Il ministro degli Esteri tedesco Johann Wadephul (a destra) e il suo omologo cinese Wang Yi si stringono la mano al termine di una conferenza stampa congiunta presso il Ministero degli Esteri a Berlino (Odd Anderse/Afp)
Ampie divergenze su Ucraina e Taiwan, materie prime e questioni commerciali peseranno sul cinquantesimo anniversario delle relazioni tra Bruxelles e Pechino
L'annuncio del ritiro della direttiva sulle dichiarazioni ambientali (Green Claims) da parte della Commissione Europea è stata la classica goccia che ha fatto traboccare il vaso.
Unicredit, a sorpresa, ha rilanciato su Commerzbank, portandosi dal 21 al 28% del capitale. Il gruppo italiano non si è fatto bloccare dalle dichiarazioni minacciose del governo tedesco
Sta per scadere l’accordo per il transito del gas in Ucraina, che Kyiv non ha intenzione di rivedere. E chi non si è mosso per diversificare le forniture sta per pagarne lo scotto
Musk si schiera con Alternative fur Deutschland, a due mesi dal voto tedesco. Non è la prima volta: l’uomo più ricco del mondo ama infilarsi nelle questioni politiche nazionali e internazionali
Zelensky ammette di non avere la forza di riconquistare l’est dell’Ucraina, mentre una serie di testate internazionali si chiedono se l’Europa non sia già in guerra con la Russia
Sfiduciato Scholz, la campagna elettorale tedesca parte con gli insulti. Intanto, l favorito Merz vuole tagliare 100 miliardi dai programmi di inclusione e accoglienza degli immigrati
Kaja Kallas ha presieduto il suo primo consiglio Affari Esteri e ha rotto un tabù: l’Europa ha approvato le prime sanzioni contro entità cinesi dall’inizio della guerra. Pechino sostiene in modo neanche più tanto indiretto lo sforzo bellico russo e a Bruxelles non possono più ignorare questo fatto, anche a
I costruttori di automobili, rappresentati dall’Acea, presieduta da Luca De Meo, criticano i regolamenti Ue che impongono una transizione a tappe forzate all’elettrico. La prima cosa è evitare che l’industria paghi 16 miliardi di euro di multe
Shein e Temu hanno invaso l’Europa con prodotti a prezzi stracciati, in barba ad aziende locali, ambiente e qualità. Ora Bruxelles cerca di mettere un freno