Il 7 luglio 2024 è già una data storica per i francesi: per la prima volta nella storia del Paese il secondo turno elettorale ha ribaltato i risultati del primo, Jean-Luc Mélenchon, leader del Noveau Front Populaire ha ottenuto un successo inaspettato, relegando la grande favorita Marine Le Pen del Rassemblement National al terzo posto. In mezzo Ensemble, guidato dal presidente Emmanuel Macron.
Perché esiste il doppio turno?
Il sistema del doppio turno è progettato per garantire che il candidato vincitore abbia un ampio sostegno elettorale. Al primo turno, molti candidati competono, spesso frammentando il voto. Il secondo turno permette di concentrare la scelta tra i due candidati più votati, assicurando che il vincitore ottenga una maggioranza assoluta e quindi un mandato più forte e rappresentativo.
Non tutti i doppi turni sono uguali
Molti Paesi con forme di governo presidenziali o semipresidenziali utilizzano il doppio turno per le elezioni del presidente. L’obiettivo è far sì che il presidente venga riceva il voto della maggioranza assoluta degli elettori (50%+1) e il sistema è semplice.
Al primo turno tutti i candidati alla presidenza partecipano. Se un candidato ottiene più del 50% dei voti validi, vince l’elezione direttamente. Se nessun candidato raggiunge questa soglia, si procede al secondo turno, ovvero al ballottaggio. Partecipano al secondo turno solo i due candidati più votati nel primo, e chi vince il testa a testa diventa presidente.
Questo sistema è comune in Paesi come la Polonia e l’Ucraina, dove la competizione si riduce a un confronto diretto tra i due candidati più votati nel primo turno, assicurando che uno dei due ottenga una chiara maggioranza.
Come funziona doppio turno in Francia
Il sistema a doppio turno nelle elezioni legislative, come quello utilizzato in Francia per l’Assemblea Nazionale, è più complesso e prevede una partecipazione più ampia al secondo turno. Questo metodo mira a garantire una rappresentanza più ampia e diversificata nel parlamento.
Primo turno
- Tutti i candidati competono nei rispettivi collegi uninominali;
- Se un candidato ottiene più del 50% dei voti validi e almeno il 25% dei voti degli elettori iscritti, viene eletto immediatamente;
- Se nessun candidato raggiunge questa soglia, si passa al secondo turno.
Secondo turno
- Possono partecipare tutti i candidati che hanno ottenuto almeno il 12,5% dei voti degli elettori iscritti nel primo turno;
- Se solo un candidato raggiunge questa soglia, il secondo candidato con il maggior numero di voti al primo turno può partecipare;
- Il candidato che ottiene più voti nel secondo turno vince l’elezione, anche senza maggioranza assoluta.
Elezioni Francia e il ribaltone interno a Nfi
Il 7 luglio, l’unica cosa rimasta simile al primo turno è stata l’enorme affluenza degli elettori francesi, pari al 66,63% al secondo turno, oltre 20 punti in più rispetto alle elezioni del 2022. Sette giorni prima l’affluenza era stata del 66,71%. In entrambi i casi, l’affluenza più alta dal 1997.
Partecipazione a parte, le urne hanno dato esito completamente differenti:
- Nuovo Fronte Popolare: 182 seggi
- Ensemble (maggioranza di governo uscente): 168 seggi
- Rassemblement National: 143 seggi
All’interno della coalizione vincitrice (a metà) c’è un ulteriore ribaltone: dei 182 deputati, 74 fanno parte di La France Insoumise, partito di sinistra radicale fondato da Mélenchon, e 59 del Partito Socialista. Alle elezioni europee, invece, era stata più votata la lista del Partito Socialista e di Place Publique, il partito di centrosinistra di Raphaël Glucksmann. Chiaramente “l’europee non sono il nazionale”, e pesa il fatto che Lfi era il principale partito di sinistra nell’Assemblea Nazionale uscente. Una situazione che, secondo i meccanismi elettorali, dà diritto a candidare deputati in più collegi elettorali rispetto agli altri partiti di sinistra.
Il ribaltone inatteso del secondo turno arriva in un contesto geopolitico molto delicato, con i conflitti ancora in corso e i risultati delle europee ancora caldi. I cittadini francesi hanno mostrato grande sensibilità in tal senso, non solo raggiungendo un’affluenza record da quasi trent’anni, ma anche riempiendo le piazze per seguire l’esito delle elezioni. Davanti ai maxi schermi, come siamo abituati a vedere per le partite della Nazionale o per gli show.
Quando il secondo turno elettorale ha ribaltato i risultati del primo turno?
Quanto successo ieri è un unicum nella storia francese, ma ha diversi precedenti nella storia recente delle elezioni presidenziali:
Elezioni presidenziali in Polonia (2020)
- Primo turno: Rafał Trzaskowski, sindaco di Varsavia e candidato della Piattaforma Civica, ha ricevuto più voti di Andrzej Duda, il presidente uscente;
- Secondo turno: Andrzej Duda ha ribaltato i risultati iniziali, ottenendo il 51% dei voti contro il 49% di Trzaskowski. La capacità di Duda di mobilitare un’ampia base elettorale, combinata con una campagna elettorale molto decisa, è stata decisiva per la sua vittoria.
Elezioni presidenziali in Ucraina (2019)
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- Primo turno: l’attore Volodymyr Zelensky, leader del partito Servitore del Popolo, sorprende la scena arrivando e si piazza al secondo posto dietro al presidente uscente Petro Poroshenko, alla guida di Indipendente;
- Secondo turno: il 21 aprile 2019 Zelensky migliora il già sorprendente risultato del primo turno e ottiene una vittoria schiacciante con il 73,2% dei voti. La sua campagna anti-corruzione e il desiderio di cambiamento degli elettori ucraini hanno giocato un ruolo cruciale nel ribaltamento del risultato;
Elezioni presidenziali in Romania (2014)
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- Primo turno: Victor Ponta, il primo ministro in carica, ha vinto il primo turno con un margine significativo su Klaus Iohannis;
- Secondo turno: Klaus Iohannis, facendo leva sul voto della diaspora rumena e su una forte mobilitazione elettorale contro il governo in carica, ha ribaltato la situazione ottenendo il 54,5% dei voti e battendo Ponta.
Elezioni presidenziali in Perù (2021)
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- Primo turno: Pedro Castillo, candidato di sinistra, ha superato di poco Keiko Fujimori, rappresentante della destra conservatrice;
- Secondo turno: Castillo ha ottenuto una vittoria strettissima, con il 50,1% dei voti. La sua capacità di attrarre il voto delle aree rurali e dei segmenti della popolazione meno rappresentati è stata decisiva per il ribaltamento del risultato.
Perché possono cambiare le coalizioni al secondo turno rispetto al primo?
Le dinamiche delle coalizioni possono cambiare significativamente tra il primo e il secondo turno per diverse ragioni:
- Strategia elettorale: i partiti che non hanno ottenuto abbastanza voti al primo turno possono decidere di appoggiare uno dei due candidati principali per ottenere concessioni politiche future o per opporsi a un candidato considerato più pericoloso o ideologicamente distante;
- Concessioni programmatiche: I candidati che avanzano al secondo turno possono modificare o ampliare il loro programma elettorale per attirare gli elettori degli altri candidati eliminati;
- Mobilitazione degli elettori: Il secondo turno può vedere una diversa mobilitazione degli elettori, con un maggiore afflusso di votanti che non hanno partecipato al primo turno o che decidono di cambiare il loro voto.
Infine, molti elettori scelgono al secondo turno “il meno peggio” tra i due finalisti, anche se non era il loro preferito al primo.