Viktor Orbán al Forum Ambrosetti: “Meloni? Mia sorella. Salis? Un caso all’italiana”

Il presidente dell’Ungheria non si è risparmiato sul criticare anche le politiche ambientali dell’Ue e la gestione delle migrazioni che ha definito un “fattore disintegrante” per gli Stati membri
4 settimane fa
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Orban Viktor Orban a Cernobbio (Alessandro Bremec / IPA / Fotogramma)
Orban Viktor Orban a Cernobbio (Alessandro Bremec / IPA / Fotogramma)

Con “Giorgia Meloni è mia sorella”, Viktor Orbán, presidente dell’Ungheria, ci ha tenuto a chiarire subito alla stampa italiana il legame che ha con la leader del Belpaese. Ospite alla 50esima edizione del Forum Ambrosetti di Cernobbio, in provincia di Como, il primo ministro ungherese ha catturato l’attenzione con dichiarazioni su pace e sfide dell’Unione Europea.

Tra Green Deal e Migrazione, non sono mancate le critiche alla direzione dell’Unione europea, e nello specifico a Ursula von der Leyen e alla “politicizzazione della Commissione europea”, così come alla gestione del caso di Ilaria Salis, detenuta in Ungheria e ora europarlamentare. Ecco cosa ha detto Viktor Orbán.

Dialogo come chiave per la pace

Il tema principale al centro dell’incontro del Forum è il conflitto in Ucraina. Alla domanda se fosse possibile un incontro tra Volodymyr Zelensky e Vladimir Putin, il premier ungherese ha risposto che è “certamente possibile e necessario”. La ricetta per raggiungere la pace, secondo Orbán, prevede un dialogo costante tra le parti: “Se non c’è comunicazione, non c’è alcuna possibilità di bloccare la guerra”. Ed è per questo che ha criticato l’attuale approccio occidentale, ribadendo che il dialogo deve precedere sia un cessate il fuoco sia un eventuale piano di pace.

Orbán ha poi aggiunto che, nonostante i recenti incontri con Putin e Zelensky, nessuna delle due parti sembra intenzionata a raggiungere un accordo rapido: “Entrambi credono che il tempo giochi a loro favore”, ha affermato, evidenziando la necessità di un impegno internazionale per accelerare il processo di pace.

Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky è arrivato a Villa d’Este per partecipare al Forum Ambrosetti di Cernobbio e in serata sarà presente a un panel, sull’aggressione russa all’Ucraina. Sono poi in programma colloqui con rappresentanti delle aziende italiane. Domani Zelensky incontrerà la presidente del Consiglio Giorgia Meloni.

“Giorgia Meloni è mia sorella cristiana”

E proprio sulla premier italiana, Orbán ha chiarito il rapporto con la presidente del Consiglio: “è mia sorella cristiana“. Secondo Orban, condividere valori culturali e cristiani è fondamentale, tanto da affermare che “questo aspetto culturale della politica tornerà in Europa“. Alla domanda se Meloni possa essere vista come una nuova Angela Merkel, Orban ha replicato con ironia: “Non mi sembra che si sia candidata per le elezioni in Germania”.

Ilaria Salis, “in stile italiano”

Nonostante il legame che ha affermato di avere con la collega italiana, non si è risparmiato sul caso di Ilaria Salis. Viktor Orbán ha criticato l’europarlamentare, definendo sorprendente il fatto che una persona accusata di aver commesso atti di violenza in Ungheria sia stata eletta al Parlamento europeo.

Ilaria Salis, attivista antifascista italiana, è sotto processo in Ungheria per il suo presunto coinvolgimento in un attacco durante una marcia di estrema destra a Budapest nel febbraio 2023. È accusata di aver partecipato a una contro-protesta contro un raduno annuale neonazista, durante la quale due individui sono stati aggrediti. I pubblici ministeri l’hanno accusata di tentata aggressione e sostengono che fa parte di un’organizzazione di estrema sinistra che ha cercato di attaccare individui da loro identificati come simpatizzanti di estrema destra. Se condannata, potrebbe affrontare fino a undici anni di carcere.

Sebbene non possano perseguirla a causa dell’immunità parlamentare, il premier ungherese considera questi atti “un crimine” e ha descritto l’episodio come rappresentativo dello “stile italiano”, ma non accettabile per l’Ungheria.

Le parole su Raffaele Fitto

“Non sono il presidente della Commissione europea. Sono solo il presidente del Consiglio, lo conoscono ed è un uomo eccezionale”. Si è espresso così il premier ungherese, a chi gli chiedeva un commento sulla candidatura del ministro Raffaele Fitto a un ruolo di peso nella Commissione europea.

Viktor Orban a Cernobbio (Maurizio Maule / Fotogramma)
Viktor Orban a Cernobbio (Maurizio Maule / Fotogramma)

Critiche all’Unione Europea

Non potevano mancare le critiche all’Unione europea e le frecciatine alla Commissione presieduta da Ursula von der Leyen. Definendo le migrazioni, la guerra e le questioni di genere come “problematiche esistenziali” per l’Europa, il presidente ha sottolineato che su questi temi manca una risposta comune e che ciò rischia di disintegrare l’Unione: “La migrazione è un fattore disintegrante“, ha dichiarato, ribadendo la necessità per gli Stati membri di mantenere la sovranità su queste questioni.

E lo stesso è valso per il Green Deal, giudicato in contrasto con gli interessi del business europeo, in particolare quelli del settore automobilistico. “Dobbiamo riconsiderare il Green Deal”, ha affermato, spiegando che a suo avviso l’attuale politica climatica europea danneggia la competitività del continente.

Due tematiche, gestione della migrazione e economia green, sulle quali il presidente è sempre stato chiaro. Al momento, per la prima, deve pagare una multa all’Unione europea di 200 milioni di euro.

Trump e il ruolo dell’America

Altro aspetto di rilevante importanza sono le prossime elezioni americane. Riflettendo sulle relazioni transatlantiche, Orbán ha espresso il desiderio che Donald Trump torni alla presidenza degli Stati Uniti: “Speriamo che sia il prossimo presidente”.

I suoi incontri recenti con il leader americano, sottolineando l’importanza di mantenere buone relazioni tra gli Stati Uniti e l’Europa per affrontare le sfide globali, sono stati aspramente criticati tanto quanto quelli con Putin a Mosca e con Xi Jinping in Cina.

Viktor Orban ha utilizzato il palco del Forum Ambrosetti per ribadire la sua visione di un’Europa più autonoma e sovrana, che rispetti le differenze culturali e politiche tra i Paesi membri. Le sue parole su pace, migrazione e le sfide interne dell’Ue riflettono una posizione chiara e pragmatica, in netto contrasto con le politiche centralizzate di Bruxelles. Con il conflitto in Ucraina ancora in corso e la crisi migratoria in aumento, le idee di Orbán continueranno a suscitare dibattiti non solo a Budapest ma anche a livello europeo.