Auto elettriche: l’Ue sfida la Cina con le minicar da 15-20mila euro

La Commissione europea lancia l'iniziativa "Small Affordable Cars" e sfida il domino cinese nel settore
16 ore fa
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Minicar Elettriche Ue strategia Small Affordable Cars
Minicar elettriche ue (immagine generata con l'Ai)

La Commissione europea ha messo nero su bianco la sua strategia per rilanciare il mercato dell’auto elettrica attraverso l’iniziativa “Small Affordable Cars”: veicoli di piccole dimensioni dal prezzo accessibile tra i 15 e i 20 mila euro. Un piano che mira a democratizzare la mobilità sostenibile e a contrastare l’avanzata della concorrenza cinese nel settore automotive europeo.

Il progetto “Small Affordable Cars”

Stéphane Séjourné, vicepresidente esecutivo della Commissione europea e responsabile delle politiche industriali, ha delineato i contorni dell’iniziativa durante il Consiglio Competitività di Bruxelles. L’obiettivo è convincere i costruttori europei, in aperto contrasto con le politiche green del’Ue, a immettere sul mercato “una gamma che attualmente non è presa in considerazione nel mercato europeo e che potrebbe stimolare la produzione”.

Il progetto, già annunciato da Ursula von der Leyen nel discorso sullo Stato dell’Unione, prevede la creazione di “una nuova categoria normativa dedicata alle auto piccole” che dovrà riflettersi negli standard sulle emissioni di CO2 in modo da definire standard specifici e più adeguati ai veicoli elettrici di dimensioni ridotte. Le proposte concrete della Commissione per il settore automobilistico arriveranno entro la fine di quest’anno, ma gli indizi non mancano.

Il modello delle kei car giapponesi

L’ispirazione arriva dal Giappone e dalle sue kei car: veicoli ultra-compatti lunghi al massimo 3,4 metri e larghi 1,8, caratterizzati da prezzi contenuti tra l’equivalente di 6.500 e 9.500 euro. Una proposta già avanzata mesi fa da Luca De Meo, allora Ceo di Renault e presidente di Acea, e da Stellantis, e supportata anche da uno studio del ministero del Tesoro italiano.

La strategia europea punta su city car pulite che “potrebbero costare tra i 15 e 20 mila euro”, ben al di sotto delle elettriche standard che spesso superano i 40 mila euro. Questo posizionamento dovrebbe stimolare la domanda di veicoli elettrici e “rafforzare la produzione europea“.

Lo scenario di mercato attuale

Dopo il tracollo dello scorso anno, il mercato delle auto elettriche in Europa sta vivendo un’importante crescita: dati Acea alla mano, nel primo semestre del 2025 le vendite hanno raggiunto 869.271 unità con un incremento del 22%, conquistando il 15,6% della quota di mercato dell’Unione europea. L’aumento delle immatricolazioni, tuttavia, non significa necessariamente che l’industria automobilistica europea sia più forte. Anzi, la concorrenza cinese si fa sempre più aggressiva, con oltre 350 mila posti di lavoro europei considerati “minacciati” nei prossimi cinque anni. Ancora più significativa è stata la crescita registrata dal settore delle auto ibride, che hanno raggiunto quota 1.942.762 unità (+17,1%), trainate da Francia (+34,1%), Spagna (+32,8%), Italia (+10%) e Germania (+9,9%). I modelli ibridi rappresentano ora il 34,8% della quota di mercato totale dell’Ue.

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Il mercato delle auto immatricolate in Ue da gennaio a giugno 2025_Fonte: Acea

Secondo Transport & Environment, le case automobilistiche europee sono sulla buona strada per conformarsi agli obiettivi di riduzione delle emissioni, considerando che i veicoli elettrici hanno raggiunto una quota del 25% nel periodo 2025-2027. Tuttavia, il ritardo degli obiettivi Ue del 2025 ha portato le aziende a “togliere il piede dall’acceleratore”, causando un deficit di 2 milioni di veicoli elettrici, che il Dragone, più di Tesla, sta provando a colmare.

La posizione italiana

Il ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso ha espresso apprezzamento per l’idea di una nuova categoria di utilitarie, pur sottolineando la necessità di un approccio basato su “libertà e neutralità tecnologica”. L’Italia chiede che la piccola vettura sia accessibile a tutti, ma non necessariamente con alimentazione elettrica.

Durante gli incontri trilaterali a Bruxelles con Francia e Germania, Urso ha ribadito che “senza un’industria dell’auto forte e autonoma non c’è futuro per la sovranità industriale europea“.

Gli incentivi a sostegno

A settembre 2025 sono tornati gli incentivi italiani per l’acquisto di auto elettriche, con uno stanziamento di 600 milioni di euro. Il cosiddetto Bonus rottamazione può raggiungere 11.000 euro per i privati e 20.000 euro per le microimprese, a condizione che venga rottamato un veicolo a motore termico. L’importo varia in base all’Isee familiare. L’obiettivo è raggiungere almeno 39.000 nuovi veicoli a zero emissioni entro giugno 2026, data di scadenza delle risorse del Pnrr dedicate alla mobilità sostenibile.

Le condizioni di mercato sembrano favorevoli: entro il 2027 si prevede che i prezzi delle batterie per i veicoli elettrici scendano significativamente, mentre molti nuovi modelli sono attesi a partire da 25.000 euro nel periodo 2025-2027.

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