Il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso di inserire l’entità “The Base” nell’elenco dei soggetti terroristici dell’UE, un’azione che evidenzia l’impegno continuo dell’Europa nella lotta contro il terrorismo, soprattutto quello di matrice estremista. Fondata nel 2018 da Rinaldo Nazzaro, noto attivista di destra, “The Base” è un’organizzazione che promuove ideologie violente e si è resa protagonista di diversi atti terroristici, contribuendo al crescente problema del radicalismo di destra.
Con questa decisione, le sanzioni contro “The Base” sono effettive immediatamente, con il congelamento dei suoi beni e risorse economiche nei Paesi membri dell’UE, impedendo così all’organizzazione di accedere a fondi essenziali e vietando qualsiasi transazione economica con essa.
Le sanzioni contro il terrorismo
L’inserimento di “The Base” nell’elenco dei soggetti terroristici non è un caso isolato, ma parte di un quadro più ampio di misure restrittive contro il terrorismo adottate dall’Unione Europea. Sin dal 2001, l’UE ha attuato misure contro individui e gruppi coinvolti in atti terroristici in risposta agli attacchi dell’11 settembre. Il regime delle sanzioni è stato sviluppato per implementare la risoluzione 1373 del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite, che richiede agli Stati membri di adottare misure per prevenire e combattere il terrorismo. Le misure includono il congelamento dei beni, l’imposizione di divieti di viaggio e l’interdizione di fornire supporto finanziario a entità designate.
Chi c’è nell’elenco dell’Ue?
Attualmente, l’elenco dei soggetti terroristici dell’UE comprende 15 persone e 22 gruppi, che operano sia all’interno che all’esterno dei confini europei. Le misure sono basate su indagini e decisioni prese da autorità competenti degli Stati membri, evidenziando un approccio collaborativo e coordinato nell’affrontare la minaccia terroristica. Il Consiglio riesamina periodicamente l’elenco, garantendo che le sanzioni siano aggiornate e pertinenti in un contesto di sicurezza in continua evoluzione.
Persone
Tra le persone inserite vi sono individui di diversi background e provenienti da vari paesi. Per esempio, ABDOLLAHI Hamed, nato in Iran, e AL-NASSER Abdelkarim Hussein Mohamed, originario dell’Arabia Saudita, sono inclusi per il loro coinvolgimento in attività terroristiche. Altri, come HASHEMI MOGHADAM Saeid, sono legati a entità statali con un passato di attività di sicurezza interne, mentre MELIAD Farah, cittadino australiano, è noto per il suo ruolo in gruppi terroristici internazionali. MOHAMMED Khalid Sheikh, con passaporti pakistano e degli Stati Uniti, è coinvolto in atti di terrorismo globale, mentre SHAHLAI Abdul Reza è noto per il suo coinvolgimento con gruppi radicali operanti principalmente in Iran.
Gruppi ed entità
L’elenco include anche una serie di gruppi e entità che operano globalmente e regionalmente. Alcuni di questi sono ben noti, come Hamas e ISIL/Da’esh, che hanno una vasta rete di operazioni e sono responsabili di numerosi attacchi terroristici a livello internazionale. Altri gruppi, come Brigata dei martiri di Al-Aqsa e Fronte popolare per la liberazione della Palestina – Comando generale, sono attivi principalmente in Medio Oriente. Inoltre, gruppi come Hizbul Mujahideen e Sendero Luminoso (SL) operano rispettivamente in Kashmir e in Perù, dimostrando la portata globale dell’inclusione dell’UE. Le sanzioni imposte a questi gruppi mirano a limitare il loro accesso a risorse economiche e a impedire loro di operare o di espandere la loro influenza.
Questa lista rappresenta un ampio spettro di minacce terroristiche e riflette l’impegno dell’Unione Europea nel combattere e prevenire atti di terrorismo attraverso misure restrittive mirate. La diversità dei nomi e dei gruppi inclusi nell’elenco sottolinea la complessità della lotta contro il terrorismo e la necessità di una risposta coordinata e globale.
Tra le persone figurano:
- ABDOLLAHI Hamed – Individuo associato a gruppi estremisti.
- AL-DIN Hasan Izz – Militante libanese coinvolto in attività radicali.
- AL-NASSER Abdelkarim Hussein Mohamed – Saudita con legami con gruppi terroristici.
- AL-YACOUB Ibrahim Salih Mohammed – Saudita noto per il suo coinvolgimento in reti terroristiche.
- ARBABSIAR Manssor – Iraniano con cittadinanza statunitense, coinvolto in operazioni terroristiche.
- ASSADI Assadollah – Diplomatico iraniano legato a attività terroristiche.
- BOUYERI Mohammed – Militante jihadista olandese.
- DEIF Mohammed – Leader di Hamas con ruoli significativi nel terrorismo palestinese.
- HASHEMI MOGHADAM Saeid – Iraniano coinvolto in attività di sicurezza e terrorismo.
- HASSAN EL HAJJ Hassan – Canadese con legami con gruppi estremisti.
- MELIAD Farah – Australiano implicato in attività terroristiche.
- MOHAMMED Khalid Sheikh – Pakistano noto per il suo ruolo in attacchi terroristi globali.
- SHAHLAI Abdul Reza – Iraniano con legami con gruppi di terrorismo e spionaggio.
- SHAKURI Ali Gholam – Iraniano coinvolto in attività estremiste.
- SINOUAR Yahia – Leader di Hamas con importanti responsabilità nel terrorismo palestinese.
I gruppi ed entità includono:
- Organizzazione Abu Nidal (ANO) – Gruppo terrorista noto per le sue operazioni violente a livello internazionale.
- Brigata dei martiri di Al-Aqsa – Gruppo militante palestinese responsabile di attacchi suicidi.
- Al-Aqsa e.V. – Organizzazione che supporta attività di gruppi estremisti palestinesi.
- Babbar Khalsa – Gruppo separatista sikh con attività terroristiche in India.
- Partito comunista delle Filippine e il suo ramo militare, New People’s Army (NPA) – Responsabile di insurrezioni nelle Filippine.
- Direzione della sicurezza interna del ministero iraniano dell’intelligence e della sicurezza – Entità statale coinvolta in operazioni di sicurezza e terrorismo.
- Gamàa al-Islamiyya – Gruppo estremista islamico egiziano.
- İslami Büyük Doğu Akıncılar Cephesi (IBDA-C) – Gruppo radicale islamico turco.
- Hamas e il suo braccio militare Izz al-Din al-Qassem – Organizzazione palestinese con attività terroristiche.
- Ala militare di Hezbollah – Responsabile di attacchi e operazioni terroristiche internazionali.
- Hizbul Mujahideen (HM) – Gruppo militante islamico attivo in Kashmir.
- Khalistan Zindabad Force (KZF) – Gruppo separatista sikh per l’indipendenza del Khalistan.
- Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK) – Gruppo separatista curdo con attività violente.
- Tigri per la liberazione della patria tamil (LTTE) – Gruppo separatista tamil dello Sri Lanka.
- Ejército de Liberación Nacional (ELN) – Gruppo guerrigliero colombiano.
- Jihad islamica palestinese (PIJ) – Gruppo militante palestinese.
- Fronte popolare di liberazione della Palestina (PFLP) – Gruppo marxista-leninista palestinese.
- Fronte popolare per la liberazione della Palestina – Comando generale – Ramo del PFLP con attività violente.
- Devrimci Halk Kurtuluș Partisi-Cephesi (DHKP/C) – Gruppo terrorista turco noto anche come “Sinistra rivoluzionaria”.
- Sendero Luminoso (SL) – Gruppo maoista peruviano con attività terroristiche.
- Teyrbazen Azadiya Kurdistan (TAK) – Gruppo separatista curdo noto anche come “Kurdistan Freedom Falcons”.
- The Base – Organizzazione di estrema destra con ideologie violente.
Cosa costituisce un atto terroristico?
La definizione di atto terroristico nell’UE è ben delineata e si riferisce a qualsiasi azione intenzionale che può causare grave danno a un paese o a un’organizzazione internazionale. Questi atti possono avere come obiettivo intimidire la popolazione, costringere le autorità a comportamenti specifici o minacciare l’integrità delle strutture politiche ed economiche. Le sanzioni dell’UE si applicano non solo a chi compie atti terroristici, ma anche a chi fornisce supporto o facilita tali atti.
Le sanzioni variano da misure di congelamento dei beni a divieti di viaggio e restrizioni nel fornire risorse economiche. Inoltre, gli operatori dell’UE sono espressamente vietati dal fornire supporto finanziario a gruppi o individui presenti nell’elenco, un’azione che si è dimostrata cruciale nel contenere la diffusione del terrorismo e nel ridurre la capacità operativa di questi gruppi.
Con l’aggiunta di nuovi gruppi come “The Base” e l’espansione delle misure contro Hamas e PIJ, l’UE sta chiaramente segnando la sua intenzione di affrontare in modo proattivo le minacce alla sicurezza. Le sanzioni non solo servono come strumento di deterrenza, ma riflettono anche l’impegno dell’Unione a operare in un contesto di sicurezza complesso e in continua evoluzione. Con la globalizzazione e il crescente uso delle tecnologie digitali da parte delle organizzazioni terroristiche, il futuro delle sanzioni dell’UE dovrà necessariamente adattarsi e rispondere a queste nuove sfide, garantendo al contempo la protezione dei diritti umani e l’assistenza umanitaria per le popolazioni vulnerabili.