Terremoto in Francia. Macron ha sciolto l’Assemblea Legislativa e indetto elezioni lampo dopo la l’ampia sconfitta contro Le Pen emersa dai primi risultati delle elezioni europee. Il Rassemblement National di Jordan Bardella e di Marine Le Pen infatti è in testa alle elezioni Europee, accreditato del 31,5% secondo le stime di Ipsos per France Televisions, Radio France, France 24/Rfi, Public Senat/Lcp, a fronte del 15% di Renaissance del presidente Emmanuel Macron, che ha già indetto le elezioni legislative per il 30 giugno con ballottaggio il 7 luglio.
I socialisti hanno fatto meglio di altre occasioni ma da soli comunque non riescono a cambiare i destini della politica francese. Come cambia dunque l’Europa dopo questa ‘rivoluzione francese’?
Per Thibault Muzergues, analista dell’International Republican Institute, intervenuto alla Maratona elettorale organizzata da Andkronos al Palazzo dell’Informazione a Roma in occasione delle europee, “il risultato non è uno shock, perché i sondaggi degli ultimi mesi lo dicevano. La campagna elettorale di Valérie Hayer, la candidata della maggioranza del presidente Emmanuel Macron, è stata un disastro, nessuno anche in Francia ricorda chi sia lei”.
Macron, continua Muzergues, “poteva non fare niente ma non è nel suo carattere oppure fare una cosa rischiosa, indire elezioni”.
La sua scommessa, spiega l’analista, è che contro RN possa fare una maggioranza con tutti gli altri partiti. “Il dibattito ora è un dibattito populista tra Macron e Le Pen, tra popolo ed élite, ed entrambi lo vogliono”, conclude.
Per Nicoletta Pirozzi, direttrice del programma Europa IAI (Istituto Affari Internazionali), “non è una buona notizia l’indebolimento di Francia e Germania (dove l’estrema destra dell’AfD risulta secondo partito del Paese, ndr), che storicamente in Europa hanno svolto un ruolo di traino”, ma “c’è comunque una sostanziale tenuta della maggioranza nell’Europarlamento. L’ascesa dell’estrema destra avviene in un contesto di maggioranza fortemente europeista e integrazionista”.