L’Unione Europea è a un punto cruciale: deve agire con urgenza per rilanciare la propria industria e mantenere la competitività globale, altrimenti rischia di perdere terreno nella corsa alla transizione ecologica. Il Clean Industrial Deal, una delle principali iniziative dell’Ue, è progettato per affrontare questa sfida, combinando ambizioni climatiche con il potenziamento delle capacità produttive sostenibili. Stéphane Séjourné, vicepresidente esecutivo per la Prosperità e la Strategia Industriale, gioca un ruolo chiave nella definizione di questo piano, con una visione chiara: rilanciare l’industria europea rendendola verde, innovativa e resiliente.
Un piano strategico per il futuro dell’industria
Il cuore della strategia di Séjourné è proprio il Clean Industrial Deal, un piano che promette di riscrivere le regole dell’industria europea. Il 2025 sarà l’anno cruciale per la sua realizzazione, con la Commissione Europea che si prepara a lanciare interventi mirati già a partire da febbraio. Séjourné sottolinea l’urgenza di agire di fronte a sfide globali sempre più complesse, come l’aumento dei costi energetici e la competizione aggressiva di altre potenze economiche. In un’intervista a Politico, ha spiegato che è fondamentale “dare un segnale chiaro ai mercati e agli investitori” per rafforzare la competitività dell’industria europea.
Il Clean Industrial Deal prevede misure specifiche per supportare settori chiave come l’acciaio, l’alluminio, il cemento, ma non solo. Séjourné ha insistito sull’inclusione dell’industria chimica, definita “l’industria delle industrie”, considerata la spina dorsale di moltissimi altri settori industriali. La sua proposta è di creare mercati per prodotti “verdi”, come l’acciaio decarbonizzato, un passo fondamentale per garantire una transizione ecologica senza compromettere la competitività industriale. Per Séjourné, l’Europa non può permettersi di lasciare indietro nessun settore strategico, e l’obiettivo è quello di costruire un mercato industriale che integri la sostenibilità senza sacrificare l’efficienza economica.
Decarbonizzazione e innovazione, due facce della stessa medaglia
La decarbonizzazione non è più solo un obbligo ambientale, ma un’opportunità economica per l’Europa. L’approccio del Clean Industrial Deal non riguarda soltanto la riduzione delle emissioni, ma mira a unire la sostenibilità con l’innovazione. Come suggerito da Séjourné, la chiave per accelerare la transizione è integrare le energie rinnovabili nei processi industriali e promuovere tecnologie emergenti come le biotecnologie e le tecnologie pulite. L’Europa mira, entro il 2035, a decarbonizzare fino al 90% dei processi industriali attraverso soluzioni scalabili di elettrificazione. Questo scenario può diventare realtà solo con l’adozione di politiche mirate per l’accelerazione dei mercati per gli Energy Purchase Agreements e la messa in atto di direttive come la Renewable Energy Directive.
Un altro elemento chiave del piano di Séjourné riguarda la creazione di mercati pubblici decarbonizzati, che stimoleranno la domanda di prodotti verdi. Sebbene tali mercati non esistano ancora, l’Europa sta lavorando per introdurre approvvigionamenti pubblici che includano clausole favorevoli ai prodotti “made in Europe”, e l’introduzione di un’etichetta verde per i settori industriali. La creazione di un mercato per l’acciaio verde è una delle iniziative più emblematiche, una mossa che riflette l’impegno per il futuro sostenibile dell’industria europea.
In parallelo, Séjourné ha sollevato un aspetto cruciale: la necessità di una transizione giusta e inclusiva. La formazione e la riqualificazione professionale dei lavoratori, infatti, non sono solo un’aspirazione, ma una necessità per evitare disuguaglianze e garantire che nessuno resti indietro durante questo processo di trasformazione. Il Clean Industrial Deal non è solo una strategia economica, ma anche sociale, cercando di equilibrare la crescita con la giustizia sociale.
Una strategia globale per competere sul palcoscenico internazionale
Se da un lato il Clean Industrial Deal risponde a necessità interne, dall’altro la sua realizzazione risulta fondamentale per consolidare la posizione dell’Europa sulla scena internazionale. Séjourné è consapevole che l’Ue non può più agire come una superpotenza economica di secondo piano, soprattutto in un contesto globale dove Stati Uniti, Cina, India e Giappone stanno investendo enormemente in tecnologie verdi. Secondo il vicepresidente, l’Europa deve adottare una strategia “sia difensiva che offensiva” per proteggere e promuovere le sue industrie, in particolare attraverso l’implementazione di meccanismi come il Carbon Border Adjustment Mechanism, che garantisce una concorrenza leale proteggendo il mercato interno dalle distorsioni dovute al carbonio prodotto all’estero.
Séjourné ha inoltre evidenziato l’importanza di affrontare la crescente competizione proveniente da mercati globali e, in particolare, dalla politica commerciale degli Stati Uniti. Nel contesto del ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, l’Europa dovrà prepararsi a una strategia bilanciata che combini sia la protezione dei suoi settori industriali che una posizione di negoziazione forte, soprattutto nelle trattative con il mercato statunitense. “È il momento di superare la nostra ingenuità”, ha dichiarato Séjourné, facendo riferimento alla necessità di politiche più assertive e consapevoli in un mondo globalizzato.
Innovazione e competitività, i pilastri della rivoluzione industriale europea
La competizione globale non è l’unica sfida che l’Ue dovrà affrontare. Una parte significativa della strategia riguarda anche la semplificazione delle normative interne, con l’obiettivo di ridurre i costi e la burocrazia per le imprese. Séjourné ha sottolineato come una delle priorità principali sia quella di facilitare l’accesso delle aziende a finanziamenti europei e programmi come InvestEU, con l’introduzione di un “Fondo per la Competitività” che aiuterà a finanziare le infrastrutture necessarie per decarbonizzare i settori strategici e sviluppare nuove tecnologie.
L’industria dell’acciaio gioca un ruolo fondamentale, poiché senza una produzione acciaieria competitiva in Europa non sarà possibile costruire veicoli a basse emissioni o turbine eoliche. In parallelo, altre tecnologie emergenti come il cleantech e il biotech necessiteranno di incentivi e garanzie per abbattere i costi del capitale, rendendo più accessibile l’innovazione industriale. A questo scopo, Séjourné sta lavorando per ottenere il via libera a un pacchetto di misure che includa anche una drastica riduzione dei dati richiesti dalle imprese per ottemperare alle normative, abbattendo la burocrazia che oggi grava sul settore.
Il Clean Industrial Deal rappresenta, quindi, non solo una risposta alle difficoltà economiche e ambientali, ma anche una straordinaria opportunità per l’Europa. L’ambizione di Séjourné è quella di mettere l’industria europea al centro della transizione ecologica globale, dimostrando che innovazione e sostenibilità possano andare di pari passo. Se realizzato con successo, il Clean Industrial Deal offre all’Europa la possibilità di affrontare le sfide industriali con una strategia orientata alla sostenibilità e all’innovazione. Questo piano potrebbe diventare un catalizzatore per una crescita economica più verde e più equa, rafforzando la posizione dell’Europa sul mercato globale.