Elezioni europee, altro che giovani disinteressati: il 64% andrà a votare

1 mese fa
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Gruppo di ragazzi

I giovani europei vogliono partecipare alla vita civile e politica e intendono votare. Smentendo molti luoghi comuni che li dipingono come interessati solo a videogiochi e social, in Italia anche ‘bamboccioni’ svogliati e superficiali, il 64% di loro vuole esprimere la propria preferenza alle urne delle prossime elezioni europee e il 38% ritiene che il voto sia l’azione più efficace per far sentire la propria voce. Non a caso, il 67% pensa che l’Ue abbia un impatto, almeno in parte, sulla vita quotidiana, a fronte di un 26% che dice di no e di un 7% che non sa dirlo.

È quanto emerge da un sondaggio condotto ad aprile 2024, attraverso interviste web, su un campione rappresentativo di 26.189 persone di età compresa tra i 15 e i 30 anni nei 27 Stati membri dell’Unione europea. Pubblicata dalla Commissione, l’indagine Flash Eurobarometro 545 “Gioventù e democrazia” analizza come i giovani si stiano avvicinando a un momento così importante come le elezioni europee in programma il 6-9 giugno prossimi, dalle quali usciranno il nuovo Parlamento e la nuova Commissione.

Romania Paese più coinvolto, in Italia il 67% intende votare

Grande coinvolgimento dei ragazzi, quindi, anche se rimane una certa percentuale di giovani che afferma di non essere interessato alla politica (19%) o al voto (13%). I restanti intervistati invece non hanno diritto di voto (8%), o non sono sicuri della loro intenzione di votare (9%) oppure preferiscono non rispondere (5%).

In 24 Stati membri i più coinvolti sono Romania (78% intende votare), Portogallo (77%), Belgio, Polonia (69%) e Spagna (68%); i meno entusiasti invece Malta (47%), Lettonia (46%) e Lussemburgo (il 41%).

In Italia, il 67% dei ragazzi che hanno diritto al voto ha dichiarato che andrà alle urne, e solo l’11% che non lo farà.

Eurobarometro Maggio2024 Voto Giovani

Votare per far sentire la propria voce, social anche per informarsi

Il voto, dunque, è considerato il mezzo principale per far sentire la propria voce, ma non è l’unico. Al secondo posto ci sono i social, utilizzando hashtag ad hoc o cambiando la propria immagine profilo (32%). Non solo: un buon 26% ha selezionato la partecipazione a organizzazioni studentesche o giovanili, il 25% il prendere parte a una consultazione pubblica sulle iniziative politiche proposte – anche nell’ambito del dialogo dell’UE con i giovani –, il 25% l’entrare in movimenti politici, partiti o sindacati, oppure, infine, il 22% il fare volontariato per un’organizzazione di beneficenza/campagna.

Elemento fondamentale i social, che sono un mezzo per esprimersi ma anche per informarsi: il 56% dei ragazzi ha dichiarato che è lì dove cercano e trovano le news, insieme a un 33% che ha selezionato stampa on line, podcast e piattaforme di news. Scelte e abitudini che ripropongono l’importanza della lotta alla disinformazione, alle fake news e alla manipolazione delle notizie.

Un dato incoraggiante a tal proposito è che il 73% ha dichiarato che la propria istruzione li ha dotati delle competenze digitali necessarie per individuare la disinformazione.

Gettonata per rimanere aggiornati anche la tv (49%) e non mancano le conversazioni con amici, colleghi e famiglia (29%), la radio (23%), la scuola o l’università (23%). Giornali cartacei o riviste sono stati scelti dal 16%.

L’impegno dei giovani nella vita civile

L’impegno dei ragazzi tuttavia non finisce qui. Andando più a fondo nell’indagine Eurobarometro, scopriamo che il 64% di loro ha partecipato alle attività di una o più organizzazioni negli ultimi 12 mesi, soprattutto nell’ambito di sport club (33%), gruppi o organizzazioni giovanili (18%), volontariato (17%) o organizzazioni culturali (15%).

Chi non ha partecipato, lo ha fatto per mancanza di tempo (40%), disinteresse verso questo tipo di attività (26%), per non averci ancora mai pensato (20%) o perché nessuno glielo ha mai proposto (16%).

Molto significativo è il dato per cui quasi un giovane su due, il 48%, nello scorso anno ha intrapreso azioni concrete per cambiare le cose, firmando una petizione, partecipando a un raduno o inviando una lettera a un politico.

Il 24% è particolarmente ingaggiato quando si tratta di guerre e conflitti, il 20% ha intrapreso azioni nel settore della democrazia e dello Stato di diritto, mentre il 22% lo ha fatto nel settore della disuguaglianza economica e della spesa per il welfare.

Diritti umani e ambiente i primi interessi dei ragazzi

Ma quali sono i temi che stanno più a cuore ai ‘giovani adulti’, le aree che più li interessano e li spingono ad agire in prima persona? Si tratta di argomenti di assoluta attualità e su cui il dibattito negli ultimi anni è diventato caldissimo:

• diritti umani (34%)
• cambiamenti climatici e ambiente (33%)
• salute e benessere (29%)
• parità di diritti indipendentemente dal genere, dalla razza o dalla sessualità (29%).

In particolare l’ambiente è un tema molto sentito: il 76% afferma di adattare il propria stile di vita per minimizzare l’impatto sull’ecosistema, e il 72% ha affermato che la propria istruzione ha insegnato loro a prendersi cura del Pianeta. Cosa molto interessante per i politici, il 70% valuterà i programmi relativi all’ecologia e prima di decidere chi votare.

Eurobarometro Maggio2024 Temi Interessano Giovani

I giovani si vedono in una prospettiva europea

I giovani si vedono in una prospettiva europea: oltre il 43% ha partecipato a un’attività in un altro paese dell’Ue, per studio o formazione (16%), volontariato (12%) o lavoro (12%), e quasi la metà (49%) è a conoscenza di opportunità come Erasmus +, il programma dell’Unione per l’istruzione, la formazione, la gioventù e lo sport.

Inoltre hanno le idee chiare su cosa si aspettano e vorrebbero dalle istituzioni europee:

• preservare la pace, rinforzare la sicurezza internazionale e promuovere la cooperazione tra gli Stati (37%)
• combattere la povertà e le diseguaglianze sociali (34%)
• promuovere i diritti umani, la democrazia e i valori europei comuni (30%)
• aumentare le opportunità di lavoro per le giovani generazioni (28%)
• politiche amiche dell’ambiente e contro i cambiamenti climatici (26%)
• società più inclusive, parità di genere e non discriminazione (21%).

Tutte richieste che i politici dovrebbero tenere come bussola, anche se va specificato che ci sono degli avvicinamenti verso i ragazzi, come la nomina da parte della Commissione di un coordinatore dell’Ue per la gioventù e la creazione, in corso, di un controllo dei giovani nel processo decisionale.

In definitiva il tratto più importante che emerge dal sondaggio è che i giovani sono molto più impegnati e attivi di quanto spesso non vengano dipinti o di come vengono trattati dagli adulti, anche quando si attivano concretamente come nel caso dei Fridays for Future e di Greta Thumberg. I giovani, ci dice invece l’indagine Eurobarometro, partecipano e vogliono esprimersi, andrebbero piuttosto ascoltati di più.