Il Parlamento Ue approva il bilancio 2025

Ricerca, clima, aiuti umanitari e migrazioni le priorità
2 settimane fa
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Europarlamento
La sede dell'Europarlamento a strasburgo

Il Parlamento Europeo ha approvato definitivamente il bilancio per il 2025, con una maggioranza che ha visto 418 voti favorevoli, 185 contrari e 67 astensioni. Questo segna un traguardo importante per l’Unione Europea, che si prepara ad affrontare uno degli anni più complessi della sua storia recente. La pandemia, la guerra in Ucraina, e le sfide economiche e sociali globali sono solo alcuni dei temi che renderanno il 2025 un anno cruciale. Tuttavia, questo bilancio non solo risponde alle urgenze del presente, ma stabilisce anche una base solida per la ripresa e la crescita sostenibile dei prossimi anni. Grazie a un accordo tra il Parlamento e i governi dell’UE raggiunto il 16 novembre, l’Europa è pronta a dimostrare che, nonostante le difficoltà, può ancora garantire risorse adeguate per rispondere alle esigenze dei suoi cittadini.

Sfide globali e priorità europee

Gli stanziamenti complessivi di impegno sono stati fissati a 199,4 miliardi di euro, lasciando un margine di 800,5 milioni di euro rispetto ai limiti stabiliti dal Quadro finanziario pluriennale (QFP) per quell’anno. Per quanto riguarda gli stanziamenti di pagamento, sono previsti complessivamente 155,2 miliardi di euro, con un margine di 28,3 miliardi di euro al di sotto dei massimali stabiliti nel QFP. Inoltre, per il 2025 è stato attivato lo strumento di flessibilità, che prevede un importo di 1,16 miliardi di euro in stanziamenti di impegno, suddivisi in vari settori: 4,7 milioni di euro per la coesione economica, sociale e territoriale, 1,14 miliardi di euro per resilienza e valori, 15,6 milioni di euro per la sicurezza e difesa, e 5,2 milioni di euro per il vicinato e il resto del mondo. Infine, come previsto dal regolamento QFP, è stato mobilitato un margine di 721 milioni di euro in stanziamenti di impegno per sostenere la pubblica amministrazione europea.

Il bilancio 2025 arriva in un contesto geopolitico estremamente delicato. Le tensioni derivanti dalla guerra russa in Ucraina, l’impennata delle crisi migratorie, le sfide economiche interne e le catastrofi naturali che continuano a colpire numerosi Stati membri rendono indispensabile un’azione coordinata a livello europeo. Come sottolineato da Johan Van Overtveldt, presidente della Commissione per i Bilanci, “Questo bilancio affronta sfide urgenti”, garantendo che l’UE possa rispondere efficacemente a questi problemi. In risposta a tali sfide, l’Unione ha adottato misure concrete per incrementare la sicurezza, sostenere l’Ucraina e promuovere la resilienza delle economie europee.

Il bilancio 2025 rappresenta il primo anno operativo dopo la revisione del Quadro finanziario pluriennale (QFP), e in tale contesto, il Parlamento ha ottenuto un risultato significativo: aumenti sostanziali per alcune delle priorità più critiche. Sostegno all’Ucraina, gestione delle migrazioni, e preparazione a future crisi sono solo alcune delle aree che beneficeranno di risorse potenziate. L’Europa, quindi, non solo affronta le difficoltà in corso, ma si prepara anche per i possibili sviluppi futuri, inclusi gli impatti legati al cambiamento climatico, alla geopolitica e alle trasformazioni digitali.

Un bilancio per la ripresa e la competitività economica

Un aspetto fondamentale del bilancio 2025 è il sostegno alla ripresa economica post-pandemia. Nonostante la difficile situazione economica, l’Unione Europea ha deciso di non tagliare i programmi chiave, anzi, ha aumentato gli stanziamenti per alcune delle sue politiche più efficaci. Grazie a negoziati intensi, il Parlamento è riuscito ad ottenere un incremento di 10 miliardi di euro rispetto all’anno precedente, portando il bilancio complessivo a quasi 200 miliardi di euro. Questo incremento è destinato ad alimentare progetti cruciali per la crescita sostenibile, l’innovazione, la ricerca e la competitività delle economie europee. Come affermato da Victor Negrescu, relatore generale per il bilancio dell’UE 2025, “Questo aumento del 6% ci permette di rispondere alle esigenze dei cittadini europei senza compromettere la ripresa economica”.

L’Europa ha scelto di focalizzarsi su settori strategici che garantiranno crescita e opportunità per i suoi cittadini. Fra questi, la ricerca, l’azione per il clima e la gestione delle frontiere sono priorità indiscusse. La ricerca scientifica, ad esempio, beneficerà di un aumento di 20 milioni di euro per il programma Orizzonte Europa, mentre Erasmus+, il programma che promuove la mobilità studentesca, riceverà un incremento di 62 milioni di euro. Si tratta di investimenti strategici che non solo migliorano la competitività dell’Europa ma contribuiscono anche a un futuro più verde, digitale e inclusivo.

I programmi dell’Ue

Oltre ai settori di grande impatto economico, il bilancio per il 2025 ha messo l’accento su iniziative che rispondono direttamente alle esigenze dei cittadini. In un’Unione che conta quasi 450 milioni di abitanti, l’Ue destina oltre il 90% del suo bilancio a programmi che finanziano attività nei paesi membri e nelle nazioni esterne. Dai finanziamenti per agricoltori e ricercatori alle borse di studio per studenti e aiuti umanitari, l’Europa si conferma un motore di sviluppo e opportunità per tutti i suoi membri.

Un altro aspetto che ha visto un potenziamento significativo è la gestione delle crisi migratorie. L’Unione Europea ha deciso di rispondere con una maggiore allocazione di risorse a favore dei paesi che fronteggiano flussi migratori più intensi. L’aumento degli stanziamenti di pagamento per la sicurezza e il vicinato esterno dimostra l’impegno dell’Ue nel risolvere le problematiche legate alla migrazione e nel garantire stabilità nelle regioni vicine. Inoltre, l’introduzione di nuovi strumenti, come il sistema di flessibilità, permette di adattare rapidamente le risorse alle necessità emergenti, come dimostrato dalla mobilitazione di 1,16 miliardi di euro per il 2025.

La resilienza è il tema chiave che emerge dal bilancio 2025. Le risorse destinate alla difesa, alla cibersicurezza e alla promozione dell’intelligenza artificiale nelle istituzioni europee sono il segno che l’Unione Europea intende rafforzare la sua capacità di rispondere a minacce future. La crescente dipendenza dalle tecnologie digitali e l’escalation dei conflitti internazionali, come quello in Ucraina, hanno spinto l’Ue a concentrarsi sulla protezione dei suoi cittadini e sul rafforzamento della sicurezza interna.

Niclas Herbst, relatore per altre sezioni del bilancio, ha sottolineato l’importanza di queste priorità, affermando che “abbiamo difeso con successo le priorità chiave del Parlamento”, mettendo in evidenza come l’Unione stia rispondendo in modo proattivo alle sfide globali.

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