“L’Ue deve fare di più per il clima”, Mattarella propone l’Unione per l’Energia

Per il presidente della Repubblica c'è una chiara contraddizione tra gli obiettivi dichiarati e le scelte concrete dei Paesi europei
2 mesi fa
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Sergio Mattarella In Visita In Germania Fotogramma
Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella durante la sua visita in Germania_fotogramma

L’Unione europea deve cambiare passo nella lotta al cambiamento climatico. Firmato: il presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella.

Durante la sua visita di Stato in Germania dal 26 al 29 settembre, il capo di Stato ha lanciato un forte monito sull’urgenza della lotta ai cambiamenti climatici. Parlando a un seminario delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico a Bonn nel terzo giorno della sua visita, Sergio Mattarella ha sottolineato che l’Unione Europea sta facendo troppo poco per affrontare il problema: “Per troppo tempo abbiamo affrontato in modo inadeguato la questione della tutela dell’ambiente e del cambiamento climatico, opponendo le necessità del presente a quelle del futuro”, ha detto il presidente.

Mattarella e l’allerta sul clima rivolta a Italia e Germania

La catastrofe naturale provocata dalla tempesta Boris è solo l’ultima di una lista che si allunga sempre più velocemente. Il presidente della Repubblica ha parlato della necessità di un cambio di passo da parte dei Paesi europei, Italia e Germania incluse, che “si caratterizzano per un elevato consumo di energia”.
Entrambe le economie stanno cercando di ridurre la dipendenza dai combustibili fossili, ma non abbastanza.

Le sue parole sembrano quasi riecheggiare quelle dei Fridays for Future quando sottolinea che c’è una chiara contraddizione tra gli obiettivi dichiarati e le scelte concrete. “Servono risorse straordinarie per accelerare la transizione energetica, che deve essere pragmatica, sostenibile ed efficace”. La critica del presidente italiano è rivolta principalmente alla lentezza con cui si sta procedendo e alla mancanza di coerenza tra le politiche nazionali.

Il richiamo alle catastrofi naturali e al diritto alla vita

Mattarella ha inoltre espresso preoccupazione per gli effetti devastanti del cambiamento climatico, con frequenti catastrofi naturali che stanno condizionando la vita quotidiana di milioni di persone. Ha ricordato come “le conseguenze dei nostri ritardi sono sotto gli occhi di tutti”, citando le recenti tragedie ambientali che hanno colpito varie parti del mondo, inclusa l’Italia stessa, devastata dalle alluvioni e dalle tempeste, come nel caso della tempesta Boris che ha colpito duramente l’Emilia-Romagna.

Come più volte sottolineato sulle pagine di Prometeo 360, spesso la disuguaglianza climatica si traduce in disuguaglianza sociale e le persone meno responsabili in termini di emissioni subiscono gli effetti peggiori del surriscaldamento.
“Le conseguenze del cambiamento climatico privano molte persone del diritto alla vita. Se vogliamo lasciare alle future generazioni un pianeta vivibile, dobbiamo compiere progressi decisivi tutti insieme”, ha affermato il presidente, ribadendo l’importanza di un impegno collettivo e globale per affrontare la crisi climatica.

Un’Unione dell’Energia, la proposta del presidente Mattarella

Mattarella ha poi esteso il suo discorso alla dimensione europea, sottolineando come l’Unione Europea debba essere in prima linea nella lotta ai cambiamenti climatici, nonostante il suo contributo sia relativamente minore all’inquinamento globale rispetto ad altri colossi industriali. “È un orgoglio per l’Europa puntare al futuro, anche se altri Paesi continuano a ritardare le azioni decisive”, ha dichiarato. Parole che saranno piaciute alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen che ha ribadito la centralità del Green Deal europeo dopo aver ricevuto il secondo mandato.

In una Unione che spinge per un maggiore consolidamento in ambito economico, commerciale e di Difesa, Sergio Mattarella propone di traslare questo approccio nella materia energetica e climatica. Anche perché non ci sono fusioni che tengano di fronte alle catastrofi naturali. Tanto che per fronteggiarle sono necessari interventi straordinari e ingenti, importanti perché attenuano i sintomi, ma non guariscono la malattia. Un esempio sono l’1,28 miliardi di euro del Fondo di solidarietà che l’Ue ha sbloccato per le sei catastrofi naturali che hanno colpito Italia, Slovenia, Austria, Grecia e Francia nel 2023.

Il capo dello Stato italiano ha avvertito che le attuali politiche potrebbero non essere sufficienti, e ha invocato una maggiore cooperazione tra i Paesi membri: “Serve un’Unione dell’energia. Sul clima, l’Europa è chiamata a compiere uno sforzo straordinario”.

Il presidente Mattarella dà una risposta a chi continua a contrapporre la sostenibilità ambientale e quella economica, citando il Rapporto di Mario Draghi. Nella sua lunga analisi, l’ex presidente della Bce ha ammonito l’Europa che rischia di fallire senza politiche climatiche coerenti e ambiziose. Il fatto che l’allarme arrivi da Mario Draghi, il cui nome rimanda più produttività che all’ambiente, è piuttosto eloquente.

Critiche ai populismi: “Nessuna risposta facile”

Non sono mancati i riferimenti politici nel discorso del presidente della Repubblica italiana, che ha nuovamente avvertito dei pericoli rappresentati dall’avanzata dell’estrema destra e dei partiti populisti in Europa. Già durante il suo intervento a Berlino, il giorno precedente, Mattarella aveva lanciato un avvertimento contro chi propone soluzioni anacronistiche. Impossibile contrastare l’emergenza climatica con misure spot, “Ricette semplicistiche per problemi complessi sono adatte agli imbonitori”, ha ricordato Sergio Mattarella criticando la retorica populista.

“Il mondo sta cambiando molto e disorienta la pubblica opinione. Ma chi propone di tornare a un’epoca d’oro di sessant’anni fa inganna le persone. La risposta seria è affrontare i problemi in modo costruttivo per governarli positivamente”, ha dichiarato, ribadendo la necessità di una leadership responsabile e lungimirante.

La visita di Stato in Germania

Il discorso di Bonn si inserisce in un contesto più ampio di una visita di Stato che ha portato Mattarella in Germania per tre giorni, dal 26 al 28 settembre 2024. Dopo gli incontri con il presidente tedesco Frank-Walter Steinmeier e il cancelliere Olaf Scholz, sabato 28 settembre il presidente italiano ha partecipato al seminario sul cambiamento climatico al Campus delle Nazioni Unite a Bonn, insieme a Steinmeier. Successivamente, si è recato a Colonia, dove ha visitato il Duomo e partecipato a una cena nel Giardino botanico.

Il giorno successivo, Mattarella e Steinmeier hanno concluso la visita recandosi a Marzabotto per commemorare l’eccidio del 1944, simbolo della barbarie nazifascista. Una chiusura simbolica di un viaggio che ha unito la riflessione sul passato alle sfide più urgenti del presente e del futuro, come il cambiamento climatico e la lotta contro le derive populiste in Europa, mentre in Turingia (Germania), per la prima volta dal Dopoguerra, trionfa qualcuno per cui “Hitler non fu il male assoluto”.