Le audizioni dei commissari rinviate a novembre: a quando rischia di slittare la nuova Commissione

L'inizio dei lavori potrebbe slittare a gennaio 2025, se il Parlamento dovesse respingere alcuni candidati. Verranno esaminati anche possibili conflitti di interesse
17 ore fa
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Ursula von Der Leyen
La presidente della Commissione Ue Ursula von der Leyen_fotogramma

Dal 4 al 12 novembre 2024 si terranno le audizioni per i nuovi commissari europei, come stabilito dai vertici del Parlamento Europeo. Questo processo rappresenta un passaggio fondamentale per l’insediamento della nuova Commissione Europea, che potrebbe iniziare i lavori già all’inizio di dicembre. Tuttavia, il calendario potrebbe slittare fino a gennaio 2025 se il Parlamento dovesse respingere alcuni candidati, costringendo i governi nazionali a proporre delle sostituzioni.

Le opzioni per l’inizio delle audizioni

La scelta di avviare le audizioni a novembre è stata presa dalla Conferenza dei Presidenti (CoP) del Parlamento Europeo, presieduta da Roberta Metsola, che lo ha annunciato sulla piattaforma X (ex Twitter). Una delle alternative discusse era quella di iniziare il processo a metà ottobre, una proposta sostenuta dal Partito Popolare Europeo (Ppe), il principale gruppo di centro-destra che ospita anche l’attuale presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen. Tuttavia, il Ppe non è riuscito a ottenere un sostegno sufficiente: la maggior parte dei parlamentari ha preferito garantire più tempo per esaminare con attenzione i commissari designati prima delle audizioni.

Durata e organizzazione delle audizioni

Le audizioni si svolgeranno in sessioni di tre ore ciascuna, una decisione che ha generato discussioni. Inizialmente, i presidenti delle commissioni avevano raccomandato che le audizioni per i vicepresidenti esecutivi durassero quattro ore, ma la Conferenza dei Presidenti ha optato per una durata ridotta. Secondo gli scettici, la riduzione del tempo a disposizione potrebbe avere un impatto sulla profondità delle domande e sulle risposte fornite dai candidati.

Revisione delle commissioni parlamentari

Un altro elemento significativo delle decisioni prese dalla Conferenza dei Presidenti riguarda la riassegnazione delle competenze delle commissioni parlamentari per le audizioni. La commissione per l’ambiente è stata tolta a Costas Kadis e Christophe Hansen, la commissione per le libertà civili è stata sottratta a Henna Virkkunen, mentre la commissione per i diritti delle donne e l’uguaglianza di genere non sarà più presieduta da Olivér Várhelyi. Questo rimescolamento è stato deciso per garantire un equilibrio tra le diverse forze politiche e competenze all’interno del Parlamento Europeo.

Tempistiche e conflitti di interesse

Prima delle audizioni vere e proprie, è previsto un passaggio preliminare cruciale: entro il 18 ottobre 2024, i candidati dovranno comparire davanti alla commissione affari giuridici del Parlamento per essere esaminati su potenziali conflitti di interesse per garantire che i commissari designati non abbiano affari personali che possano interferire con il loro ruolo pubblico.

Le commissioni parlamentari avranno tempo fino al 10 ottobre per inviare domande scritte ai candidati, mentre le risposte dovranno essere fornite entro il 22 ottobre. Si tratta di un passaggio importante perché con queste domande gli europarlamentari possono decidere cosa indagare sulle competenze, sugli obiettivi e sulla visione politica di ciascun candidato.

A cosa serve il processo di audizione

Il processo di audizione dei commissari designati è uno degli strumenti chiave attraverso cui il Parlamento Europeo esercita il suo ruolo di controllo democratico sull’esecutivo dell’Unione Europea. Ogni nuovo commissario deve dimostrare di essere all’altezza delle sfide che l’Europa deve affrontare, in particolare in un momento delicato come quello attuale dove alle sfide ambientali si sono aggiunte quelle geopolitiche ed economiche. Il cambio di passo è non solo auspicabile, ma necessario come ricordato da Mario Draghi nel suo Rapporto.

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