L’Unione Europea continua il suo percorso di trasformazione alimentare con un nuovo capitolo del “novel food”: dopo aver approvato farine di grillo domestico, locuste migratorie e vermi della farina minore, Bruxelles ha dato il via libera alla polvere di larve intere di Tenebrio molitor, conosciute come larve gialle della farina. Questo nuovo alimento, trattato con raggi UV, entrerà ufficialmente nei supermercati europei dopo la pubblicazione del regolamento nella Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea.
Questa decisione arriva dopo un acceso dibattito al Parlamento europeo, dove la commissione Ambiente, Sanità Pubblica e Sicurezza Alimentare (Envi) ha respinto un tentativo dei gruppi conservatori di bloccare l’autorizzazione. I promotori dell’opposizione, Laurence Trochu (Conservatori e Riformisti Europei) e Alexander Bernhuber (Partito Popolare Europeo), hanno espresso preoccupazioni sulla sicurezza alimentare e sul rischio per le tradizioni culinarie europee. Ma la Commissione Europea, sostenuta dal parere scientifico dell’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa), ha ribadito che la polvere di larve è sicura alle condizioni d’uso proposte e, con 39 voti contrari, 32 favorevoli e 6 astensioni, la mozione è stata sconfitta.
La nuova autorizzazione e le sue implicazioni
La modifica al regolamento UE 2017/2470, che regola l’immissione sul mercato dei novel food, prevede che la polvere di larve di Tenebrio molitor trattata con raggi UV possa essere utilizzata in una vasta gamma di prodotti alimentari, tra cui pane, torte, pasta, prodotti caseari e composte di frutta e verdura. Questa decisione segue un iter durato anni, avviato dalla società francese Nutri’Earth, che detiene per i prossimi cinque anni l’esclusiva commerciale nell’Unione Europea, salvo nuove autorizzazioni.
Il processo di valutazione scientifica è stato lungo e rigoroso: l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (Efsa) ha espresso il suo parere favorevole nell’estate del 2023, stabilendo che il nuovo alimento è sicuro per il consumo umano, se utilizzato nei livelli e nelle condizioni proposte, e con potenziali benefici nutrizionali: è ricco di proteine, grassi insaturi, vitamine e minerali. Questo rende la polvere di larve una soluzione interessante non solo per i consumatori ma anche per l’industria alimentare, in un contesto globale caratterizzato dall’aumento della domanda di cibo e dalla necessità di ridurre l’impatto ambientale dell’agricoltura tradizionale.
Il Tenebrio molitor, una larva originaria del Mediterraneo, ha una lunga storia di utilizzo come mangime per animali domestici. La sua trasformazione in alimento per l’uomo rappresenta una nuova fase della sua evoluzione. Ridotto in polvere, è facilmente integrabile in una varietà di prodotti, offrendo un’opzione nutriente e sostenibile senza alterare significativamente sapori e consistenze.
Il dibattito politico e sociale
La decisione ha suscitato reazioni contrastanti. Da un lato, è stata lodata come un passo verso un sistema alimentare più sostenibile, capace di rispondere alla crescente domanda globale di proteine. Dall’altro, ha innescato forti critiche, soprattutto da parte di forze politiche conservatrici che temono un impatto negativo sulle tradizioni culinarie europee e sulla sicurezza alimentare. Gian Marco Centinaio, vicepresidente del Senato italiano, ha definito la scelta un “affronto agli agricoltori” e una minaccia per il Made in Italy.
Queste posizioni, tuttavia, sembrano ignorare il contesto globale: secondo la FAO, gli insetti rappresentano una fonte proteica altamente efficiente, con un impatto ambientale notevolmente inferiore rispetto agli allevamenti tradizionali, come la produzione di carne. Gli insetti richiedono meno acqua, meno spazio e producono meno emissioni di gas serra, contribuendo a ridurre l’impronta ecologica del sistema alimentare. Inoltre, il loro ciclo di vita breve li rende particolarmente efficienti dal punto di vista produttivo.
Un futuro di insetti in tavola?
L’introduzione degli insetti come alimento non è una novità a livello globale. In molti paesi del Sud-est asiatico, come la Thailandia e il Vietnam, gli insetti sono da secoli una componente essenziale della dieta quotidiana e vengono consumati sotto forma di snack o piatti principali. L’Europa, sebbene più reticente, sta gradualmente abbracciando questa tendenza, spinta da regolamentazioni che garantiscono sicurezza e trasparenza. L’introduzione dei novel food si inserisce in una strategia più ampia della Commissione Europea volta a promuovere fonti alternative di proteine per ridurre l’impatto ambientale della produzione alimentare.
Secondo la definizione dell’Ue, i novel food sono alimenti che non sono stati consumati in modo significativo prima del maggio 1997. Questa categoria comprende non solo insetti, ma anche nuovi ingredienti derivati da processi tecnologici innovativi o da fonti esotiche. Dal 2018, anno in cui è entrato in vigore il regolamento dedicato, sono stati approvati diversi prodotti a base di insetti, tra cui il grillo domestico (Acheta domesticus) e la locusta migratoria (Locusta migratoria). Al momento, l’Efsa sta valutando altre richieste per alimenti derivati da insetti, come la farina di Hermetia illucens (mosca soldato nera), la nidiata di fuchi di api mellifere e altre varietà di grilli e vermi. Sebbene non siano state ancora definite le tempistiche per le nuove autorizzazioni, è chiaro che l’Europa sta investendo nel potenziale degli insetti come fonte di proteine alternative.
Nel frattempo, la polarizzazione del dibattito sottolinea l’importanza di un dialogo aperto e informato. Mentre i detrattori si concentrano sui possibili rischi e sulle implicazioni culturali, i sostenitori vedono nei novel food una risposta necessaria alle sfide globali. La vera domanda è: saremo pronti ad accogliere il cambiamento, o continueremo a resistere all’inevitabile?