Ilaria Salis: immunità confermata per un solo voto, “vittoria dell’antifascismo”

Tensione a Strasburgo, la deputata di Avs si salva sul filo del rasoio: "Vittoria dell'antifascismo"
3 ore fa
2 minuti di lettura
Ilaria Salis Ipa Ftg
Ilaria Salis (Ipa/ftg)

Il Parlamento europeo ha confermato per un soffio l’immunità parlamentare a Ilaria Salis: con 306 voti favorevoli al mantenimento contro 305 contrari e 17 astenuti, l’eurodeputata di Alleanza Verdi e Sinistra ha superato l’esame più delicato da quando siede a Strasburgo. La votazione è stata a scrutinio segreto, ma diversi parlamentari ci hanno tenuto a dire la loro esplicitamente, senza risparmiare pesanti critiche alla deputata italiana.

Cosa ha detto Ilaria Salis che vuole essere “processata in Italia”

Esulta Ilaria Salis: “È una vittoria dell’antifascismo!”, ha dichiarato la deputata di Avs.

Prima del voto, l’ex insegnante aveva aperto la giornata con un messaggio su X: “Buongiorno da Strasburgo, oggi sarò in Aula, a testa alta, ad affrontare il verdetto del Parlamento europeo. Grazie per tutti i pensieri di affetto e solidarietà, valgono molto per me”. Dopo il voto ha ribadito con forza che vuole essere processata in Italia per i presunti reati di cui è accusata dalle autorità ungheresi. “Difendere la mia immunità non significa sottrarmi alla giustizia, ma proteggermi dalla persecuzione politica del regime di Orbán. Le autorità italiane restano libere di aprire un procedimento a mio carico, come io stessa auspico e chiedo con forza”, ha dichiarato. Il suo legale Mauro Straini ha ricordato che “la Germania sta giudicando i cittadini tedeschi imputati nei fatti di Budapest”.

Il voto gemello su Péter Magyar

La questione si è intrecciata con il caso di Péter Magyar, principale oppositore di Viktor Orbán ma anche membro del Ppe, per il quale Budapest aveva chiesto la revoca dell’immunità accusandolo di aver lanciato nel Danubio il telefonino di un uomo che lo seguiva. Per salvare Magyar, i Popolari avevano bisogno dei voti di sinistre e liberali, aprendo così uno spazio negoziale che ha favorito anche Salis. La reazione di Orbán è stata durissima: “Una vergogna. Il leader dell’opposizione è un uomo di Bruxelles”, ha scritto su X, paventando manovre esterne contro il suo governo.

La posizione del Ppe e le dichiarazioni di Weber

Manfred Weber, presidente del gruppo Popolare europeo, aveva anticipato la linea dura del suo gruppo durante una conferenza stampa a Strasburgo. “Come Ppe siamo favorevoli al rispetto dello stato di diritto e quindi al rispetto del regolamento del Parlamento europeo. I nostri consiglieri giuridici ci hanno detto che è giusto revocare l’immunità a Salis perché il suo reato è stato commesso prima del suo mandato. Noi siamo per le regole, non bisogna politicizzare la questione“, ha dichiarato questa mattina Weber.

Il parere sulla persecuzione politica

La relazione del presidente della Commissione Affari giuridici, il liberale bulgaro Ilhan Kyuchyuk, ha spostato l’asse del dibattito. Secondo Kyuchyuk, lo scopo di Budapest sarebbe “metterla a tacere a causa delle sue opinioni politiche di lunga data e del suo attivismo”. Due settimane fa la Commissione Juri aveva già votato contro la revoca dell’immunità per i due europarlamentari, anche in quel caso salvando gli oppositori di Orbán per un solo voto di scarto, sottolineando che Salis non avrebbe avuto un processo giusto in Ungheria.

Il contesto: dall’arresto a Budapest al seggio europeo

La vicenda affonda le radici nel febbraio 2023, quando Salis venne arrestata a Budapest con l’accusa di aver aggredito tre militanti di estrema destra durante manifestazioni antifasciste. Ha trascorso oltre un anno in carcere, spesso condotta in tribunale incatenata, in immagini che provocarono indignazione internazionale. Eletta all’Europarlamento nel giugno 2024, è tornata in libertà mentre il processo resta sospeso. Il portavoce del governo ungherese Zoltan Kovacs aveva definito la decisione della Juri “incomprensibile e scandalosa”, affermando che “l’Eurocamera legittima il terrorismo di estrema sinistra”.

Da non perdere

Vdl Putin Eu Russia Ipa

Sfiducia von der Leyen, la Commissione non ha dubbi: “C’è la mano di Mosca” e mostra due report

La presidente della Commissione descritta come una leader "tossica, corrotta, antidemocratica". Ecco
France Eu Politics Parliament

La sfiducia a von der Leyen e la svolta del Parlamento Ue – Ascolta

Von del Leyen si è sfilata i guanti, mentre il dibattito in