Nomine delle cariche più importanti dell’Unione, Agenda strategica, competitività e difesa. Ecco alcuni dei temi sul – grosso – tavolo del Consiglio europeo, al via oggi a Bruxelles. L’organo dell’Ue riunisce i capi di Stato o di governo dei Paesi membri e ha il compito di definire l’orientamento politico generale e le priorità dell’Unione europea. Lo farà in questi due giorni, dove i leader arriveranno a dei punti fermi, dopo mesi o settimane di negoziati, relativamente a parecchi temi caldi.
Fittissimo, infatti, il programma di discussioni, a partire dall’ufficializzazione delle nomine ai posti di vertice dell’Ue – ovvero la presidenza della Commissione e del Consiglio europeo stesso oltre alla guida della politica estera -, su cui i tre partiti della maggioranza uscita dalle elezioni di inizio mese concordano e che dovrebbe essere approvata nella due giorni di lavori.
Ospite del Consiglio, quest’oggi, il presidente ucraino Zelenskyy: un’occasione per discutere la situazione sul campo e i risultati raggiunti, come sottolineato dal presidente del Consiglio europeo Charles Michel.
Cos’è l’Agenda strategica
Fondamentale sarà l’adozione dell’Agenda strategica: ogni cinque anni, tanto dura una legislatura, i leader dell’Ue stabiliscono gli orientamenti, gli obiettivi e le priorità politiche per il quinquennio a venire, in questo caso quindi per il periodo 2024-2029. La decisione avviene nel contesto delle elezioni del Parlamento europeo, che si sono tenute a inizio mese, e prima della nomina della Commissione europea.
L’Agenda strategica 2024-2029 che verrà approvata dunque darà una forma e una direzione al prossimo ciclo istituzionale. Ci si arriva dopo i lavori portati avanti nell’ultimo anno da Michel, che ha ascoltato e discusso con i leader sulle sfide e sulle priorità da portare avanti, in base a tre pilastri:
• un’Europa libera e democratica
• un’Europa forte e sicura
• un’Europa prospera e competitiva
Negli ultimi anni l’UE ha affrontato varie crisi, dalla lotta ai cambiamenti climatici alla pandemia di COVID-19 fino al sostegno dell’Ucraina a seguito dell’invasione della Russia, e quello che è diventato sempre più chiaro è che all’aumentare della complessità aumenta anche la necessità di avere un quadro strategico chiaro e congiunto.
In questo senso martedì Michel ha inviato una lettera ai membri del Consiglio, sottolineando l’importanza dell’incontro di oggi e domani.
Tre le decisioni cardine da prendere ha menzionato:
• l’adozione dell’Agenda Strategica 2024-2029
• la via da seguire per quanto riguarda le riforme interne
• l’accordo sulle nomine istituzionali
Fondamentale arrivare ad un consenso condiviso su tutte queste questioni: non a caso Michel nella lettera ha invitato i colleghi a compiere “ogni sforzo per raggiungere un accordo su queste importanti questioni. In questi tempi è essenziale un’Unione determinata e motivata”.
Nel dettaglio, ecco di cosa discutono i capi di Stato e di governi riuniti nel Consiglio europeo.
Il prossimo ciclo istituzionale
Come anticipato, ci si aspetta che il Consiglio europeo in corso ufficializzi il tris di nomi per gli incarichi di vertice dell’Unione – von der Leyen alla presidenza della Commissione, Kaja Kallas alla guida della politica estera, Antonio Costa a quella del Consiglio europeo. A parte quest’ultimo, eletto dal Consiglio stesso, gli altri due top jobs dovranno poi passare per il voto dell’Europarlamento.
Inoltre i leader dovranno adottare una tabella di marcia per i futuri lavori sulle riforme interne che l’Ue dovrà intraprendere per realizzare le sue ambizioni e rafforzare la propria capacità di affrontare le sfide attuali e future. Il tutto, parallelamente al processo di allargamento.
Ucraina
Sul tavolo c’è anche il sostegno all’Ucraina, in particolare militare: dalle munizioni ai missili, dalla difesa aerea al Fondo europeo per la pace. I leader discuteranno anche i progressi nell’utilizzo dei beni congelati della Russia per sostenere l’Ucraina e la sua ricostruzione, nell’ottica di arrivare a “una pace giusta in Ucraina basata sulla Carta delle Nazioni Unite”, scrive Michel nella sua lettera.
Si affronterà anche il percorso dell’Ucraina verso l’adesione all’Ue, i cui negoziati ufficiali sono partiti il 25 giugno.
Medio Oriente
In quest’altro fondamentale scacchiere mondiale le priorità per l’Ue sono:
• la situazione a Gaza e l’assistenza umanitaria
• gli sviluppi regionali, in particolare in Cisgiordania e Libano, con il quale il conflitto pare praticamente certo
• un cessate il fuoco immediato e sostenibile
• la liberazione incondizionata degli ostaggi
La posizione dell’Unione si basa sulla conferma del diritto alla difesa da parte di Israele ma nel rispetto dei principi umanitari a Gaza. L’obiettivo, confermato dalla lettera di Michel, è raggiungere “una pace duratura e sostenibile basata sulla soluzione dei due Stati”.
Politica estera
Al centro del dibattito sulla politica estera dell’Unione non ci sono solo le ben note crisi in Ucraina e nel Medio Oriente, ma anche tra le altre:
- la situazione in Georgia, in particolare per quanto riguarda la legge sugli agenti stranieri
- il sostegno alla Moldova in funzione anti-russa
- il percorso di adesione di Moldova, Montenegro e Ucraina all’Ue
- la costruzione di un approccio strategico al Mar Nero.
Sicurezza e difesa
Se ne parla sempre più, grazie al traino dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia e della generale instabilità di molte aree del pianeta: la sicurezza e la difesa sono diventati sempre più centrali nel dibattito europeo. I leader discuteranno di come aumentare la preparazione e la capacità di difesa complessiva dell’Ue, passando anche per la sua base tecnologica e industriale. Un discorso inscindibile da quello dell’aumento dei finanziamenti per l’industria europea della difesa, già in crescita negli ultimi mesi, e da quello di un esercito comune.
Competitività
Partendo dalla riunione del Consiglio europeo del 17 e 18 aprile 2024, i leader affronteranno anche il tema fondamentale della competitività, che vede un’Europa sempre più arrancante rispetto ad altri player mondiali, in primis Cina e Usa. Le priorità individuate sono:
• concretizzare l’Unione dei mercati dei capitali
• migliorare la competitività dell’Ue
• garantire la resilienza economica
• realizzare il pieno potenziale del mercato unico
Immigrazione
L’immigrazione e le problematiche connesse rimangono centrali nel dibattito europeo e dunque dei leader, che partono dal Patto per le migrazioni e l’asilo approvato a maggio sulla base di quattro punti fermi:
• frontiere esterne sicure
• procedure rapide ed efficaci
• solidarietà e responsabilità
• integrazione della migrazione in partenariati internazionali
Minacce ibride
Il Consiglio europeo deve discutere anche di come rispondere al meglio all’aumento delle attività ibride. Quest’ultimo è un concetto nato in ambito militare per descrivere guerre ‘asimmetriche’, nelle quali coesistono elementi convenzionali e non convenzionali (come il terrorismo), poi esteso a ogni ‘minaccia’ che abbia carattere misto e non ‘classico’. Quindi si fa riferimento ad esempio a:
• intimidazioni
• sabotaggi
• manipolazioni
• interferenze straniere
• disinformazione
• attività informatiche dannose
• strumentalizzazione dei migranti da parte di paesi terzi
• cyber attacchi
In tale ambito, nel 2016 la Commissione Europea, insieme al Parlamento ed al Consiglio europeo, ha pubblicato un quadro congiunto per contrastare le minacce ibride, le ambiguità che ostacolano i processi decisionali a livello locale, nazionale e comunitario, e contro lo sfruttamento da parte di altri Stati dei punti deboli delle istituzioni e delle società.
Sebbene la responsabilità principale ricada sugli Stati membri, il documento sottolinea che per affrontare in modo efficace questi pericoli è necessario opporre una risposta comune e coordinata.
Un principio in effetti applicabile a tutti i temi all’ordine del giorno del Consiglio europeo.