Violenza sessuale e di genere: il Consiglio sanziona esponenti di Siria e Corea del Nord

Dal capo di stato maggiore dell’esercito siriano fino al ministro della sicurezza nordcoreano: chi sono i protagonisti delle nuove sanzioni del Consiglio Ue
2 mesi fa
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L'esercito siriano sull'autostrada Damasco-Aleppo
L'esercito siriano sull'autostrada Damasco-Aleppo (Xinhua/Sipa Usa/Fotogramma/Ipa)

Il Consiglio dell’Unione europea ha approvato misure restrittive nei confronti di quattro persone e due entità nell’ambito del regime globale di sanzioni per i diritti umani. Gli individui sanzionati sono responsabili di violazioni quali tortura e violenza sessuale e di genere sistematica e diffusa.

Tra i sanzionati, il capo di stato maggiore dell’esercito siriano, Abdel Karim Mohammad Ibrahim, e Ali Mahmoud Abbas, l’ex ministro della Difesa della Siria nonché vicecomandante in capo dell’esercito siriano. Entrambi sono responsabili delle azioni delle forze armate sotto il loro comando, che commettono torture sistematiche e diffuse, stupri, violenze sessuali e di genere contro i civili. Ecco chi sono gli altri.

Responsabili di atti di violenza “consolidata”

Tra gli altri sanzionati, anche il Ministro della sicurezza della Corea del Nord, Ri Chang Dae, “responsabile di numerosi atti di violenza sessuale e di genere commessi da funzionari del Ministero, in particolare contro donne e ragazze che si oppongono al regime o sono detenute in centri di detenzione/prigionia”, scrive il Consiglio.

A quest’ultimo si aggiunge anche Evgeniy Sobolev, il capo del cosiddetto “servizio penitenziario”, di Mosca nell’oblast di Kherson temporaneamente occupato in Ucraina. “Sotto il suo comando -continua il Consiglio -, è stato documentato un modello diffuso e sistematico di violazioni dei diritti umani nei centri di detenzione nelle aree sotto il controllo delle autorità di occupazione russe, inclusa la regione di Kherson, tra cui tortura e altri trattamenti o punizioni crudeli, inumani o degradanti e violenza sessuale e di genere”.

Infine, sono state sanzionate due entità: Kokorat San Ras, una gang haitiana che opera principalmente nella regione di Artibonite e nel Nord Ovest del Paese, “nota per l’uso della violenza contro le donne come arma comune”, spiega il Consiglio; e il centro di detenzione MSS della contea di Onsong, una struttura di detenzione nella provincia di Hamgyong settentrionale della Corea del Nord:“dove la tortura e altri trattamenti crudeli, inumani o degradanti sono pratiche consolidate”, ha concluso il Consiglio Ue.

Cosa prevedono le sanzioni

Le sanzioni prevedono il congelamento dei beni e la fornitura di fondi e risorse economiche direttamente o indirettamente a loro beneficio.

Dal 2020, il Consiglio Ue sanziona sistematicamente atti quali genocidio, crimini contro l’umanità e altre gravi violazioni o abusi dei diritti umani (ad esempio tortura, schiavitù, esecuzioni extragiudiziali, arresti o detenzioni arbitrarie).

“Il regime globale di sanzioni per i diritti umani dell’Ue sottolinea la determinazione dell’Ue a rafforzare il proprio ruolo nell’affrontare gravi violazioni e abusi dei diritti umani in tutto il mondo. Raggiungere l’effettivo godimento dei diritti umani da parte di tutti è un obiettivo strategico dell’Unione. Il rispetto della dignità umana, della libertà, della democrazia, dell’uguaglianza, dello stato di diritto e dei diritti umani è un valore fondamentale dell’Unione e della sua politica estera e di sicurezza comune”, ha sottolineato il Consiglio.

Ue-Siria: quale legame

L’Unione europea sostiene la popolazione siriana con aiuti umanitari ed economici. Sanziona chi, del suo regime, ricorre alla violenza (compresa quella sessuale e di genere) e chi la sostiene. Le sofferenze che la guerra sta causando sul territorio sono senza precedenti. Si stima che 16,7 milioni di persone necessitano di assistenza umanitaria: il 90 % della popolazione siriana vive al di sotto della soglia di povertà e oltre la metà della popolazione non ha accesso a una fonte stabile di acqua.

Dall’inizio della crisi nel 2011, l’Ue e gli Stati membri hanno stanziato oltre 33,3 miliardi di euro per sostenere i siriani all’interno del paese e in tutta la regione. Nel maggio 2011 l’Unione europea ha sospeso tutta la cooperazione bilaterale con il governo siriano e i suoi sostenitori, a seguito dell’escalation della violenza e dell’inaccettabile situazione dei diritti umani.

Le sanzioni riguardano persone e imprese responsabili della violenta repressione della popolazione siriana, persone che sostengono o traggono vantaggio dal regime, nonché persone e imprese ad esse associate. Queste persone e imprese sono oggetto di divieto di viaggio e congelamento dei beni.

L’Ue ha inoltre adottato sanzioni economiche, tra cui:

  • un embargo sulle armi
  • un divieto di importazione di petrolio greggio e di prodotti petroliferi dalla Siria
  • un divieto sugli investimenti nell’industria petrolifera siriana e nelle società impegnate nella costruzione di nuove centrali elettriche per la produzione di energia elettrica in Siria
  • il congelamento dei beni della banca centrale siriana detenuti nell’Ue
  • restrizioni all’esportazione di attrezzature e tecnologie che potrebbero essere usate a fini di repressione interna nonché di attrezzature e tecnologie per il monitoraggio o l’intercettazione delle comunicazioni telefoniche o online
  • un divieto di commercio di beni appartenenti al patrimonio culturale siriano
  • un divieto di commercio di oro, metalli preziosi e diamanti
  • un divieto per gli istituti finanziari siriani di aprire nuove succursali o filiali nell’UE

Il 23 febbraio 2023 il Consiglio ha introdotto un’ulteriore esenzione umanitaria al regime di sanzioni in considerazione della situazione in Siria per facilitare la rapida fornitura di assistenza umanitaria a seguito del devastante terremoto che ha colpito il Paese insieme alla Turchia.

Corea Del Nord, Calorosa Accoglienza Per Il Presidente Putin, Ricevuto Dal Leader Kim Jong Un Con Una Cerimonia Ufficiale In Piazza Kim Il Sung
Il presidente della Russia Vladimir Putin e il leader nordcoreano Kim Jong-un alla Mongnangwan Reception House (Vladimir Smirnov/Pool/Tass/Sipa Usa/Fotogramma)

Ue-Corea del Nord: quale legame

L’Unione Europea ha imposto sanzioni anche alla Corea del Nord in risposta alle sue attività di sviluppo di armi nucleari e missili balistici, e al suo sostegno militare alla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina. Queste misure restrittive, introdotte progressivamente dal 2006, mirano a esercitare pressione sul Paese affinché cessi le sue azioni destabilizzanti e rispetti gli obblighi internazionali.

Le sanzioni dell’Ue integrano e rafforzano quelle imposte dalle Nazioni Unite (ONU), rendendo il regime di sanzioni dell’Ue uno dei più restrittivi attualmente in vigore. Le misure restrittive dell’ONU sono state introdotte per la prima volta nel 2006, a seguito del primo test nucleare della Corea del Nord.
Le sanzioni dell’UE includono divieti di viaggio, congelamento dei beni, e divieti di mettere fondi e risorse economiche a disposizione dei soggetti inseriti in elenco. Riguardano anche il commercio, i beni e le tecnologie che potrebbero sostenere il programma del Paese asiatico in materia di armi, con divieti di esportazione e importazione, restrizioni al sostegno finanziario per gli scambi commerciali, restrizioni agli investimenti, e divieto di assistenza finanziaria.

Inoltre, l’Ue ha condannato qualsiasi sostegno militare fornito dalla Corea alla Russia. In questo contesto, il tredicesimo pacchetto di sanzioni in risposta alla guerra di aggressione della Russia nei confronti dell’Ucraina, adottato dal Consiglio il 23 febbraio 2024, comprende sanzioni contro persone ed entità coinvolte nella fornitura di armamenti della Corea del Nord alla Russia, incluso il ministro della Difesa, Kang Sun-nam.

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