Maggiore protezione contro il fumo, soprattutto quello passivo, salute cardiovascolare, trapianto di organi e Unione europea della salute. Questi i temi principali all’ordine del giorno dell’incontro dei ministri della Salute a Bruxelles del 3 dicembre nell’ambito del Consiglio europeo.
Un divieto di fumo più ampio
Quanto al primo punto, il Consiglio ha adottato una raccomandazione che punta a ridurre l’esposizione al fumo passivo e agli aerosol e a realizzare una generazione senza tabacco in Europa entro il 2040 (intendendo con ciò che meno del 5% della popolazione utilizzerà prodotti del tabacco), come stabilito nel piano europeo di lotta contro il cancro.
La raccomandazione dunque chiede ai Paesi membri di estendere nelle rispettive legislazioni il divieto di fumo ad aree chiave all’aperto come terrazze e verande di ristoranti, parchi giochi, parchi divertimento, piscine e zoo, spiagge, fermate degli autobus, aeroporti, zone esterne comuni nei luoghi di lavoro, scuole, università, ospedali, case di cura.
Le nuove misure si applicheranno anche al tabacco emergente e ai prodotti correlati, come le sigarette elettroniche e i prodotti a tabacco riscaldato che comunque espongono fumatori e non fumatori a livelli potenzialmente dannosi di sostanze tossiche.
Si stima che circa il 31% degli europei sia esposto al fumo passivo di tabacco a casa, al lavoro, nel tempo libero, negli istituti scolastici o in ambienti pubblici, mentre quasi un quarto (24%) della popolazione dell’Ue di 15 o più anni è fumatore, secondo un recente studio della Commissione europea.
Il tabacco rimane una delle principali cause prevenibili di morte prematura e il principale fattore di rischio per il cancro, fa sapere il Consiglio, con 1 decesso su 4 per cancro legato al fumo nell’Ue, in Islanda e in Norvegia.
“Ogni anno perdiamo circa 700mila vite a causa del consumo di tabacco e più della metà di tutti i fumatori inizia prima dei 19 anni. È il più grande rischio sanitario evitabile nell’Ue”, ha dichiarato Olivér Várhely, durante la sua prima riunione del Consiglio in qualità di commissario per la Salute e il benessere degli animali.
“La lotta contro le malattie non trasmissibili, come il cancro e le malattie cardiovascolari, è una priorità per la Presidenza ungherese. La raccomandazione odierna contribuirà a prevenire tali malattie riducendo la probabilità di esposizione al fumo passivo e agli aerosol, in particolare tra i bambini e i giovani”, ha commentato Péter Takács, ministro dell’Interno e responsabile per la Sanità dell’Ungheria, Paese con la presidenza di turno del Consiglio Ue.
Contrari sul tema Italia e Romania, che in una nota congiunta messa agli atti criticano soprattutto la proibizione negli spazi esterni dei ristoranti. In ogni caso, i due Paesi ricordano come dalla raccomandazione non derivi alcun obbligo legale per gli Stati membri di ridefinire la propria legislazione.
Proprio questo dei ristoranti, insieme all’equiparazione delle sigarette elettroniche con quelle tradizionali, è uno dei temi che la settimana scorsa ha portato alla bocciatura da parte dell’Europarlamento– con 378 contrari, 152 a favore e 26 astenuti – del documento approvato invece in sede di Consiglio. La proposta, avanzata dalla Commissione europea, era sostenuta da quattro principali gruppi politici: Partito Popolare Europeo (Ppe), Socialisti e Democratici (S&D), Renew Europe e Verdi/EFA. Tuttavia, è stata respinta dopo che la maggioranza del Ppe ha appoggiato gli emendamenti proposti dai Conservatori e Riformisti Europei (Ecr) che puntavano a distinguere la regolamentazione delle sigarette elettroniche e di altri dispositivi alternativi rispetto a quella dei prodotti a base di tabacco tradizionale.
Salute cardiovascolare
Altro tema sul piatto, la salute cardiovascolare, a proposito della quale Várhelyi ha annunciato che la Commissione europea elaborerà un nuovo piano europeo.
Il Consiglio Salute intanto ha approvato conclusioni sul miglioramento della salute cardiovascolare, facendo riferimento alla prevenzione, alla diagnosi precoce, al trattamento e alla riabilitazione, nonché alla riduzione dell’onere sociale ed economico di queste patologie.
Il Consiglio invita dunque gli Stati membri e la Commissione ad adottare misure come il rafforzamento delle politiche di promozione della salute e di prevenzione primaria, il miglioramento dell’alfabetizzazione sanitaria, la sensibilizzazione sulla salute cardiovascolare e la disincentivazione di scelte di vita non salutari quali l’uso di tabacco, il consumo eccessivo di alcol o una dieta poco sana.
Il Consiglio invita inoltre gli Stati membri a garantire la parità di accesso all’assistenza sanitaria in ambito cardiovascolare, a integrare l’apposito screening nei controlli periodici dello stato di salute e a potenziare la formazione degli operatori sanitari.
Le malattie cardiovascolari sono la principale causa di morte nell’Unione europea, essendo responsabili di circa un terzo di tutti i decessi nell’area. Inoltre contribuiscono in larga misura alla morbilità e alla disabilità. Possono inoltre avere un impatto economico significativo, sia sui sistemi sanitari che in termini di produttività.
“Le malattie cardiovascolari hanno un impatto devastante sugli individui e sulle loro famiglie, ma nella maggior parte dei casi possono essere prevenute affrontando i fattori di rischio sottostanti attraverso scelte di vita più sane. Lo screening e un migliore accesso al trattamento sono elementi essenziali per ridurne l’impatto”, ha commentato Takács.
L’Unione europea della Salute
Altro tema caldo, l’Unione europea della Salute, un progetto che ha l’obiettivo di garantire la resilienza dei sistemi sanitari che siano accessibili a tutti, di prepararsi alle future emergenze sanitarie e di promuovere stili di vita sani.
A questo proposito, Il Consiglio ha adottato delle conclusioni, invitando gli Stati membri e la Commissione a fare dell’Unione della Salute una priorità, sulla scia delle precedenti conclusioni adottate il 21 giugno 2024.
Le sfide previste su cui occorre agire, concordate dagli Stati membri, sono ampie e comprendono la crisi del personale sanitario, la necessità di migliorare la sicurezza dell’approvvigionamento di medicinali e dispositivi medici, l’individuazione e l’approccio coordinato alle esigenze insoddisfatte dei pazienti e della società in materia di salute, la prevenzione delle malattie non trasmissibili, la promozione di stili di vita sani, l’importanza dei social media per il benessere mentale e fisico dei bambini, le malattie trasmissibili e la resistenza antimicrobica (AMR).
L’Unione europea della Salute è stata discussa anche alla luce Rapporto Draghi sulla competitività presentato a settembre, che si è occupato del settore farmaceutico sottolineando il suo contributo storico all’economia dell’Ue e il suo importante ruolo di datore di lavoro in Europa ma mettendo allo stesso tempo in guardia contro l’emergere di un divario di competitività tra l’Ue e i suoi concorrenti, soprattutto nei segmenti più dinamici (compresi i medicinali biologici e orfani e i medicinali per terapie avanzate).
E’ stata ribadita la necessità di una forte cooperazione tra gli Stati membri, sostenuta dalla Commissione. per migliorare:
- innovazione farmaceutica e R&S
- sicurezza della catena di approvvigionamento e autonomia strategica dei medicinali
- partenariati internazionali strategici
Si è parlato anche di cambiamenti climatici e salute: il Consiglio ha riconosciuto il valore di un’agenda europea che segua l’approccio ‘One Health’, la cooperazione in materia di individuazione e risposta, e la riduzione dell’impatto dei sistemi sanitari sul clima e sull’ambiente nell’Unione. La prevenzione, la preparazione e la risposta alle emergenze sanitarie sono indispensabili per prepararsi alle crisi future, sottolinea il Consiglio in una nota.
Donazione e trapianto d’organi
Per quanto riguarda la donazione e il trapianto di organi le conclusioni approvate dal Consiglio mirano a rilanciare a livello politico queste pratiche in tutta Europa. In particolare, invitano la Commissione ad aggiornare il piano d’azione dell’Ue sulla donazione e il trapianto di organi.
Pacchetto farmaceutico
Si è parlato infine anche del pacchetto farmaceutico, composto da un regolamento e da una direttiva, è stato pubblicato nell’aprile 2023 con l’obiettivo di adeguare e semplificare l’attuale panorama normativo. Su tale materia i ministri hanno preso atto di una relazione sullo stato di avanzamento dei lavori.