Il Parlamento europeo riunito a Strasburgo ha votato la nomina di Bruna Szego a presidente della nuova Autorità antiriciclaggio e al finanziamento del terrorismo dell’Ue (Amla). Nella votazione di oggi in plenaria l’italiana, che attualmente dirige l’unità di vigilanza e regolamentazione antiriciclaggio della Banca d’Italia, ha ricevuto 569 voti a favore, 20 contrari e 61 astensioni in una votazione a scrutinio segreto.
“Sono davvero convinta che Amla, se adeguatamente istituita, sarà un punto di svolta nella lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo e, se nominata, credo che potrete fare affidamento non solo sulla mia esperienza e capacità, ma anche sul mio sincero impegno per garantire che Amla diventi pienamente operativa in modo tempestivo e adempia al proprio mandato”, aveva già commentato Szego la scorsa settimana, alla fine dell’audizione nelle commissioni congiunte Econ e Libe che avevano votato a suo favore.
“Sono consapevole che sarà impegnativo, con così tante questioni da affrontare e un punto di partenza così frammentato, e sento profondamente la responsabilità che mi assumerò come presidente – aveva proseguito -. Tuttavia, credo anche che la posta in gioco sia alta. Disporre di un solido sistema per la lotta al riciclaggio è fondamentale per la crescita, la prosperità e il benessere dei cittadini europei”, aveva concluso auspicando un “dialogo continuo” con gli europarlamentari.
Soddisfazione poi è stata espressa quest’oggi dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, che dal palco della Conferenza Nazionale dell’export e dell’internazionalizzazione delle imprese presso l’Università Bocconi di Milano ha commentato: “È un bel successo italiano a dimostrazione che la qualità che offre Bankitalia è di buon livello. Essere garanti alla lotta al riciclaggio significa aiutare la crescita economica”.
Cos’è la nuova Autorità europea per la lotta al riciclaggio
Con sede a Francoforte, la nuova Autorità europea per la lotta al riciclaggio di denaro e al finanziamento del terrorismo (Amla) è stata istituita lo scorso maggio dal Consiglio tramite regolamento e sarà operativa dalla metà del 2025.
Il nuovo organo lavorerà secondo due pilastri:
• il coordinamento delle azioni delle Unità nazionali di intelligence finanziaria (Fiu), con poteri anche sul sistema non finanziario, con la precisazione che non si sostituirà ad esse
• la vigilanza diretta su determinate entità finanziarie a rischio – AML/CFT (anti-money laundering/countering the financing of terrorism) – presenti in più Stati membri, compresi i prestatori di servizi per le cripto-attività, e la vigilanza indiretta su una serie di altri soggetti.
In caso di violazioni gravi potrà anche imporre sanzioni pecuniarie.
L’Amla dovrà inoltre creare un meccanismo integrato con supervisori nazionali negli Stati membri al fine di garantire che i soggetti obbligati rispettino i loro obblighi.
L’Autorità infine avrà anche un ruolo nel processo di armonizzazione normativa europea nel campo di sua competenza, integrando l’AML package e le leggi comunitarie in materia di AML/ CFT, attraverso norme tecniche di regolamentazione (RTS) e di attuazione (ITS), linee guida, opinioni e orientamenti.
Per la nomina definitiva di Szego manca ancora un passo: il sostegno di una maggioranza qualificata del Consiglio europeo, secondo le previsioni a gennaio.