La sostenibilità complessiva della pesca nell’Unione Europea continua a migliorare gradualmente, con meno stock ittici soggetti a sovrasfruttamento, secondo la recente Comunicazione della Commissione Europea “Pesca sostenibile nell’UE: stato dell’arte e orientamenti per il 2025″. Questo documento, adottato nei giorni scorsi, evidenzia i progressi fatti ma sottolinea anche la necessità di maggiori sforzi per garantire la resilienza del settore della pesca e la sostenibilità a lungo termine delle specie chiave in tutti i bacini marini.
Miglioramenti graduali e sfide persistenti
Ogni anno, la Commissione Europea rilascia una Comunicazione che fornisce aggiornamenti sullo stato della pesca nell’UE e avvia una consultazione pubblica sulla situazione attuale e la direzione delle possibilità di pesca per l’anno successivo. La Comunicazione di quest’anno riporta i progressi fatti nel raggiungere pratiche sostenibili, valuta l’equilibrio tra capacità di pesca e possibilità di pesca, esamina le performance socio-economiche del settore e monitora l’attuazione dell’obbligo di sbarco.
Utilizzando diverse fonti e i dati di supporto più recenti, la comunicazione europea offre un quadro dettagliato della situazione. I dati sugli stock ittici, per esempio, risalgono al 2022 per le acque del Nord-Est Atlantico e al 2021 per il Mediterraneo e il Mar Nero. La comunicazione delinea gli orientamenti per le proposte della Commissione sulle possibilità di pesca per il 2025 e avvia un processo di consultazione con gli attori interessati. Le proposte che verranno adottate dopo l’estate mirano a mantenere gli stock ittici che hanno già raggiunto livelli sostenibili a tali livelli, mentre aiutano altri stock a riprendersi.
Stato degli stock ittici
Nord-Est Atlantico
La comunicazione ha evidenziato che gli stock ittici nel Nord-Est Atlantico, in media, sono in range sani. L’ultima valutazione indica i migliori risultati di sostenibilità ottenuti finora, dimostrando che le decisioni di gestione sostenibile della pesca dell’UE e gli sforzi dei pescatori stanno dando i loro frutti. Tuttavia, diverse specie essenziali per l’equilibrio dell’ecosistema e per scopi commerciali continuano a non rendere come dovrebbero.
Mediterraneo e Mar Nero
Nel Mediterraneo e nel Mar Nero, sebbene gli stock stiano lentamente diventando più sani, la mortalità da pesca è ancora troppo alta. Sebbene il tasso di mortalità da pesca sia al suo livello più basso finora, è ancora del 20% superiore al tasso di sostenibilità raccomandato. Sono necessari un maggiore impegno e continui sforzi per consentire alle specie chiave e agli ecosistemi di recuperare completamente.
Mar Baltico
La situazione nel Mar Baltico rimane estremamente preoccupante, poiché gli stock ittici continuano a diminuire a causa di varie pressioni. Quattro dei dieci stock nel Mar Baltico non sono più oggetto di pesca mirata e possono essere sbarcati solo come catture accessorie. La Commissione continuerà a prendere misure per affrontare tutte le varie pressioni sugli stock ittici e aiutare a migliorare lo stato degli ecosistemi nel Mar Baltico. Tuttavia, gli Stati membri dovrebbero anche continuare i loro sforzi per invertire questa situazione attuando pienamente la legislazione dell’UE.
Impatti del cambiamento climatico e della pesca illegale
Le comunità di pescatori continuano a essere colpite dai cambiamenti climatici, portando a incertezze a causa della diminuzione della disponibilità degli stock ittici da cui dipendono per il loro sostentamento. Questo è anche il caso delle comunità che dipendono da stock sovrasfruttati. Inoltre, la pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata impatta l’accesso dei pescatori a risorse sufficienti. Sono necessari maggiori sforzi per combatterla, garantendo il rispetto delle misure di conservazione e controllo, comprese quelle che coinvolgono paesi non UE.
Consultazione pubblica e proposte future
Gli Stati membri, i Consigli consultivi, l’industria della pesca, le organizzazioni non governative e i cittadini interessati sono incoraggiati a condividere le loro prospettive sullo stato dell’arte e la direzione delle possibilità di pesca per il 2025. Sono invitati a esprimere le loro opinioni fino al 31 agosto come parte della consultazione pubblica online.
Proposte per il 2025
Dopo la consultazione pubblica, la Commissione presenterà le sue tre proposte per le possibilità di pesca del 2025: nell’Atlantico e nel Mare del Nord, nel Mar Baltico, così come nel Mediterraneo e nel Mar Nero. Le proposte si baseranno sui piani di gestione pluriennali della pesca dell’UE e sui consigli scientifici forniti dal Consiglio Internazionale per l’Esplorazione del Mare (ICES), nonché sull’analisi economica fornita dal Comitato Scientifico, Tecnico ed Economico per la Pesca (STECF). Le proposte incorporeranno anche gli adeguamenti risultanti dall’attuazione dell’obbligo di sbarco. Infine, il Consiglio discuterà le proposte della Commissione e deciderà sulle quote di pesca per il 2025 nelle sue riunioni di ottobre e dicembre di quest’anno.
Valutazione della politica comune della pesca
Parallelamente, la Commissione sta preparando una valutazione della politica comune della pesca per analizzare come i suoi strumenti e misure hanno funzionato nell’ultimo decennio. La valutazione esaminerà anche la dinamica rinnovata delle relazioni di pesca con i paesi non UE. Durante la preparazione della valutazione, è possibile contribuire sulla piattaforma “Have Your Say”.