L’insediamento del nuovo governo di centrodestra in Olanda, guidato da Geert Wilders del Partito per la Libertà (Pvv), rappresenta un significativo punto di svolta nella politica nazionale ed europea. Dopo la vittoria alle elezioni del 22 novembre, Wilders ha annunciato un accordo di coalizione con i liberali di destra del Vvd, il partito degli agricoltori BBB e i centristi di Nuovo Contratto Sociale (Nsc), creando una maggioranza di 88 seggi su 150 nella Camera bassa. Questo nuovo esecutivo promette di attuare politiche migratorie tra le più severe mai viste nei Paesi Bassi, con potenziali ripercussioni su scala europea.
Politica migratoria
Wilders ha dichiarato che il nuovo governo olandese adotterà misure drastiche per contenere quella che definisce una “crisi dei migranti”. Tra queste misure, vi sono il rafforzamento dei controlli alle frontiere, la riduzione dei ricongiungimenti familiari e l’introduzione di procedure di espulsione più rapide e rigide. Il governo intende rendere il Paese meno attraente per i richiedenti asilo e per i lavoratori extracomunitari non qualificati.
Contrasto con le politiche europee
Queste iniziative si pongono in netto contrasto con il nuovo Patto sulla migrazione e l’asilo dell’Unione Europea, approvato di recente. Wilders ha annunciato l’intenzione di chiedere una deroga alle politiche migratorie europee, un passo che potrebbe generare tensioni tra i Paesi Bassi e le istituzioni comunitarie.
Politica estera
La nuova coalizione di governo olandese ha anche delineato importanti cambiamenti in politica estera. Tra le proposte più controverse vi è il trasferimento dell’ambasciata olandese in Israele da Tel Aviv a Gerusalemme, in linea con la decisione presa dagli Stati Uniti nel 2018 sotto l’amministrazione Trump. Questa mossa potrebbe suscitare reazioni negative dalla comunità internazionale, che non ha mai riconosciuto l’annessione di Gerusalemme da parte di Israele.
Sostegno all’Ucraina
In linea con le richieste della Nato, il governo ha ribadito il suo impegno a sostenere politicamente e militarmente l’Ucraina, destinando almeno il 2% del PIL alla difesa. Questo posizionamento conferma la volontà dei Paesi Bassi di mantenere una linea dura contro le aggressioni russe, rafforzando ulteriormente la coesione tra i membri della Nato.
Politiche ambientali
Il nuovo esecutivo intende rivedere le regolamentazioni ambientali, in particolare quelle relative alle emissioni di azoto, per alleviare la pressione sugli agricoltori. Questa revisione potrebbe entrare in conflitto con gli obiettivi ambientali dell’Ue, specialmente considerando il supporto del partito degli agricoltori BBB, noto per la sua opposizione alle normative ambientali restrittive.
Reazioni in Europa
La formazione del governo di Wilders ha suscitato preoccupazioni tra i membri del Parlamento Europeo, in particolare tra i liberali di Renew Europe, i Socialisti & Democratici, i Verdi e la Sinistra, che hanno congiuntamente espresso il loro dissenso verso qualsiasi normalizzazione delle relazioni con partiti di estrema destra. La capogruppo di Renew Europe, Valérie Hayer, ha pubblicamente condannato l’alleanza con il Pvv, sostenendo che essa va contro i valori fondamentali dell’UE.
Impatti sulla cooperazione europea
La coalizione di Wilders, fortemente euroscettica, potrebbe complicare ulteriormente la cooperazione all’interno dell’UE, soprattutto in ambiti cruciali come la migrazione, l’ambiente e i diritti umani. La possibilità di deroghe alle politiche comuni potrebbe alimentare divisioni tra gli Stati membri, mettendo alla prova la tenuta dell’Unione.