Commissari Ue in audizione, la prova del nove per l’agenda europea

Dal 4 al 12 novembre, i Commissari europei designati affronteranno le audizioni per confermare la loro idoneità. Un banco di prova per l'agenda di competitività, sostenibilità e sicurezza dell'Ue
3 giorni fa
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Parlamento Ue

Con la presentazione della nuova squadra di Commissari europei per il mandato 2024-2029, la presidente Ursula von der Leyen ha delineato un’agenda politica ambiziosa, centrata su priorità cruciali come competitività, transizione verde e digitale, sicurezza economica e allargamento. Tuttavia, con sfide interne ed esterne in crescita e crescenti tensioni politiche, l’Unione Europea affronta un percorso complesso per trasformare tali priorità in risultati concreti. Dal 4 al 12 novembre, le audizioni di conferma dei 26 Commissari designati offriranno un’occasione per valutare la loro preparazione e la capacità della squadra di portare avanti l’agenda Ue. Questo ciclo di audizioni rappresenta un banco di prova essenziale per comprendere se la nuova Commissione sarà in grado di mantenere le promesse e affrontare le difficoltà che il contesto geopolitico e sociale le riserverà nei prossimi cinque anni.

Il calendario delle audizioni

Le audizioni avranno luogo presso il Parlamento Europeo, offrendo a ciascun Commissario-designato tre ore per esporre le proprie competenze e rispondere alle domande dei deputati, mettendo alla prova la loro idoneità a ricoprire i ruoli assegnati.

Si parte il 4 novembre con Maroš Šefčovič, designato per il portafoglio della Sicurezza Economica e Trasparenza Interistituzionale, che nel pomeriggio si confronterà con le commissioni competenti per valutare la sua capacità di gestire le relazioni commerciali e la sicurezza economica dell’Ue. In parallelo, Glenn Micallef, responsabile dell’Equità Intergenerazionale e della Cultura, sarà anch’egli sotto esame. In serata, si proseguirà con Christophe Hansen, incaricato dell’Agricoltura e della Sicurezza Alimentare, e Apostolos Tzitzikostas, che guiderà il settore dei Trasporti Sostenibili e del Turismo.

Il 5 novembre si concentrerà su temi di giustizia, innovazione e ambiente. Michael McGrath sarà interrogato per il portafoglio della Democrazia e dello Stato di Diritto, mentre Ekaterina Zaharieva si occuperà delle Start-up, della Ricerca e dell’Innovazione. Dan Jørgensen, designato per l’Energia e l’Abitazione, sarà valutato per il suo piano di gestione della crisi energetica e delle politiche abitative sostenibili. Dubravka Šuica, responsabile delle relazioni con i Paesi del Mediterraneo, risponderà alle domande sulla cooperazione euromediterranea, mentre Jessika Roswall affronterà i temi ambientali, con particolare attenzione alla resilienza idrica e all’economia circolare competitiva. La giornata si concluderà con Magnus Brunner, che discuterà il suo approccio per gestire le politiche migratorie dell’Ue.

Le audizioni proseguiranno il 6 novembre con Hadja Lahbib, incaricata di gestire la Preparazione alle Crisi e le Politiche per l’Eguaglianza, e Maria Luís Albuquerque, che si concentrerà sui Servizi Finanziari e il Risparmio. Nel corso della giornata, Costas Kadis esporrà il suo programma per la gestione delle risorse marine e della pesca, mentre Jozef Síkela tratterà di partenariati internazionali. A seguire, Andrius Kubilius e Olivér Várhelyi discuteranno rispettivamente le sfide nei settori della Difesa e dello Spazio e della Salute e del Benessere Animale, due temi che richiedono un approccio integrato a livello europeo.

La giornata del 7 novembre sarà dedicata ad altre aree di fondamentale importanza per l’Ue. Wopke Hoekstra, designato per il portafoglio Clima e Crescita Pulita, esporrà la sua visione per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione. Marta Kos, incaricata per l’Allargamento, e Piotr Serafin, responsabile del Bilancio e dell’Amministrazione Pubblica, saranno chiamati a illustrare le loro strategie per garantire la solidità amministrativa e finanziaria dell’Ue. Nel pomeriggio, Valdis Dombrovskis, commissario per l’Economia e la Semplificazione, chiuderà la giornata con un’audizione sulle sue proposte per potenziare la produttività europea.

Le audizioni si concluderanno il 12 novembre con i cinque Vicepresidenti esecutivi. Raffaele Fitto, responsabile della Coesione e delle Riforme, e Kaja Kallas, Alto Rappresentante per la Politica Estera e di Sicurezza, affronteranno questioni relative all’integrazione europea e alla politica estera. Nel pomeriggio, Roxana Mînzatu e Stéphane Séjourné esporranno le loro visioni su competenze e strategia industriale, temi cruciali per garantire la competitività dell’Ue. A chiudere le audizioni saranno Teresa Ribera Rodríguez, incaricata della Transizione Giusta e Competitiva, e Henna Virkkunen, responsabile della Sovranità Tecnologica, che discuteranno le loro strategie per una transizione verde e digitale, componenti chiave della nuova agenda europea.

Le sfide programmatiche

Nel discorso di insediamento di settembre, Ursula von der Leyen ha tracciato una linea ambiziosa, promettendo che la nuova Commissione si concentrerà su obiettivi specifici per garantire un’Europa più sicura, verde, competitiva e socialmente inclusiva. Il documento di indirizzo politico per il quinquennio 2024-2029 identifica sette capitoli tematici principali, che includono difesa e sicurezza, competitività, transizione digitale, sostegno sociale e consolidamento dei valori democratici. Ogni Commissario ha ricevuto una “lettera di missione” personalizzata, che dettaglia le azioni prioritarie e le responsabilità nell’ambito del proprio portafoglio. Questo nuovo approccio ha portato a una distribuzione piuttosto complessa delle competenze, con temi trasversali affidati a più Commissari, una scelta che potrebbe facilitare la collaborazione o, al contrario, creare sovrapposizioni e ostacoli nell’attuazione.

Una delle prime osservazioni emerse dall’analisi del think tank europeo European Policy Centre, è che il 95% degli impegni presi da von der Leyen sono stati integrati nelle lettere di missione, ma con alcune lacune significative. Ad esempio, circa il 10% delle promesse relative alla promozione dei valori democratici e alla partecipazione dei cittadini risultano scarsamente coperte, con incarichi vaghi o incompleti. Inoltre, le lettere di missione a più di un terzo dei Commissari sottolineano la necessità di ridurre la burocrazia e semplificare le normative, ma senza offrire una chiara visione su come armonizzare questi obiettivi con l’accelerazione delle riforme.

Tra decarbonizzazione e inclusività

La transizione ecologica è uno dei pilastri della nuova Commissione, sebbene vi siano preoccupazioni su come questa sarà effettivamente realizzata. La priorità data al Clean Industrial Deal (CID), che si prefigge di stimolare l’industria europea verso obiettivi sostenibili, ha suscitato l’interesse dei vari gruppi parlamentari, ma anche dubbi. Gli obiettivi di decarbonizzazione appaiono chiari, ma la Commissione sembra meno determinata su altre questioni ambientali, come la biodiversità e la tutela del patrimonio naturale. Ad esempio, mentre il CID promette incentivi per l’industria sostenibile, le politiche di conservazione naturale rischiano di essere marginalizzate. La Commissaria designata per la transizione pulita, Teresa Ribera, dovrà rispondere a come intende integrare queste priorità senza compromettere gli obiettivi ambientali più ampi dell’Ue.

Un altro punto critico è l’aspetto finanziario della transizione verde. Secondo le stime della Commissione, serviranno oltre 600 miliardi di euro ogni anno fino al 2030 per finanziare il Green Deal. Tuttavia, le risorse del Quadro Finanziario Pluriennale e del Recovery and Resilience Facility non saranno sufficienti. Le audizioni cercheranno di chiarire se e come verranno attratti fondi privati per sostenere questi impegni, senza creare disuguaglianze tra gli Stati membri.

Un’Europa più preparata ai conflitti globali?

In un contesto geopolitico in cui la sicurezza europea è costantemente minacciata, von der Leyen ha messo in primo piano il tema della difesa. La scelta di dedicare un intero portafoglio alla sicurezza economica e di nominare un Commissario per la difesa riflette la crescente consapevolezza che l’Europa deve rafforzare la propria autonomia strategica. Tuttavia, la struttura istituzionale della Commissione lascia alcune ambiguità su chi avrà la responsabilità finale nelle situazioni di crisi. Hadja Lahbib, designata per la gestione delle crisi, si troverà a lavorare in sinergia con il Commissario per la difesa, Andrius Kubilius, e con Roxana Mînzatu, vice presidente per la preparazione sociale. Tale frammentazione potrebbe compromettere la coerenza delle risposte europee, un punto che i parlamentari probabilmente solleveranno nelle audizioni.

Inoltre, la nuova dottrina della sicurezza economica, assegnata al Commissario Maroš Šefčovič, implica la creazione di una politica economica estera che preservi il mercato interno da vulnerabilità e dipendenze strategiche. L’obiettivo è quello di aumentare la resilienza dell’Europa in settori critici, ma questa strategia potrebbe portare a tensioni con partner internazionali, costringendo l’Ue a un difficile bilanciamento tra sicurezza e prosperità.

La competitività e il mercato unico

La necessità di rafforzare la competitività europea è stata sottolineata dalle recenti elezioni del Parlamento Europeo, in cui le pressioni populiste hanno messo in discussione la legittimità di molte normative europee. von der Leyen ha risposto proponendo un pacchetto di semplificazioni amministrative, volto a ridurre del 25% gli obblighi di rendicontazione per le imprese, favorendo le piccole e medie imprese e i “campioni nascosti” di medie dimensioni. La responsabilità per l’implementazione e la semplificazione delle normative è stata affidata al Commissario Valdis Dombrovskis, il quale dovrà rispondere durante le audizioni su come intende accelerare i processi senza compromettere gli standard di qualità.

Una delle iniziative più attese è il rafforzamento della Task Force per l’applicazione del mercato unico, che punta a rendere più efficace l’applicazione delle norme comunitarie tra gli Stati membri. Tuttavia, restano interrogativi su come la Commissione intenda affrontare le disuguaglianze tra i Paesi membri, specialmente nei settori dell’energia e della difesa, che richiedono una maggiore armonizzazione normativa per migliorare la competitività su scala globale.

Migrazione e politiche sociali

Il tema della migrazione è da anni un punto critico per l’Unione Europea, e questa nuova Commissione non fa eccezione. Magnus Brunner, designato per gli Affari interni e la Migrazione, sarà responsabile dell’attuazione del Patto su migrazione e asilo, approvato nel ciclo istituzionale precedente, e della gestione dei partenariati con i paesi terzi. Tuttavia, la polarizzazione interna sul tema migratorio rischia di rendere la sua missione altamente politicizzata. Paesi come Ungheria e Polonia hanno già espresso resistenze, mentre altre nazioni, tra cui Spagna e Germania, chiedono un’accelerazione delle procedure di asilo.

Le politiche sociali, comprese quelle per l’occupazione e la parità di genere, vedono una distribuzione di competenze frammentata, con il rischio di una gestione poco efficace. La Commissaria Hadja Lahbib, cui è stata affidata la delega all’uguaglianza, è stata anche incaricata della gestione delle crisi, sollevando dubbi sul livello di priorità che sarà dato ai temi di parità. La mancanza di un Commissario dedicato esclusivamente alla parità di genere potrebbe rappresentare un passo indietro rispetto ai progressi fatti nelle precedenti legislature.

Un’Europa in evoluzione

Le audizioni di conferma forniranno al Parlamento l’opportunità di interrogare i Commissari su aspetti cruciali per il futuro dell’Ue, dalla sostenibilità alla sicurezza. Le risposte che emergeranno aiuteranno a delineare non solo le linee d’azione, ma anche l’effettiva capacità della Commissione di rispondere alle attuali sfide geopolitiche ed economiche. I prossimi cinque anni si prospettano complessi e la Commissione dovrà dimostrare di possedere la visione strategica e la determinazione per guidare l’Europa verso un futuro più resiliente e coeso.