L’Ue dovrebbe fare tutto il possibile per garantire che Edmundo González Urrutia, presidente legittimo e democraticamente eletto del Venezuela, possa entrare in carica il 10 gennaio 2025. A scriverlo in una nota è l’Europarlamento che ha adottato una risoluzione non vincolante con 309 voti favorevoli, 201 contrari e 12 astenuti.
Il Parlamento europeo, scrive, che “condanna senza mezzi termini e respinge fermamente i brogli elettorali orchestrati dal Consiglio nazionale elettorale, che è controllato dal regime e che si è rifiutato di rendere pubblico il risultato”. Ma a gravare sul presidente riconosciuto dall’Europa c’è un mandato di arresto venezuelano.
L’Unione europea al fianco del Venezuela
“I deputati riconoscono Edmundo González Urrutia come presidente legittimo e democraticamente eletto del Paese e María Corina Machado come leader delle forze democratiche – scrive l’europarlamento -. Condanniamo inoltre fermamente l’emissione da parte del governo venezuelano di un mandato d’arresto nei confronti di González”.
Nonostante i ripetuti appelli della comunità internazionale, il regime venezuelano non ha rispettato l’Accordo di Barbados del 2023 tra il governo Maduro e l’opposizione in relazione alle elezioni presidenziali, rendendo impossibile un’elezione libera ed equa.
Ciò ha creato un escalation di violenza nel Paese con la repressione e l’imprigionamento di numerosi cittadini che si sono opposti ai risultati elettorali. La messa in discussione ha visto protagonista l’Occidente, con Unione europea e Stati Uniti alleati e la Spagna che ha ospitato González in fuga.
“I deputati osservano che i rapporti delle missioni internazionali di osservazione elettorale affermano chiaramente che le elezioni presidenziali venezuelane del 28 luglio 2024 non hanno rispettato gli standard internazionali di integrità elettorale”, scrivono nella risoluzione gli europarlamentari. Poi la condanna, con la massima fermezza degli omicidi, le molestie, le violazioni e gli arresti perpetrati contro l’opposizione democratica, il popolo venezuelano e la società civile, chiedendo la fine delle violazioni sistematiche dei diritti umani.
“Mandato di arresto internazionale contro Maduro”
Nella risoluzione il Parlamento europeo esorta gli Stati membri a ripristinare le sanzioni contro i membri del Consiglio nazionale elettorale e contro Nicolás Maduro. I deputati infine hanno esortato gli attori regionali e la comunità internazionale a esercitare la massima pressione “sul regime di Maduro e sulla sua cerchia ristretta affinché accettino la volontà democratica del popolo venezuelano, riconoscendo Edmundo González Urrutia come presidente legittimo e democraticamente eletto”. In caso contrario, il Parlamento avverte che “si potrebbe verificare un nuovo esodo migratorio verso altri Paesi della regione, simile a quello che ha portato quasi otto milioni di venezuelani a fuggire dal Paese negli ultimi anni”.
Secondo i dati della piattaforma R4V (Interagency Coordination Platform for Refugees and Migrants), tra la fine del 2023 e il 2024 i migranti sono cresciuti dell’8,3%, circa 402.354 persone hanno lasciato il Venezuela.