Fabbriche di AI, l’ultima spiaggia per l’economia europea?

Presentate le prime sette proposte di costruzione di “fabbriche di Ai”, tra cui anche una italiana
1 settimana fa
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Intelligenza Artificiale
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L’Ue ha un grave problema con la produttività, ma l’intelligenza artificiale potrebbe venire in soccorso. In tal senso, l’Unione Europea ha recentemente compiuto un passo ambizioso per affermarsi come leader globale nell’intelligenza artificiale (Ai), avviando un’iniziativa senza precedenti attraverso l’impresa comune EuroHPC.

In risposta al bando pubblicato nel settembre 2024, sono state presentate le prime sette proposte di costruzione di “fabbriche di Ai”, tra cui anche una italiana. Si tratta di impianti specializzati per l’addestramento e lo sviluppo di modelli avanzati di intelligenza artificiale. Questi centri verranno realizzati in stretta connessione con la rete europea di supercomputer ad alte prestazioni (HPC), con l’obiettivo di rappresentare un punto di riferimento per il talento, la capacità di calcolo e i dati necessari per portare l’Ai in Europa ad alti livelli di competitività.

EuroHPC: il progetto europeo per supercomputing e Ai

L’iniziativa EuroHPC nasce con l’obiettivo di rafforzare la competitività dell’Europa in ambito tecnologico, dotando gli Stati membri di un’infrastruttura condivisa di supercomputer, utile non solo per l’intelligenza artificiale, ma anche per altri ambiti di ricerca avanzata, dalla biomedicina alle scienze climatiche.

Il progetto EuroHPC non si limita a garantire potenza di calcolo, ma promuove lo sviluppo di competenze locali, assicurando che le startup, i ricercatori e le industrie europee possano accedere a risorse di calcolo e a infrastrutture che solo i grandi giganti globali attualmente possiedono. Il fine ultimo dell’Ue è quello di garantire che l’Europa non rimanga indietro rispetto a Cina e Stati Uniti nel campo dell’Ai, che rischia di allargare un gap economico già crescente. Insomma, l’Ue non vuole dire la sua solo da un punto di vista normativo, come già fatto con l’Ai Act , ma anche da un punto di vista della produttività. Le “fabbriche di Ai” mirano a creare un ecosistema europeo autonomo, solido e sostenibile.

I dettagli delle proposte: una rete europea di fabbriche di Ai

Le sette proposte, frutto della collaborazione di 15 Stati membri e due Stati partecipanti associati, testimoniano l’entusiasmo europeo per questa iniziativa. I progetti propongono la creazione di centri specializzati in Ai, che verranno costruiti intorno a supercomputer esistenti o progettati ad hoc per il settore. Tra i Paesi proponenti troviamo la Finlandia, che lavora con Cechia, Danimarca, Estonia, Norvegia e Polonia, insieme a Lussemburgo, Svezia, Germania, Grecia e Spagna, quest’ultima con la partecipazione di Portogallo, Romania e Turchia. L’Italia, in particolare, partecipa a una proposta congiunta con Austria e Slovenia.

Queste fabbriche di Ai saranno interconnesse e offriranno accesso alla potenza di calcolo per start-up, industrie e ricercatori europei. L’Ai diventa così il driver per sperimentare quella maggiore coesione e unità che da più parti viene indicata come l’unica strada per dare nuova linfa all’economia europea e mantenerla competitiva a fronte della crescita americana e cinese.

La rete di fabbriche Ai consentirà all’Europa di sviluppare soluzioni tecnologiche sempre più avanzate, eliminando, almeno in questo campo, le barriere di accesso che fino a oggi hanno rallentato l’innovazione nel vecchio continente. A differenza di altri settori già avviati, quello dell’Ai è nuovo e permette di applicare agilmente una nuova linea comune. Per questo, il progetto EuroHPC ha anche un interessante significato politico.

Il ruolo dell’Italia e di Leonardo: investire nel futuro tecnologico

L’Italia ha dimostrato grande interesse nell’iniziativa EuroHPC, partecipando alla proposta per la creazione di una fabbrica di Ai insieme ad Austria e Slovenia. Uno dei principali attori italiani coinvolti in questo progetto è Leonardo, azienda leader nell’aerospazio e nella difesa che, grazie alle sue competenze nell’alta tecnologia, rappresenta una risorsa strategica per lo sviluppo dell’intelligenza artificiale in ambito industriale e di ricerca. Leonardo non solo investe nella crescita delle capacità computazionali e nella sicurezza informatica, ma promuove anche la formazione di competenze specifiche nel settore dell’Ai, un elemento su cui ha insistito anche Microsoft annunciando un investimento da 4,3 miliardi di euro in Italia. Una parte importante del piano del colosso americano consisterà nella formazione per far crescere le competenze digitali di oltre 1 milione di italiani entro la fine del 2025.

Tornando a Leonardo, il suo impegno nel campo dell’Ai si concretizza ella progettazione e gestione di infrastrutture avanzate che potrebbero essere sfruttate proprio in iniziative come le fabbriche di Ai, consentendo a startup e istituzioni di accedere a tecnologie di alto livello. Questa partecipazione permette all’Italia di posizionarsi come uno dei protagonisti nel panorama europeo dell’Ai, promuovendo un’innovazione tecnologica che avrà ricadute positive su industria, economia e società.

La strada verso le prime fabbriche di Ai europee

Le proposte presentate nell’ambito di EuroHPC saranno valutate da un gruppo di esperti indipendenti, e le prime selezioni verranno annunciate già nel dicembre 2024. L’implementazione dei progetti inizierà subito dopo, con l’obiettivo di vedere le prime fabbriche di Ai operative nei primi mesi del 2025, come indicato negli orientamenti politici della Presidente della Commissione Europea Ursula von der Leyen. La Commissione è determinata a costruire un ecosistema europeo forte e indipendente, e questo impegno si riflette nella rapidità con cui il progetto EuroHPC sta avanzando verso la realizzazione concreta. Anche in questo caso, qualcosa di raro per l’esperienza europea.

L’introduzione di queste fabbriche di Ai rappresenta un passaggio cruciale nella trasformazione tecnologica europea: grazie a questa infrastruttura, le aziende, le startup e i ricercatori europei potranno accedere a risorse computazionali di primo livello senza dover dipendere da provider extraeuropei. Inoltre, l’iniziativa supporta lo sviluppo di nuove competenze locali e favorisce l’integrazione delle tecnologie di Ai nei processi industriali, contribuendo al rafforzamento dell’economia europea.

Con l’EuroHPC e le sue fabbriche di Ai, l’Unione Europea punta a costruire un sistema tecnologico interconnesso, capace di competere su scala globale e di assicurare all’Europa una posizione di rilievo nell’innovazione digitale. La sfida è iniziata.