politico istituzionale (secondo più votato alle elezioni di febbraio con il 20,8% dei consensi) e il “Regno di Germania” come organizzazione parastatale eversiva – esistono significativi punti di contatto ideologici. Lo stesso “Pietro I”, come ama farsi chiamare, non ha mai nascosto la sua simpatia per il partito di Alice Weidel. 

Entrambe le organizzazioni sono accusate di “attaccare l’ordine democratico liberale”, con AfD che promuove una visione etnica del popolo tedesco, escludendo determinati gruppi dalla partecipazione paritaria alla società, mentre il “Regno di Germania” arriva a negare completamente l’esistenza della Repubblica Federale e a rifiutare il suo sistema giuridico.

Non è un caso che, a distanza di pochi giorni, l’intelligence tedesca abbia dichiarato Afd “organizzazione estremista” e la polizia abbia fatto irruzione nelle proprietà del “Regno di Germania”. Le autorità tedesche stanno finalmente prendendo sul serio questa minaccia, dopo anni in cui questi movimenti sono cresciuti nell’ombra, alimentandosi a vicenda.

La Germania, che conosce fin troppo bene i pericoli dell’estremismo, sta mandando un messaggio chiaro: che tu indossi una corona di cartone o una cravatta in parlamento, se minacci la democrazia, dovrai affrontarne le conseguenze.