Un nuovo attentato e nuove opinioni (non richieste) di Elon Musk sulla politica e la società in Germania: ecco le ulteriori ombre che in questi giorni hanno iniziato ad allungarsi sulle elezioni anticipate tedesche, che si terranno nel Paese tra solo due mesi, rischiando di influenzarne l’esito a favore di un’estrema destra già data in grande ascesa.
Infatti, come se non bastassero i sospetti di ingerenze internazionali (ovvero, russe) e di manipolazione dell’opinione pubblica sui recentissimi voti nazionali in Moldova e Romania – precedenti già preoccupanti del potere della disinformazione, delle fake news e dell’uso opaco dei social media -, a radicalizzare le posizioni sono arrivati la tragedia al mercatino di Natale di Magdeburgo e l’endorsment del magnate e super-consigliere di Donald Trump al partito radicale tedesco Alternative für Deutschland (Afd).
L’attentato a Magdeburgo, boost contro l’immigrazione
Andiamo per ordine: venerdì scorso un suv è piombato per 400 metri sulla folla che riempiva il mercatino di Natale a Magdeburgo, nella Germania occidentale, uccidendo cinque persone – tra cui un bambino di 9 anni – e ferendone altre 200, alcune in modo molto grave.
L’uomo alla guida, fermato e sospettato dell’attentato, si chiama Taleb al-Abdulmohsen: 50 anni, saudita in esilio, in Germania dal 2006, psichiatra e psicoterapeuta a Bernburg, è un attivista fortemente critico nei confronti dell’Islam, oltre che un simpatizzante di Afd, convinto che le autorità tedesche non facciano abbastanza contro l’islamismo, anzi che sia “evidente che la politica della Germania dei confini aperti fosse un piano di Angela Merkel per islamizzare l’Europa”.
Questo il ritratto dell’attentatore che sta emergendo dalle indagini, ed è un ritratto alquanto atipico: Taleb è un islamofobo che agisce con modalità simili a quelle di un terrorista islamico. E intanto, mentre le motivazioni alla base del gesto sono ancora al vaglio e l’uomo è detenuto in un carcere di massima sicurezza, le polemiche sono esplose.
Le reazioni del cancelliere uscente e del suo sfidante
“L’atto orribile di ieri a Magdeburgo non rientra nel modello che abbiamo visto finora”, ha affermato sabato Friedrich Merz, leader dell’Unione Cristiano-Democratica di centro-destra (Cdu) e favorito alla carica di cancelliere. “Questo obbliga noi politici a fermarci un attimo”.
Quanto al cancelliere uscente, il socialdemocratico Olaf Scholz, il cui partito di centro-sinistra Spd sembra destinato a perdere il potere a febbraio, ha descritto l’attacco come un “atto terribile e folle” e ha affermato che “coloro che vogliono seminare odio” non vinceranno.
Ma intanto la tragedia rischia di avere ripercussioni ad ampio raggio, come le onde create da un sasso lanciato in uno stagno.
L’estrema destra infatti può facilmente cavalcare l’attentato per dimostrare l’inadeguatezza dei partiti tradizionali al potere, trovando facile sponda anche nel fatto che da quanto è emerso Taleb al-Abdulmohsen era stato segnalato più volte, anche se in modo “non specifico”, ovvero come soggetto potenzialmente pericoloso ma che non aveva (ancora) messo in piedi nulla di concreto. Di questo il governo Scholz e le istituzioni dovranno rispondere, e non sarà facile.
Falle nella sicurezza? Il governo riferirà al Bundestag il 30 dicembre
Per fare chiarezza su eventuali falle nella sicurezza, il Bundestag sta preparando una sessione straordinaria durante le vacanze di Natale: il 30 dicembre il ministro dell’Interno tedesco Nancy Faeser e i capi dei servizi di intelligence tedeschi dovranno relazionare in sede di commissione parlamentare alle critiche di carenze nella tutela dei luoghi pubblici durante le festività natalizie e su avvertimenti che se diversamente ascoltati avrebbero forse potuto contribuire a prevenire la strage.
L’Arabia Saudita – secondo quanto riportato da Afp – aveva chiesto in precedenza l’estradizione del cittadino saudita. Non solo, per quattro volte, tra il novembre del 2023 e il settembre del 2024, le autorità avevano avvertito la Germania della pericolosità di Taleb Abdulmohsen, sostenendo che potesse rappresentare una minaccia per i diplomatici di Riad, ma secondo fonti della sicurezza e del governo tedeschi citate dal Wsj Berlino ignorò quegli avvertimenti perché pensava che i sauditi lo avessero preso di mira per aver ripudiato l’Islam.
Pressato da più parti, il governo di Berlino si è impegnato ad andare a fondo sulla questione. Faeser ha assicurato che “non sarà lasciato nulla di intentato” per far luce sulle informazioni disponibili ai servizi di sicurezza prima del sanguinoso attacco di venerdì scorso.
Immigrazione tema che può decidere le prossime elezioni
Ma riguadagnare la fiducia dei cittadini non sarà né una passeggiata né una cosa rapida. Mentre il governo Scholz, già molto impopolare, si trova a maneggiare una patata bollente che rischia di far perdere ancora più terreno ai partiti tradizionali, la tragedia rinfocola un tema molto caldo in Germania, quello dell’immigrazione, divenuto un grosso problema dopo che l’ex cancelliera Angela Merkel nel 2015 accolse un gran numero di rifugiati dalla Siria.
La questione infatti, insieme alla crisi economica e alla guerra in Ucraina, determinerà l’esito del voto nazionale del 23 febbraio prossimo. D’altronde sono passati solo quattro mesi da un altro attentato, che aveva già sconvolto l’opinione pubblica a pochissimi giorni dalle elezioni in tre Laender orientali (Sassonia, Turingia, Brandeburgo): il 23 agosto a Solingen un migrante siriano ha ucciso a coltellate tre persone e ne ha ferite altre otto e al voto locale Afd andò molto bene.
Ecco perché un po’ tutti i partiti stanno cercando di rivedere le proprie posizioni sul tema. Merz, che ha spostato alquanto più a destra la Cdu rispetto all’epoca Merkel, ha già affermato da tempo che ridurrà drasticamente il numero di richiedenti asilo autorizzati a stabilirsi in Germania, che vuole introdurre controlli alle frontiere e rendere più facile l’espulsione dei rifugiati.
Ma è soprattutto Alternative für Deutschland, dato al momento al 19% dei voti, che potrebbe guadagnarci: il partito non solo è in ascesa ma potrebbe diventare anche la principale forza di opposizione. E questo nonostante il partito sia stato protagonista di vari scandali che lo hanno associato al neonazismo e il fatto che tribunali e intelligence tedeschi lo abbiano classificato come organizzazione estremista che mira a minare la democrazia nel Paese.
Afd intanto ha preso subito le distanze dall’attentatore saudita: “Possiamo escludere che l’autore dell’attentato di Magdeburgo fosse un membro dell’Afd. Non c’è mai stata nemmeno una richiesta di adesione”, ha detto al Rheinische Post la portavoce della leader e candidata cancelliera Alice Weidel.
E ha iniziato a ‘sfruttare’ il sanguinoso evento, non solo a parole ma anche organizzando ieri pomeriggio una “commemorazione” pubblica e una marcia per le vittime, nel centro di Magdeburgo, con la partecipazione di Weidel. La leader ha scritto via X che l’attacco “non sarebbe stato possibile senza una immigrazione incontrollata”. Per Weidel, “lo Stato deve proteggere i cittadini attraverso una politica migratoria restrittiva e rimpatri costanti”.
Musk: “Solo l’Afd può salvare la Germania”
A rinforzare le chances dell’estrema destra tedesca di fare un exploit al voto nazionale, è arrivato a stretto giro l’appoggio di Musk, tramite X: “Solo l’Afd può salvare la Germania“, ha scritto venerdì sulla piattaforma quello che è stato definito il ‘co-presidente’ degli Usa per la sua interpretazione piuttosto ingombrante del suo ruolo di consigliere del neo eletto presidente Usa Donald Trump.
Il magnate ha anche rilanciato un video dell’influencer radicale Naomi Seibt, nel quale la nota negazionista del cambiamento climatico, vicina a Afd e oppositrice dell’attivista green Greta Thunberg, descriveva le politiche ambientali dei Verdi tedeschi come “suicidio nazionale eco-socialista” e attaccava Merz sia per il suo rifiuto di collaborare con Afd sia per il suo rigetto delle politiche di Musk e Javier Milei, il controverso presidente dell’Argentina, da lei definite ‘pro-libertà’.
L’endorsement di Musk non è un caso isolato, ma arriva dopo altre chiare attestazioni di sostegno verso altri partiti populisti, a partire dall’’amicizia’ con Giorgia Meloni fino all’appoggio al leader di Reform UK Nigel Farage, che ha intenzione di supportare anche con una donazione di 100 milioni di dollari.
Le reazioni a Musk
Ma come è stato accolto il sostegno del miliardario Usa a Afd?
I leader del partito hanno espresso soddisfazione: “Sì! Hai perfettamente ragione!”, ha scritto Weidel su X in risposta a Musk, pubblicizzando poi una recente intervista che ha rilasciato su, come ha detto lei, come “la socialista [Angela] Merkel abbia rovinato il nostro paese” e come “l’Unione Europea sovietica” stia distruggendo la Germania.
Naomi Seibt dal canto suo ha commentato sostenendo che le uscite di Musk non sono intromissioni nella vita politica tedesca ma espressione di quanto lui tenga alla Germania.
Molti altri politici invece hanno reagito con indignazione: ” È preoccupante, irritante e inaccettabile che una figura chiave del futuro governo degli Stati Uniti interferisca nella nostra campagna elettorale“, ha detto Dennis Radtke, eurodeputato della Cdu al quotidiano Handelsblatt, aggiungendo che Musk è una “minaccia per la democrazia nel mondo occidentale” e che ha trasformato X in un veicolo “di disinformazione”.
Il post di Musk è “completamente Inaccettabile” per Alex Schaefer, deputato della Spd di Scholz, che ha commentato al quotidiano Tagesspiegel: “Siamo molto vicini agli americani, ma ora è necessario il coraggio per opporsi al nostro amico. Ci opponiamo all’interferenza nella nostra campagna elettorale“.
Anche Scholz è intervenuto, in conferenza stampa a Berlino: “Abbiamo libertà di parola, che si applica anche ai multimiliardari, ma libertà di parola significa anche che puoi dire cose che non sono giuste e che non contengono buoni consigli politici”.
Christian Lindner, ex ministro delle Finanze e leader del Partito Liberale Democratico (Fdp), il cui licenziamento per divergenze sul bilancio ha dato il via alla crisi di governo tedesca un mese fa, da una parte ha elogiato le idee di Musk sulla riduzione delle regolamentazioni e della burocrazia, dall’altra lo ha messo in guardia dall’Afd.
“Elon, ho avviato un dibattito politico ispirato dalle idee tue e di Milei”, ha scritto Lindner su X. “Mentre il controllo delle migrazioni è fondamentale per la Germania, l’Afd si oppone alla libertà, alle imprese, ed è un partito estremista di estrema destra. Non affrettarti a trarre conclusioni da lontano”.
Musk su Scholz: “Incompetente idiota”
Difficilmente Musk seguirà questo invito, come dimostra il fatto che dopo l’attentato a Magdeburgo il proprietario di Tesla ha rincarato la dose, sempre su X: “Scholz dovrebbe dimettersi immediatamente. Incompetente idiota“.
D’altronde già in occasione delle elezioni tedesche del 2023 Musk aveva detto la sua, chiedendo la fine del governo “semaforo” (Spd, Verdi e Fdp) e criticando il finanziamento di operazioni di soccorso nel Mediterraneo.
Con queste premesse, e con una campagna elettorale che era già partita in maniera nervosa e con poco fair play, è lecito aspettarsi che i due mesi che separano la Germania dalle elezioni tedesche saranno sempre più incandescenti, e molto lunghi.