Donald Trump accelera il percorso di riavvicinamento tra Regno Unito e Unione europea, interessate a tutelare i propri confini. Mentre prosegue il dialogo tra Mosca e Washington per porre fine alla guerra in Ucraina, tutte le parti sono d’accordo sul fatto che difesa di Kiev e il mantenimento della pace passano dall’Europa.
Per questo, prima del vertice europeo straordinario del 6 marzo, domenica prossima (2 marzo) un gruppo di leader europei volerà a Londra “per parlare dei piani congiunti riguardanti la difesa“, come annunciato oggi, 25 febbraio, dal premier polacco Donald Tusk, nel corso di un incontro a Varsavia con il presidente del Consiglio europeo, António Costa. L’obiettivo è creare un fondo comune per la difesa del continente e, secondo il Financial Times, il premier britannico Keir Starmer avanzerà una proposta ad hoc ai vertici di Bruxelles. “Ora è tempo di agire, di prendere decisioni, di ottenere risultati. La Commissione europea sta per presentare un pacchetto di proposte per rafforzare le capacità di difesa in Europa”, ha detto António Costa a margine dell’incontro con Tusk.
I piani per un fondo comune europeo
Secondo il quotidiano britannico, i ministri delle Finanze di alcuni Paesi europei e quello del Regno Unito, Rachel Reeves, discuteranno di un fondo comune paneuropeo per finanziare un incremento delle spese militari già a margine della riunione prevista questa settimana nell’ambito del G20 che si terrà il 26 e il 27 febbraio in Africa, a Città del Capo.
L’obiettivo è arrivare compatti all’incontro del 6 marzo, quando si terrà il vertice straordinario sull’Ucraina e la sicurezza dell’Europa. Donald Trump ha detto in tutte le salse che non ha alcuna intenzione di prolungare il proprio sostegno al Paese aggredito (che per lui è responsabile dell’inizio della guerra), soprattutto quando il conflitto sarà finito. Da quel momento in poi, la difesa dell’Ucraina e dell’Europa sarà soltanto una questione europea. Un monito scandito chiaramente anche da Mario Draghi, che questa volta ha trovato la comprensione dei vertici europei anche se non sono del tutto svanite le speranze di coinvolgere gli Usa: “Tutti noi abbiamo la piena convinzione che, a prescindere dalle difficoltà e dalle circostanze, l’Europa è interessata a rafforzare la cooperazione con gli Stati Uniti nel contesto della nostra sicurezza comune”, ha aggiunto il premier polacco Donald Tusk.
Intanto, la scorsa settimana il premier Starmer ha detto che l’Uk è pronta a inviare truppe in Ucraina per garantire che la pace venga mantenuta, e lo stesso ha fatto la Svezia: “Dobbiamo prima negoziare una pace giusta e sostenibile che rispetti il diritto internazionale, che rispetti l’Ucraina e che garantisca, soprattutto, che la Russia non possa semplicemente ritirarsi e costruire una nuova forza e attaccare l’Ucraina o un altro paese nel giro di pochi anni”, ha detto la ministra degli Esteri svedese Maria Malmer Stenergard.
Dopo Macron, anche Starmer va da Trump
Il contesto sempre più polarizzato riavvicina Londra e Bruxelles: “Non c’e’ dubbio che cercheremo, nel prossimo Consiglio europeo straordinario, non solo di rafforzare l’unità europea, ma anche di cooperare molto strettamente sulle questioni di difesa, sull’Ucraina e sulla Russia, sulla politica di sicurezza comune con la Gran Bretagna e la Norvegia“, ha detto Donald Tusk, premier di un Paese, la Polonia, che sente molto vicina la minaccia della ‘canaglia’ russa ai propri confini.
Se ieri, 24 febbraio, è stato il presidente francese Emmanuel Macron, domani tocca a quello britannico Keir Starmer raggiungere Donald Trump alla Casa Bianca. Durante il confronto, i due leader discuteranno della possibilità, già avallata dal capo dell’Eliseo, di dispiegare un contingente militare di pace europeo (si parla di almeno 30mila uomini), una volta raggiunto terminata la guerra.
L’obiettivo è vigilare sul mantenimento della pace, ma questa sarà anche l’occasione per Londra e Bruxelles di valutare una cooperazione più ampia, che tuteli non solo Kiev ma l’intera Europa.