La Bulgaria contro la ‘propaganda’ LGBT

La Commissione Europea esprime il suo impegno contro le discriminazioni in risposta alla legge anti-LGBT del Parlamento bulgaro che, intanto, si prepara alla settima tornata elettorale
1 mese fa
3 minuti di lettura
Coppia si dà la mano con sfondo bandiera LGBTQ+
Diritti LGBTQ+

Il Parlamento bulgaro ha approvato una legge presentata dal partito di estrema destra Revival che vieta la promozione, la difesa e l’incitamento di qualsiasi contenuto relativo alla comunità LGBT all’interno del sistema educativo. Con 135 voti favorevoli, 57 contrari e 8 astenuti, la legge segna un significativo passo indietro nei diritti civili e rappresenta un chiaro parallelismo con le politiche anti-LGBT adottate da altri regimi autoritari, come quello russo. Il testo della legge impedisce esplicitamente “la propaganda, nonché la promozione e l’incitamento in qualsiasi modo, direttamente o indirettamente, di idee e punti di vista legati ad orientamenti sessuali non tradizionali e/o la determinazione di un’identità di genere diversa da quella biologica”.

Il testo legislativo approvato definisce “orientamento sessuale non tradizionale” come qualsiasi forma di attrazione emotiva, romantica, sessuale o sensuale tra persone di sesso opposto che non corrisponde ai “concetti generalmente accettati e integrati nella tradizione giuridica bulgara”. Il partito Revival giustifica questa misura come un tentativo di preservare e rafforzare i “tradizionali valori cristiani” della famiglia bulgara. Kostadin Kostadinov, presidente del partito, ha affermato che la Bulgaria sta mostrando un esempio positivo, che potrebbe ispirare altri paesi a seguire una strada simile.

Questa legge segue una tendenza preoccupante che ha visto il proliferare di norme simili in altre nazioni, in particolare in Russia e Ungheria. Sia la legge russa che la legge ungherese proibiscono la propaganda LGBT, la pedofilia e il cambio di genere, generando preoccupazioni a livello internazionale.

La rapida approvazione della legge anti-LGBT e le preoccupazioni internazionali

L’approvazione rapida della legge, avvenuta durante l’ultimo turno di sessioni parlamentari prima della pausa estiva, ha sollevato interrogativi riguardo la trasparenza e la correttezza del processo legislativo. Il testo è stato redatto con un linguaggio che riprende quello delle leggi anti-LGBT di Russia e Ungheria, entrambe oggetto di critiche da parte di organismi internazionali. Il parere della Commissione di Venezia del Consiglio d’Europa ha più volte condannato tali leggi come incompatibili con la Convenzione Europea dei Diritti Umani, in quanto violano gli obblighi positivi degli stati membri di fornire informazioni obiettive e non distorte sull’identità di genere e l’orientamento sessuale e di proteggere i cittadini da discriminazioni.

Secondo Denitsa Lyubenova, avvocata dell’organizzazione LGBTI Deystvie in Bulgaria, tali leggi non solo creano un ambiente ostile per i bambini e i giovani LGBTI, ma li espongono a rischi di salute, bullismo ed esclusione sociale. La legge anti-LGBT bulgara si inserisce in un contesto di crescente autoritarismo e restrizioni sui diritti civili in Europa. Recentemente, la Georgia ha adottato una legge sugli agenti stranieri, seguita da un pacchetto legislativo anti-LGBT, evidenziando una tendenza a combinare leggi restrittive con politiche repressive nei confronti delle minoranze. ILGA-Europe sottolinea che il rapido avanzamento della legge bulgara attraverso il Parlamento evidenzia un tentativo di evitare uno scrutinio approfondito e di sfruttare le questioni LGBT come capro espiatorio per fini politici.

L’approvazione della legge bulgara ha suscitato una serie di reazioni sia a livello nazionale che internazionale. Mentre le critiche continuano a intensificarsi, la Commissione Europea si è pronunciata con cautela. La portavoce Anitta Hipper ha dichiarato che, sebbene la legge sia “ancora una bozza” e quindi non oggetto di commento ufficiale al momento, l’istituzione rimane “determinata nel suo impegno ad affrontare le discriminazioni, le disuguaglianze e i problemi che devono affrontare gli individui LGBT”. Hipper ha ribadito la posizione della Commissione contro ogni forma di discriminazione, sottolineando l’impegno per un’Unione Europea in cui ogni individuo possa “essere quello che è”.

Settima tornata elettorale all’orizzonte in Bulgaria

Con l’avvicinarsi delle settime elezioni nazionali in Bulgaria, l’approvazione della recente legge anti-LGBT da parte del Parlamento bulgaro sembra riflettere una strategia politica mirata a mobilitare elettori di destra e rafforzare il sostegno per i partiti populisti e pro-Russia. La Bulgaria, che si prepara a un nuovo turno elettorale il 6 o il 13 ottobre, ha visto un susseguirsi di elezioni dal 2021 senza riuscire a stabilire un governo duraturo. Questa instabilità politica è una diretta conseguenza di una serie di tentativi falliti di formare coalizioni di governo, nonostante i vari partiti abbiano avuto l’opportunità di guidare il paese.

L’ultimo tentativo di formare un governo, effettuato con la combinazione di partiti come GERB, “Prodalzhavame Promyanata” e “C’è un tale popolo” (ITN), non ha avuto successo, con il risultato che il Parlamento non è riuscito a raggiungere una maggioranza stabile. Le difficoltà nel formare un governo riflettono le profonde divisioni politiche e sociali in Bulgaria, aggravate dalla corruzione e dalle controversie legate all’ex primo ministro Boyko Borisov, che hanno portato a dimissioni e nuove elezioni. Questa spirale di instabilità è ulteriormente complicata dall’alta inflazione e dalle preoccupazioni economiche che hanno ritardato l’adesione della Bulgaria all’Eurozona, aumentando il senso di crisi tra la popolazione.